Mercoledì, 22 Giugno 2016 01:59

Trasporto pubblico, soffrono le aree interne: poche corse e tanti disservizi

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Corse soppresse senza preavviso, orari ballerini, coincidenze che non quadrano, tempi di percorrenza biblici.

A un anno dalla nascita di Tua - la nuova azienda del trasporto pubblico abruzzese che ha unificato Arpa, Gtm e Sangritana in nome dell'efficienza e della lotta agli sprechi – non sembra essere per niente migliorata la situazione vissuta giornalmente dai pendolari delle aree interne dell'Aquilano.

L'elenco dei disagi è infinito: a quelli già menzionati si aggiungono la scomodità di autobus vecchi e poco o mal manutenuti e i prezzi dei biglietti, troppo alti in rapporto al servizio erogato.

Esattamente un anno fa, i sindacati avevano lanciato l'allarme: “Il piano industriale di Tua penalizza le aree interne”.

Poiché doveva ripianare l'enorme debito ereditato dalle tre aziende che aveva incorporato, Tua, per tagliare i costi, aveva deciso di eliminare le sovrapposizioni tra gomma e ferro secondo il principio per cui, se un comune era raggiungibile sia in treno che in autobus, il primo avrebbe soppiantato il secondo. Una vera e propria beffa, considerata la scarsa efficienza dei treni e delle ferrovie abruzzesi.

Tua annunciò che avrebbe tagliato, a livello regionale, 1 milione e 339 mila km di corse. Di queste più della metà - circa 700mila – erano concentrate in provincia dell'Aquila.

Un piano lacrime e sangue, che i sindacati sono riusciti - dopo lunghe trattative, peraltro ancora in corso - almeno in parte a mitigare : "Rivedendo alcuni turni” dice a NewsTown Carlo Albani della Cgil “abbiamo evitato almeno che alcune zone venissero completamente private del servizio, come prevedeva il piano”.

I tagli però ci sono stati lo stesso. Molte corse sono state soppresse: alcune in via provvisoria - limitatamente ai mesi estivi - altre, invece, in via definitiva, poiché giudicate “improduttive” e poco redditizie. Peccato che Tua, essendo un'azienda pubblica che svolge un servizio essenziale, non dovrebbe ragionare con la stessa logica di un privato, che taglia i rami secchi che non portano più guadagno.

"Non possiamo mantenere corse su cui viaggiano pochi passeggeri" è il ragionamento dell'azienda. Ma è un cane che si morde la coda: molti residenti dei borghi delle aree interne, soprattutto anziani, rinunciano a prendere l'autobus proprio a causa delle tante criticità che rendono il servizio disagevole.

Nell'Aquilano, i problemi maggiori riguardano la tratta L'Aquila-Sulmona e i paesi della Valle Subequana.

Sull'Aquila-Sulmona molti pendolari lamentano tempi di percorrenza che arrivano anche alle due ore, visto che la corsa non è diretta ma prevede un cambio da effettuare all'altezza di Ofena, punto scomodo e anche pericoloso. Alcuni utenti sottolineano come Tua non si sia preoccupata nemmeno di attrezzare delle piazzole di attesa munite, magari, di tettoie o pensiline.

La stessa situazione di disagio è vissuta dai pendolari della tratta L'Aquila - Valle Subequana.

“La corsa L'Aquila-Secinaro via San Demetrio delle 14.10 è stata soppressa senza nemmeno un avviso da parte dell'azienda”, scrive una ragazza che lavora e studia all'Aquila. “I passeggeri diretti a Tione, Goriano e Secinaro devono prendere l'autobus diretto a Sulmona che passa per Molina e prendere una coincidenza. Tuttavia, a causa della mancata indicazione da parte degli uffici amministrativi, il personale di bordo ha stabilito di mettere la coincidenza a Santa Maria del Ponte presso lo svincolo per Tione, nel bel mezzo della strada e per di più in curva! Non è sicuro, peraltro, che il punto dove si effettuerà la coincidenza nei prossimi giorni rimanga quello, in quanto, a detta di alcuni autisti, questa dovrebbe effettuarsi nel centro di San Demetrio. Ma l'autobus L'Aquila-Sulmona via Molina passa solo per la strada provinciale e non entra dentro San Demetrio.  I passeggeri diretti a San Demetrio, come alternativa alla precedente corsa, hanno due opzioni: prendere l'autobus diretto a Sulmona/via Molina, sapendo che però non attraversa il paese e pertanto chi abita nella parte alta si dovrà fare delle belle camminate; o prendere l'autobus diretto a Bominaco con partenza alle 14.10 dal terminal, il che vuol dire però farsi un bel tour panoramico di Sant' Eusanio, Casentino e Villa Sant' Angelo - durata mezz'ora circa - prima di arrivare a destinazione”.

Il disagio di chi viaggia, peraltro, è acuito dalle condizioni in cui versano gli autobus: molte vetture sono vecchie, facilmente soggette a guasti, gelide d'inverno e roventi d'estate. “Abbiamo autobus che risalgono addirittura al 1981” afferma sempre Albani “Su un parco macchine composto da 100 mezzi, ogni giorno ne rimangono fermi più di venti. Abbiamo una nuova officina ma ci lavorano solo sei persone, che, pur facendo spesso e volentieri gli straordinari, non ce la fanno a smaltire tutto il lavoro”.

Altra beffa è il sistema di vendita dei biglietti.

In Abruzzo esiste un'area di bigliettazione chiamata Unico che interessa l'area metropolitana di Chieti-Pescara. Una legge regionale approvata nel 2014 aveva stabilito di estendere quest'area a tutta la regione. Nel piano industriale di Tua, però, questa legge è stata completamente disattesa: i confini dell'area a bigliettazione unica sono stati riconfermati  solo limitatamente all'area di Chieti e Pescara.

Questo vuol dire che mentre un cittadino di Chieti che deve andare a Montesilvano può usare sempre lo stesso biglietto anche su mezzi diversi (treni, autobus urbani e extraurbani), gli abitanti delle aree interne devono fare invece biglietti differenti. In alcuni paesi, poi, poiché mancano le biglietterie, i pendolari sono costretti a comprare i titoli di viaggio direttamente a bordo delle vetture, pagando un sovrapprezzo del 30%.

“Questa differenza non è più accettabile” osserva  Albani “Non possono esistere cittadini di serie A e di serie B. Continueremo a battere i pugni sul tavolo affinché cessi questa disparità di trattamento”.

Fratelli d'Italia: "Esprimiamo nostra vicinanza"

"Esprimiamo la nostra vicinanza ai pendolari che utilizzano il servizio pubblico di trasporto regionale TUA, con tutti i disagi che quotidianamente vengono riportati dalle cronache di stampa".

Lo afferma in una nota Alessio Pilone, presidente del circolo "99" di Fratelli d'Italia – Alleanza nazionale dell'Aquila.

"Non passa giorno senza che i passeggeri segnalino che i mezzi utilizzati sono vecchi, alcuni risalgono addirittura al 1981, e con frequenza si rompono, che le fermate a volte sono indefinite, che le tratte sono insufficienti e che i disagi sono ormai insostenibili: il tutto nel nome di una razionalizzazione dei costi che non tiene in alcun conto le esigenze dei residenti nella provincia dell'Aquila", aggiunge l'esponente di FdI.

"La situazione già nel chietino e nel pescarese, infatti, è diversa, con corse diversificate e più frequenti - prosegue Pilone - uno dei dati che balza agli occhi è che in quelle zone è stata adottata la 'biglietteria unica', in teoria obbligatoria dal 2014 in tutto il territorio regionale, ma da noi mai attuata".

"Ancora una volta le aree interne sono penalizzate da un piano di 'risanamento' di una azienda regionale, la Tua così come accaduto con la Asl, per fare un esempio, continuando a consumare una politica di spoliazione a danno dell'Aquila, capoluogo di regione sempre più nelle parole e sempre meno nei fatti", accusa Pilone.

"È preoccupante - conclude - come questo avvenga nel silenzio più assordante della classe politica locale, che anziché portare avanti gli interessi dei cittadini si nasconde dietro una imbarazzante e complice indifferenza".

 

Ultima modifica il Mercoledì, 22 Giugno 2016 23:12

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