Sabato, 14 Maggio 2016 18:45

Bilancio di previsione, parere favorevole dei revisori... ma con riserva

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Coerente, congruo e attendibile, ma con riserva.

Potremmo riassumere così, in poche parole, il parere che il collegio dei revisori dei conti del Comune dell'Aquila ha fornito al bilancio di previsione, approvato dalla Giunta comunale.

Parere positivo seppure con riserva, come detto. Il collegio, infatti, ha sottolineato che il documento di previsione finanziaria necessita di "un attento monitoraggio, in merito al mantenimento degli equilibri di parte corrente, e dell’attuazione, con estrema sollecitudine, di ogni azione necessaria in caso di mancato riconoscimento del trasferimento erariale straordinario a fronte delle minori entrate e maggiori spese da sisma".

Come a dire: se non arriveranno i fondi richiesti al Governo per ristorare l'Ente delle maggiori spese e delle minori entrate dovute alla fase del post terremoto - 24 milioni stando alle valutazioni del Comune dell'Aquila, 18.9 secondo la verifica istruita dall'Ufficio speciale della ricostruzione - sarà necessario predisporre azioni a coperatura del disavanzo.

Significa che l'amministrazione, non dovessero arrivare le risorse assicurate ogni anno - almeno fino ad ora - dall'Esecutivo, dovrà alzare la TARI, già schizzata del 20%, di un ulteriore 30%, in luglio. La tassa sui rifiuti, così, aumenterebbe del 50% rispetto all'anno passato.

Il contratto di servizio con ASM, come noto, è pari ad 11.5 milioni di euro: il Comune dell'Aquila, in questi anni, "ha provveduto alla copertura, in misura prevalente, con il gettito di applicazione delle tariffe TARI e per l'importo residuo facendo ricorso alle risorse stanziate annualmente dalle competenti autorità goverantive". I fondi del Governo, appunto: non dovessero arrivare, con l'aumento del 20% si tirerebbe avanti per qualche mese. Poi, l'ASM non potrebbe più raccogliere l'immondizia, se non a fronte di un ulteriore, pesante, aumento della tassazione.

Si tratterebbe di un vero e proprio salasso, per gli aquilani. Già il previsto aggravio del 20% è particolarmente pesante per alcune utenze non domestiche, come i fiorai, i negozi di ortofrutta, le pizzerie al taglio e le pescherie, stangate pure lo scorso anno. Anche per le famiglie, però, l'aumento medio - calcolato su un nucleo familiare tipo di 4 persone con casa di proprietà di 100 metri quadri – è di una sessantina di euro l'anno, stante le cose.

Chiaro che alzare la Tari di un ulteriore 30% sarebbe inaccettabile, in una congiuntura economica così sfavorevole. Ed è altrettanto chiaro che, non dovessero arrivare i fondi, sarebbe difficilissimo se non impossibile, per la giunta Cialente, andare avanti e concludere la legislatura nei tempi 'naturali'. Il previsionale istruito, infatti, è coerente e congruo perché si tratta di un bilancio 'tecnico', nel senso che assicura la sopravvivenza dell'Ente, ma taglia i pur minimi servizi che ogni amministrazione dovrebbe garantire ai suoi cittadini. Il sociale, in particolare, resterebbe senza fondi. In generale, ci sarebbero pesanti ripercussioni per tutti i servizi pubblici. 

Sopravviverebbe l'Ente, insomma, sparirebbe però l'azione politica e amministrativa che dovrebbe garantire la vita sociale dei cittadini.

Come abbiamo scritto ampiamente, l'ultima parola spetta al Governo Renzi che, nei prossimi giorni, dovrà dare risposte chiare alla città. Intanto, il documento di previsione - così come approvato dalla Giunta - passerà al vaglio della Commissione bilancio per l'approvazione, martedì 17 e giovedì 19 maggio, giusto in tempo per il Consiglio comunale che dovrebbe ratificarlo, con l'assise convocata dal presidente Carlo Benedetti, in prima convocazione, per il 23 maggio prossimo e, in seconda, per il 25 maggio, ultimo giorno utile per il via libera definitivo, pena lo scioglimento del Consiglio.

 

Ultima modifica il Domenica, 15 Maggio 2016 21:40

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