Martedì, 01 Novembre 2016 17:31

Metanodotto Snam: "Follia insistere con un'opera tanto pericolosa in zone così colpite dal sisma"

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"Di fronte a quello che sta succedendo, la Snam e il Governo Renzi chiudano una volta per tutte la vicenda del supergasdotto lungo l'Appennino. Insistere con un'opera tanto pericolosa, in territori così pesantemente colpiti dalla  sequenza di terremoti che dal 1997 ad oggi stanno devastando l'Appennino centrale, è una follia”.

A ribadirlo in una nota il Comitato cittadini per l’ambiente che da anni si batte contro la realizzazione del metanodotto "Rete Adriatica" di 687 chilometri progettato dalla Snam Rete Gas, che dovrebbe tagliare l’Abruzzo sul tratto Sulmona-Foligno. A Sulmona  è prevista anche una centrale di compressione, sia a gas che elettrica. Contro il tracciato si è espresso anche il Consiglio regionale, con un ordine del giorno che chiede al governo di individuare un percorso alternativo".

"Queste zone terremotate – si legge nella nota - le cui popolazioni stanno vivendo ore drammatiche tra crolli e macerie, sono le stesse che dovrebbero essere attraversate dal megagasdotto: Norcia, Visso, Preci, Cascia, Serravalle del Chienti, sono esattamente alcuni dei Comuni sul cui territorio la Snam insiste nel far passare il metanodotto. E' impressionante constatare come, sovrapponendo il tracciato del grande gasdotto con la mappa della pericolosità sismica del centro Italia, molti dei Comuni attraversati dalla infrastruttura Snam, sono altrettanti epicentri, o località vicinissime ad essi, dei disastrosi sismi degli ultimissimi anni: quello del 2009 a L'Aquila,  quello di due mesi fa ad Amatrice e i due recentissimi terremoti di questi giorni".

Ha senso perseverare in una ostinata decisione di imporre una infrastruttura che dovrebbe attraversare tutta la dorsale appenninica, così critica sotto il profilo geologico e che sta manifestando, in questi ultimi anni, mesi e giorni, tutta la sua forza distruttrice? "Le faglie non hanno ancora smesso di muoversi, dicono i sismologi e, in questo contesto, Sulmona e la Valle Peligna, dove oltre al gasdotto la Snam vuole insediare anche la centrale di compressione, dovrebbero stare tranquille?  Gli esperti non si stancano di ricordarci che il nostro problema è la faglia del Morrone, silente da oltre 1900 anni, ma che potrebbe attivarsi in ogni momento con un terremoto che potrebbe raggiungere una magnitudo di 6.5"

Le rassicurazioni che sistematicamente vengono date, non tranquillizzano affatto i cittadini: "non è ammissibile che gli interessi della multinazionale del gas possano prevalere sul diritto dei cittadini a veder tutelata la propria sicurezza  e la propria salute", scrive il Comitato. "E’ di qualche giorno fa la pubblicazione del decreto che accelera i tempi per le grandi opere e che entrerà in vigore il prossimo 11 novembre. Nessuna opera cosiddetta strategica, può essere anteposta alla incolumità delle persone".

 

Ultima modifica il Martedì, 01 Novembre 2016 17:37

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