Lunedì, 14 Novembre 2016 16:31

Casa Serena, c'è apprensione tra i dipendenti dopo arresto dei gestori

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C'è apprensione per più di 40 dipendenti di Casa Serena a Fontecchio (L'Aquila). La casa di riposo, nota in tutto il comprensorio aquilano, è balzata agli onori delle cronache il 19 ottobre scorso, quando la Guardia di Finanza dell'Aquila ha arrestato i due gestori e coniugi, Piero Melonio e Gilda Bernabei, rispettivamente di 64 e 63 anni, con la pesante accusa di aver raggirato alcuni anziani (oggi deceduti) ospiti della struttura allo scopo di deviare ingenti somme di denaro [leggi l'articolo].

La giustificata preoccupazione dei dipendenti di Casa Serena deriva dal futuro della struttura e del lavoro all'interno della stessa. Il giudice per le indagini preliminari (gip) della Procura della Repubblica dell'Aquila, Guendalina Buccella, ha nominato all'inizio del mese un amministratore giudiziario, il commercialista Paolo De Paoli, che dovrebbe portare avanti le attività dal punto di vista contabile e finanziario.

Ma, a quanto si apprende, ad oggi risulta un ritardo nel pagamento degli stipendi, mentre l'amministrazione inizia ad avere difficoltà anche con i pagamenti nei confronti dei fornitori. La situazione, probabilmente, si sbloccherà quando De Paoli verrà ricevuto dalle Fiamme Gialle che stanno effettuando interrogatori ed indagini.

Gli utenti della casa di riposo - 80 persone a Fontecchio e 22 nella sede di Rocca di Mezzo (L'Aquila) - sono assistiti da 31 operatori sanitari, un medico interno, 7 infermieri professionali, 7 addetti in cucina e lavanderia e 5 impiegati amministrativi, esclusi Melonio e Bernabei. In tutto 41 lavoratrici e lavoratori.

Intanto i due coniugi, cui è stata tolta la gestione di Casa Serena, si trovano ancora agli arresti domiciliari a Villa Sant'Angelo (L'Aquila). Mentre, nella valle del Medio Aterno aquilano e anche sui social network, sono state diverse in queste settimane le polemiche per le modalità di arresto dei due, per alcuni decisamente sovraesposta dal punto mediatico.

Tanto che nel video girato dalla Guardia di Finanza e pubblicato da Il Centro il giorno stesso degli arresti, si ascolta chiaramente un esponente delle Fiamme Gialle dire al collega "Se mi rovini l'inquadratura ti ammazzo".

Ultima modifica il Lunedì, 14 Novembre 2016 17:17

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