"Entro due mesi, all’ospedale di Sulmona, verrà attuata l’operazione-sicurezza tramite la collocazione di container in spazi situati di fronte e nella parte posteriore dell’ospedale".
A dirlo è il Manager della Asl 1, Rinaldo Tordera. "La sicurezza degli utenti che frequentano il presidio di Sulmona - ha aggiunto il direttore generale dell’azienda sanitaria - ha la massima priorità e passa attraverso l’adozione di adeguate misure che sono in via di definizione, nell’ambito di un apposito progetto che è in fase di elaborazione".
Tale progetto riguarda alcune parti dell’ospedale, tra cui ovviamente l’ala vecchia per la quale vi sarà particolare attenzione. "Come primo passo - ha sottolineato Tordera - abbiamo contattato le ditte del settore per chiedere il preventivo dei costi riguardanti l’affitto dei container. Nel frattempo, con gli uffici tecnici, stiamo analizzando tutti gli aspetti, in modo da fare una valutazione minuziosa e complessiva della situazione e stilare un cronoprogramma".
La necessità di predisporre un piano per ridefinire l’ubicazione di alcuni servizi dell’ospedale tramite l’utilizzo di container è stata già condivida con il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini. "Nei prossimi giorni, alla luce della piena sintonia d’intenti che si è registrata con l’amministrazione comunale, incontrerò la prima cittadina per illustrarle i vari aspetti di tutta l’operazione, ispirata alla sicurezza logistica non solo dell’utenza ma anche del personale che lavora in ospedale".
Effetto Amatrice, verrebbe da dire. E sì, perché l'attenzione allo stato dell'ospedale peligno, segue, evidentemente, le terribili immagini giunte dal borgo reatino, con il vecchio nosocomio gravemente lesionato e inagibile. Soltanto oggi, "la sicurezza degli utenti ha la massima priorità". Soltanto oggi, si intendono adottare "adeguate misure" che, tuttavia, al di là dei container, "sono ancora in via di definizione".
Eppure, le condizioni dell'ospedale di Sulmona sono ben note all'Azienda sanitaria, sin dal 19 novembre 2012. In effetti, c'è una deliberazione firmata dall'allora direttore generale, Giancarlo Silveri, la numero 1899, dove è scritto, nero su bianco, che "dall'esame della documentazione agli atti, risulta che il Presidio Ospedaliero di Sulmona è costituito da due corpi di fabbrica, di cui uno vecchio (ala vecchia) ed uno di più recente costruzione (ala nuova). E dalle verifiche sismiche effettuate in base all'Opcm n. 3274/2003 su tutti i corpi di fabbrica che costituiscono l'intero complesso ospedaliero di Sulmona, risulta che entrambe le ali abbisognano di interventi strutturali e funzionali, come peraltro confermato in modo puntuale anche dal prof. Mauro Dolce - allora Direttore del Dipartimento di Protezione civile, ndr - nella relazione prot. DPC/SISM/0026900 del 7 aprile 2012".
Passa poco meno di un anno, e con deliberazione ancora a firma del Direttore generale, la numero 1073 del 30 luglio 2013, ad oggetto l'adeguamento del Presidio Ospedaliero SS. Annunziata, si ribadisce come "dalle verifiche sismiche effettuate su tutti i corpi di fabbrica che costituiscono l'intero complesso ospedaliero di Sulmona, risulta che la totalità di essi versa in condizioni di criticità strutturale e pertanto abbisognano di immediati interventi strutturali e funzionali". E si spiega, inoltre, come siano state definite le modalità d'intervento e le fonti di finanziamento degli specifici interventi realizzativi, con deliberazione del Direttore generale n. 479 del 18 aprile 2013. In particolare:
- esecuzione dell'appalto per la fornitura di attrezzi, arredi, e realizzazione di una camera operatoria e di una camera operatoria 'Day Surgery' con servizi annessi, mediante specifico finanziamento già concesso;
- manutenzione straordinaria e adeguamento sismico delle strutture costituenti il corpo di fabbrica dell'ospedale, denominato 'ala nuova';
- realizzazione di una nuova struttura sanitaria di concezione antisismica, costituita da moduli prefabbricati per una superficie complessiva di circa mq 10.000;
- miglioramento funzionale dell'ala nuova, non appena i fondi ex art.20 Legge 67/88 verranno materialmente assegnati, ivi compresa la modifica delle attuali sale operatorie per adeguamento "a blocco porta", a favore del quale i fondi sono già stati erogati.
Era il luglio 2013, dicevamo. "Beh, si. Era noto da tempo che l'ala vecchia dell'Ospedale avesse problemi", ha riconosciuto il manager Rinaldo Tordera ai nostri microfoni. "Ad oggi, era ancora utilizzata non per i reparti di degenza ma per gli aspetti ambulatoriali. E' chiaro che il terremoto di Amatrice ha sollevato la questione, mi ha preoccupato, e con la sindaco di Sulmona abbiamo pensato di organizzarci con container tenendo conto che i lavori sull'ala nuova stanno andando avanti e, dunque, credo che in un arco ragionevole di tempo, che potrebbe essere tutto il 2017, con questa soluzione potremo stare tranquilli".