"Dopo tanti titoli di giornali sensazionalistici, studiati con fini lontani dall'etica dell'informazione, ci siamo ritrovati anche noi nella macchina del fango". Inizia così la nota degli attivisti e delle attiviste dell'Asilo Occupato, spazio sociale nel centro storico dell'Aquila finito nel mirino di alcuni organi di informazione per una vicenda legata a spaccio di stupefacenti di fronte all'edificio, in viale Duca degli Abruzzi [leggi l'articolo].
Si chiama "Eroina all'Asilo: una serata vi seppellirà" l'evento organizzato per stasera giovedì 15 settembre: "Il nostro modo di rispondere scimmiottando quei malfidenti titoli e sfidando a giocare con le parole la superficialità di un'opinione pubblica che non si informa", scrivono gli animatori dello spazio, fino al 2011 abbandonato e poi riaperto alla città nel centro storico.
L'Asilo Occupato sarà riempito di "eroine", intesa come una galleria di immagini, ritratti e foto in cui sono protagoniste le donne: "Chi ci sta guidando, chi è nume tutelare, chi tra le figure femminili (reali o finzionali) ci ispira nell'ordinario del quotidiano o nello straordinario della vita". Lo spazio aquilano, insomma, risponde alle critiche con l'ironia.
La mostra, che aprirà alle ore 18 e rimarrà aperta fino al prossimo 6 ottobre, è organizzata dalle associazioni culturali di Artquake e Opus: "arte, cultura e libera espressione costruite dentro la città per la città". Per info è possibile contattare il curatore 349.5249102 (Piotr). (m. fo.)