Case, automobili, beni di lusso, conti correnti sequestrati in una maxi operazione condotta dalla polizia e dalla Guardia di Finanza nei confronti di una famiglia di origini rom della Marsica.
In esecuzione di una misura di prevenzione patrimoniale disposta dal Tribunale dell’Aquila su proposta del questore Alfonso Terribile, poliziotti e agenti delle Fiamme Gialle hanno sequestrato cinque immobili per un valore complessivo di circa 1 milione 210 mila euro.
I sigilli sono stati apposti a un immobile di lusso situato ad Avezzano, costituito da due unità abitative con rifiniture di pregio e terreno circostante, con piscina, solarium e videosorveglianza, interamente recintato con marmi e ferro battuto (valore approssimativo 400.000 euro); a una villa a due piani, di 14 vani, ad Avezzano, con finiture di pregio e terreno circostante, videosorvegliata, interamente recintata (valore approssimativo 450 mila euro); a un immobile di sette vani, situato a Avezzano, con rifiniture di pregio, recintato (valore approssimativo 200 mila euro); a un immobile costituito da due unità: casa singola e magazzino, ubicato in Avezzano (valore approssimativo 160 mila euro); a un terreno ubicato in località Ferentino (Frosinone).
L’operazione, coordinata dal dirigente della Divisione Anticrimine della questura dell’Aquila, ha visto l’impiego di personale della questura, del commissariato di polizia di Avezzano, della compagnia Guardia di Finanza di Avezzano, del compartimento polizia stradale dell’Aquila, del nucleo prevenzione crimine di Pescara, del reparto mobile di Roma e di unità cinofile specializzate nella ricerca di armi, droga e monete.
All'operazione hanno collaborato anche le questure di Frosinone, Milano, Siena e Bologna dove hanno sede legale gli istituti bancari presso i quali sono stati bloccati alcuni rapporti finanziari.
La famiglia nei confronti della quale sono stati disposti i sequestri era già nota per reati contro il patrimonio e per traffico di stupefacenti.
L’attività di indagine patrimoniale trae origine dall’analisi dei comportamenti e dello stile di vita di alcuni appartenenti alla famiglia in questione condotta dagli uomini del commissariato di Pubblica Sicurezza di Avezzano, che hanno ravvisato un tenore di vita troppo alto, tale da far ritenere che i membri della famiglia vivessero abitualmente con i proventi di attività illecite.
Il lavoro di approfondimento e di riscontro incrociato dei dati acquisiti, effettuato dal personale della Divisione Anticrimine della Questura, del commissariato di polizia Avezzano e della compagnia Guardia di Finanza di Avezzano, ha permesso poi di accertare la sussistenza di una notevole sproporzione tra i redditi dichiarati (inferiori alla soglia di sopravvivenza dei singoli) e il valore dei beni nella effettiva disponibilità della famiglia in questione, i cui membri non risultano svolgere attualmente alcuna attività lavorativa.
Oltre alle case, sono stati sequestrati anche conti correnti aperti presso Poste Italiane e altre banche, nonché automobili e beni di valore.
I soggetti destinatari della misura patrimoniale, temendo provvedimenti di sequestro già applicati a loro parenti residenti ad Avezzano, a Frosinone e a Roma, avevano tentato invano di occultare il patrimonio immobiliare (tramite un fondo patrimoniale), schermando la propria disponibilità economica (mediante, ad esempio, l'utilizzo di autovetture a noleggio o intestate a terzi compiacenti).
È la prima volta che a L’Aquila viene eseguita una misura patrimoniale su proposta del questore, il quale, allo scopo di contrastare in maniera più efficace la macro-criminalità, ha ritenuto di costituire un anno fa la sezione Misure Patrimoniali in seno alla Divisione Anticrimine della questura.