Venerdì, 29 Aprile 2016 16:08

Lo stadio di Acquasanta diventa "Open" grazie al monitoraggio degli studenti

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Da regina delle incompiute a opera pilota di ricostruzione partecipata, in quanto aperta ("open"), realizzata in comune con il contributo dei tifosi e della cittadinanza, con il calcio a fare da collante tra tutte le componenti.

Potrebbe essere questo, il felice epilogo del bizzarro e controverso destino del nuovo stadio d'Acquasanta (a proposito, la partecipazione sarà accolta anche sulla scelta del nome?), noto principalmente per i ritardi storici ed i problemi a cui è andato incontro negli ultimi vent'anni.

Ora - dopo che il progetto iniziale della curva è stato modificato su richiesta della tifoseria, che i seggiolini appena impiantati sono il risultato di una proposta del Supporter's Trust dell'Aquila calcio accolta dal Comune - Acquasanta è stato l'oggetto di studio e monitoraggio del gruppo di lavoro Open Stadium Acquasanta costuito dalle classi del 1°B meccanico e del 2° A del Liceo delle scienze Applicate.

Così i ragazzi e le ragazze hanno partecipato al concorso "A scuola di Open coesione" finanziato dal MIUR e dal Ministero della Coesione, grazie al lavoro di associazioni come Policentrica e Europe direct.

Gi studenti delle scuole, alcuni dei quali giocano anche nelle giovanile dell'aquila calcio, hanno indagato su quello che sarà il primo stadio senza barriere di proprietà Comunale, fino a fare un sopralluogo nello stesso, rivolgendo le domande a tecnici e politici e informandosi in maniera tale da reclamare trasparenza ("nel sito del Comune mancano gli Open data" hanno detto a gran voce) e praticare partecipazione.

Un'iniziativa che lascia ben sperare in chiave di estensione di massa critica e cultura di cittadinanza attiva.

open 2"Open Stadio" ha presentato il progetto a Palazzo Fibromi alla presenza degli assessori Maurizio Capri e Fabio Pelini, del Presidente dell'Aquila calcio,Corrado Chiodi, di Antonella Marrocchi dell'associazione Policentrica, di una rappresentanza del Supportr's Trust "L'Aquila mè" , del tecnico del Comune, l'ingegner Vicenzo Magnifico, della Professoressa Clementina Cervale e Anna Iorio, della Preside dell'Istituto superiore Amedeo D'Apsta, professoressa Maria Chiara Marola

La professoressa Cervale durante la presentazione ha voluto elencare tutte le competenze che una scuola - finalmente anche pratica e sperimentale e che esce fuori le sue mura - ha sviluppato tramite questo progetto nei ragazzi: "I ragazzi hanno assolto un compito autentico che ha avuto ricadute sul potenziamento delle facoltà linguistiche ed argomentative perché i ragazzi hanno scritto report e slogan attrattivi. Hanno inoltre potenziato una competenza logico matematica utilizzando schemi e percentuali provenienti dai dati statistici raccolti".

"Hanno sviluppato tecniche di cittadinanza come la cura del bene comune, l'assunzione di responsabilità per aver dovuto scegliere chi intervistare, e forse più importante di tutto, hanno lavorato in un ambiente cooperativo di apprendimento: non studio individuale quindi ma un collettivo che lavora. Ogni studente così ha messo a disposizione un suo talento e contribuito nel gruppo con le proprie attività"

"Ancora - ha continuato la professoressa - hanno potenziato le competenze digitali, dove erano già delle schegge, ma finalmente le hanno applicate in un progetto utilizzando tra l'altro un gruppo Whats App come strumento di comunicazione per il lavoro.
I più il progetto ha contribuito all'apertura della scuola alla comunità e al territorio".

Infine, in un mondo dove i ragazzi vengono bombardati da ogni parte di informazioni, questa volta "la scuola è servita ai ragazzi ad imparare di più su loro stessi. Sono usciti fuori i talenti di ciascuno: tutti hanno scoperto qualcosa di nuovo. Fondamentale per la didattica orientativa" 

Insomma, quasi per uno scherzo del destino, lo stadio d'Acquasanta potrebbe diventare addirittura un paradigma per la ricostruizione e su come intendere il calcio e lo sport più in generale.

Per quanto riguarda la ricostruzione sta rappresentando un passo verso quel tipo di opera partecipata richiesta sin dal primo dopo sisma dai comitati.

Dal punto di vista calcistico dovrebbe rappresentare nei confronti di coloro che hanno in mano in questo momento le chiavi della società, un nuovo spunto di idea di come lavorare nel calcio. Un modello in cui L'Aquila calcio rappresenta un bene comune e la città deve poter essere rappresentata e coinvolta nelle scelte più importanti. Perché la messa a disposizione di lavoro, saperi e competenze provenienti dal territorio e l'esercizio della funzione di monitoraggio e controllo da parte della cittadinanza, vanno nella direzione di tutelare gli interessi di tutte le componenti.

Per questo più di un anno fa è nato il Supporter Trust. La società di Corrado Chiodi, che con tanto interesse si è resa disponibile al progetto open stadium coi ragazzi delle scuole, non deve aver paura della partecipazione. E -inutile dirlo - sarà importantissimo evitare a tutti i costi la retrocessione della squadra per rendere giustizia al nuovo stadio e non riceve un grosso danno d'immagine ed economico.

Ma qual'è lo 'attuiale stato di avanzamneto dei lavori dello stadio? "Il sopralluogo è stato fatto dai ragazzi il 23 marzo quando avevamo terminato il drenaggio e facevamo le prove per l'irrigazione - ha affermato nell'incontro il tecnico del Comune ingegner Vincenzo Magnifico - avevamo appena inserito la variante del recupero delle acque piovane per irrigare il campo con le stesse". 

"Stiamo rispettando le tabelle di marcia: questo mese è iniziato l'installazione delle telecamere per la video sorveglianza. A inizio luglio potremmo concludere ed avere l'agibilità".

 

Ultima modifica il Sabato, 30 Aprile 2016 00:57

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