Ieri, le domande poste dal Forum abruzzese per l'acqua agli enti pubblici coinvolti [leggi qui]. Oggi, la nota del Movimento 5 Stelle che annuncia interrogazioni e atti d'indirizzo ad ogni grado istituzionale.
La gravissima vicenda del fiume Pescara [leggi qui] che ha portato agli arresti degli amministratori legati ai vertici del Consorzio di Bonifica Centro di Chieti e al sequestro del depuratore in contrada San Martino - Salvaiezzi di Chieti, arriva fino in Parlamento.
"La situazione reale deve emergere e le responsabilità devono essere chiarite perché quello che sta accadendo è molto più grave di ciò che alcuni amministratori vogliono far intendere sminuendo la situazione", ha sottolineato il deputato pentastellato Gianluca Vacca. "Siamo di fronte a un nuovo caso Bussi: l'inquinamento delle acque con sostanze come Mercurio e Arsenico, in una zona così densamente urbanizzata come la Val Pescara, ha conseguenze molto gravi sia per l'acqua che per i terreni. Il Ministero della Salute dovrà prendere provvedimenti nel più breve tempo possibile".
"E' intollerabile - hanno aggiunto i consiglieri regionali Sara Marcozzi e Domenico Pettinari - che in una regione già gravemente colpita da vicende simili, basti ricordare il caso Sir di Chieti Scalo, ancora una volta la politica debba essere scossa dalla magistratura, chiamata in causa da liberi cittadini. La politica ha la responsabilità della salute pubblica e, di conseguenza, il dovere di attuare tutti i controlli necessari affinché simili disastri ambientali non si verifichino più. Un Governo regionale responsabile dovrebbe effettuare un monitoraggio costante dei consorzi e degli enti preposti al controllo. Una volta effettuati i controlli, dovrebbe provvedere a revocare le autorizzazioni ove necessario e ogni volta la legge lo imponga".
"Depositeremo interpellanze per fare chiarezza perché dagli atti non si registrano notizie di indagini volte a verificare la contaminazione dei sedimenti o della flora e della fauna, né tanto meno non risultano mai poste in essere azioni per l’analisi di possibili relazioni causa/effetto tra inquinamento del fiume e delle acque marine con conseguenti ed eventuali patologie specifiche", promettono i pentastellati. "E' evidente che lo stato di salute del fiume Pescara, dei terreni e, di conseguenza, del tratto di mare in cui sfocia il fiume possa essere altamente compromesso a causa dei molteplici e diversificati fattori inquinanti ripetuti negli anni che potrebbero aver contaminato anche flora, fauna e sedimenti tanto da poter interessare persino la catena alimentare".
Dunque, le azioni ad ogni livello istituzionale per mantenere alta l'attenzione sulla questione e "spingere gli enti preposti a verificare la reale situazione ambientale così da mettere in campo, eventualmente, le azioni opportune per la tutela del nostro territorio e la salute degli abruzzesi. Se lo ricordi chi amministra i nostri territori".