Marciapiedi divelti, tubi dell'acqua che perdono, cavi elettrici penzolanti, terrazze ancora ingombre di fioriere malgrado un'ordinanza comunale ne avesse imposto la rimozione.
E' lunga la lista delle criticità e dei problemi - imputabili principalmente alla scarsa manutenzione - riscontrati e denunciati da una delegazione di esponenti del Movimento Cinque Stelle L'Aquila in seguito a un soprallugo effettuato nel quartiere del progetto Case di Bazzano.
Di seguito la nota completa dei pentastellati
Disoccupati assunti dal Comune di L'Aquila come operai con una misera paga in vaucher a 7 euro netti l'ora e che spesso sono abitanti degli stessi agglomerati in cui vengono mandati a realizzare il 'dispettuccio' comunale nei confronti degli aquilani.
Questo è il volto degli uomini incaricati di smantellare gli abbellimenti posti dagli inquilini degli alloggi del Progetto Case.
In questo caso parliamo di Bazzano laddove con una delegazione del Movimento 5 Stelle siamo stati a fare un lungo sopralluogo in cui abbiamo parlato con numerosi cittadini dei pianoterra ai quali sono stati rimossi gli abbellimenti floreali, piante e fioriere che avevano posto dinanzi allo spazio verde di loro competenza, ritenuto poi in seguito, a loro insaputa, uno spazio comune, cosa che in realtà non è e i motivi sono ascritti proprio nel regolamento condominiale.
Infatti nel regolamento condominiale del 29.11.2011 per Case e Map all'art. 4 punto 1 (uso spazi in dotazione dell'alloggio) si legge: "non effettuare variazioni a strutture presenti o crearne di nuove senza autorizzazione della proprietà è ammesso solo l'arredo con fioriere e piante vegetali in genere (ma chi è davvero proprietario dei Progetti Case e Map? Il Comune dell'Aquila può dimostrare con carte alla mano di esserne il titolare?), Fatto sta' che sono stati rimossi anche gli abbellimenti di fioriere e piante, atti a realizzare un minimo di dignitosa privacy.
Inoltre ai proprietari dei pianterreni dei progetti Case viene calcolata la superficie in metri quadrati del giardino, al fine del computo per l'uso dei consumi di acqua, luce e gas.
Pertanto a chi ha un appartamento ad esempio di 50mq viene calcolata anche la superficie del giardino di pertinenza e se lo spazio verde è di 10mq, i calcoli effettuati dal Comune sui consumi che il condomino dovrà pagare nelle bollette vengono addizionati i metri quadrati relativi al giardino. Chi ha in sintesi un appartamento di mq50 paga per 60mq, quindi quelli usufruibili dell'appartamento più il totale dello spazio del giardino ad egli assegnato.
Sempre nell'art. 4 punto 4 si legge che "è fatto divieto, se non appositamente autorizzato, di procedere alla recinzione degli spazi comuni e/o spazi pertinenziali". Ora, i giardini antistanti agli appartamenti in cui sono stati rimossi gli abbellimenti con recinzioni in legno o filo di ferro colorato, non sono affatto spazi pertinenziali o comuni in quanto visto e considerato che i condomini pagano un surplus relativo ai metri quadrati del giardino, tali spazi verdi sono di pertinenza dell'appartamento e dunque ogni tipo di recinzione con relativo abbellimento floreale o simili, è di pertinenza del condomino che ci vive. Questo almeno è quanto cita il regolamento e su 'carta canta' 'verba no volant'.
Alcuni di questi abbellimenti non sono stati rimossi e trattasi di staccionate in legno 'rigorosamente' con steccati verticali e non orizzontali poiché probabilmente quest'ultimi, non si sa per effetto di quale 'ordinanza' non sono consentiti. Almeno questo è quanto è stato riferito da alcuni operai agli inquilini che chiedevano spiegazioni.
Altro tipo di recinzione non 'consentita' è quella formata da filo di ferro intrecciato e colorato di verde, naturalmente molto più economica ma altrettanto efficace. Secondo sempre chi avrebbe dato spiegazioni ai condomini, infatti, questo tipo di recinzione non è 'decorosa' secondo non si sa ancora bene, quali parametri espressi dal Comune.
In tutto questo orribile circolo di regole non regole, il Comune dell'Aquila si è anche premunito contro gli inquilini morosi istallando nei contatori dell'acqua, dei rubinetti supplementari che occorreranno a staccare la fornitura a chi non pagherà l'utenza. Ora, pur comprendendo bene che l'amministrazione ha un buco economico di svariati milioni di euro e che quindi deve assicurarsi rientri in denaro, è anche vero però che la fornitura di acqua non la si può staccare a nessuno poiché l'acqua per l'appunto, è necessaria, anzi: fondamentale alla sopravvivenza degli individui, anche di quelli che non pagano o non possono pagare. Detta così appare essere un vero e proprio attentato alla vita delle persone, oltre che un ricatto a scopo dissuasivo di quelli che nemmeno il peggiore strozzino si sognerebbe di fare.
Naturalmente i funzionari comunali che sono stati presenti durante le operazioni di rimozione degli abbellimenti, hanno cortesemente risposto alle domande e alle osservazioni degli inquilini del Progetto Case, suggerendo a una di questi di recarsi in Comune a chiedere l'autorizzazione l'indomani mattina.
Ironia della sorte, sempre se di sorte si tratta, la signora in questione si è recata, così come le era stato suggerito, presso gli uffici comunali che aprono fra le 9,00 e le 9,30 del mattino e mentre la donna in questione si trovava in Comune a chiedere l'autorizzazione per mantenere nel giardino di sua pertinenza, gli abbellimenti floreali precedentemente posti, gli operai comunali proprio in quello stesso orario, si sono affrettati a rimuoverle tutte le fioriere.
Nelle causali del Comune dell'Aquila vengono ribaditi i concetti secondo cui tutto ciò che viene e verrà rimosso, è di ostruzione dei passaggi comuni e delle pertinenze sociali, cosa che non è assolutamente vera almeno per quanto riguarda il Progetto Case di Bazzano. Non vi è alcuna ostruzione a qualsivoglia passaggio comune o pertinenza, non vi è alcuna indecorosità negli abbellimenti e nelle recinzioni di legno o di fil di ferro poste dagli inquilini mentre invece risultano assolutamente indecorose al limite della schifezza tutte le parti comuni e di pertinenza, nonché di passaggio condominiale in cui transitano anche persone anziane e bambini, dove sono palesemente visibili i danni dell'incuria e della mancanza di ogni tipo di manutenzione.
Pali della luce piegati dal vento oppure dallo sbattere di auto in transito, ruggine che trapela dai muri dei garage in grande quantità laddove gocciola acqua fognaria, scale che cingono il vano ascensore che sono state spaccate dal freddo e dalla non curanza, parti in ferro fra i muri e le pavimentazioni del vano ascensore e dei garage in cui filtrano acqua e ruggine in continuazione, pozzanghere formate dallo staccarsi di parti di pavimento lasciate così per anni e in cui penzolano fili della corrente elettrica. Questo scempio è relativo a tutte le parti comuni e di pertinenza, dove talora giocano anche i bambini, ma evidentemente il Comune aquilano questo non lo ha ancora notato nonostante obblighi i suoi inquilini a pagare ormai da mesi, una quota spropositata per le spese condominiali sia pur giustificate in modo diverso con un abile gioco di parole.
A tutto ciò si aggiungono numerose lampadine esterne fulminate, mancanza di illuminazione negli androni dei palazzi e infine come una 'ciliegina' sulla torta, il Comune si è affrettato a chiudere con dei paletti di legno, le stradine sdrucciolevoli e non curate, in cui di solito transitano le ambulanze per il trasporto di malati in stato di urgenza.
Per cui già gli accessi per le ambulanze non erano un granché, ora sono stati anche totalmente chiusi dai suddetti paletti.
Alcuni cittadini fra le altre cose, che vivono nel complesso Case di Bazzano e che si trovano in stato di estrema difficoltà da dopo il terremoto, hanno fatto notare che da anni attendono invano, il risarcimento dei traslochi effettuati e dei beni mobili danneggiati. A tal proposito: "che fine hanno fatto i 16ml di euro che occorrevano a risarcire i cittadini"?
Sarebbe carino da parte del Comune di L'Aquila, altrettanta solerzia nel rispondere accuratamente a tale quesito.
L'amministrazione comunale farebbe molto bene a occuparsi di questioni davvero serie e non di dare adito a 'dispettucci' fra condomini invidiosi assecondando la signora di sopra che ha il balcone e che è gelosa del giardinetto di piante e staccionata costruito dal marito della donnina del pianoterra.
Magari gli operai del Comune, disoccupati e ora precari mal pagati, potrebbero essere impiegati per ripristinare l'illuminazione esterna, raddrizzare i pali della luce, aggiustare le perdite dalle tubature nei garage, ripristinare decoro e funzionalità al vano ascensore, negli androni e per le scale di pertinenza comune.
E infine, occuparli anche nello svuotare i cestini esterni dei rifiuti, anche questi di pertinenza comune, che non vengono svuotati da nessuno da più di due anni.