"L'Aquila dovrebbe dotarsi di un comando di Polizia Municipale degno di un capoluogo di regione, altrimenti continueremo a lavorare con affanno". Parole di Ernesto Grippo, dirigente del settore Polizia Municipale del Comune dell'Aquila. Il comandante ha presentato il report delle attività del corpo dei Vigili Urbani aquilano negli ultimi mesi. Un'attività su diverse direttrici, divise nelle macro aree che abbracciano la sicurezza stradale, i contributi post-sisma, i controlli sull'edilizia, quelli sulle infrazioni ambientali e nel commercio.
Le infrazioni nell'edilizia e contro l'ambiente. Il nucleo di polizia edilizia - costituito dallo stesso Grippo un paio di anni fa - soffre di mancanza di personale, rispetto alle peculiarità di una città come L'Aquila, dalle dimensioni territoriali notevoli e caratterizzata da uno sfilacciamento urbanistico frutto delle scelte politiche del post-terremoto. Gli accertamenti mirano a verificare la regolarità delle cosiddette "casette" autorizzate dalla delibera 58, che in alcuni casi hanno una cubatura superiore a quella consentita, mentre in altri non sono state abbattute nonostante siano stati riconsegnati i lavori post-sisma per l'abitazione principale.
Nella maggior parte dei casi, secondo il dirigente comunale, si verificano inottemperanze, da parte dell'amministrazione comunale, di ordinanze di demolizione in seguito a sentenza penale di condanna dell'amministrazione comunale. In altre parole viene generata, sviluppata e conclusa la procedura amministrativa per le demolizioni degli abusi edilizi, ma poi il Comune non manda i mezzi per demolire fisicamente i manufatti. C'è poi tutto il capitolo dedicato all'occupazione di suolo pubblico ("nel quale il settore opera con soli tre dipendenti", ha evidenziato Grippo), che ha visto negli ultimi mesi mezzo migliaio di sopralluoghi per modifiche temporanea alla viabilità, pareri sulle cantierizzazioni su strada - peculiarità nel centro storico in parte cantiere - passi carrabili e autorizzazioni per pubblicità. Per ciò che concerne le infrazioni ambientali, invece, rilevante il dato delle 8 multe, da 500 euro l'una, comminate negli ultimi quattro mesi per cittadini che hanno sbagliato a fare la raccolta differenziata.
I contributi post-sisma non dovuti. Come è ormai noto da tempo, si sono diffusi in città (e nel cratere sismico) gli abusi dello status di "terremotato", volti al percepimento di contributi statali non dovuti o gonfiati. Sono più di 600 i casi attestati dalla Polizia Municipale dell'Aquila, riguardanti principalmente frodi sul contributo di autonoma sistemazione (cas), sui contributi per la cosiddetta "abitazione equivalente", le false dichiarazioni di abitazione principali: "Possiamo stimare che ci siano, a partire dal 2009 e fino a quando non sarà verificata l'ultima frode, un danno di 100 milioni di euro", ha detto Grippo.
Multe e patenti ritirate. Dall'inizio dell'anno sono stati 114 gli incidenti sul territorio comunale, con 50 feriti in tutto. A due mesi dalla fine del 2016 (i dati presentati si riferiscono al 31 ottobre scorso) si è già superato il numero di incidenti verificati nel 2015 (113 in totale). Eloquente l'aumento degli incassi per preavvisi e verbali: quasi 383mila euro da luglio a ottobre, quasi il doppio rispetto ai 220mila nello stesso periodo dello scorso anno. La parte del leone spetta alla guida senza cintura (419 multe tra luglio e ottobre 2016), seguira dall'omessa revisione dell'auto, dalla guida senza documenti e dalla guida con il cellulare. 39 le patenti ritirate negli ultimi quattro mesi all'Aquila. Particolarmente caldi (non solo per il clima) i mesi di agosto e settembre, che registrano più del doppio degli incassi per il Comune.
I problemi di personale. L'organico è composto da 55 unità lavorative, di cui 44 agenti di polizia municipale: "Ne servirebbero 99, quindi siamo al 55% delle risorse necessarie", ha sottolineato Grippo. Tenuto conto di ferie, permessi e malattie ogni unità lavora in media 256 giorni all'anno, e per questo ogni giorno, in media il comando dell'Aquila ha 38 lavoratori e lavoratrici a disposizione. Con il decreto dello scorso anno che ricolloca il personale delle province, gli agenti di polizia provinciale sarebbero dovuti essere assegnate anche ai comuni, ma in Abruzzo nessuno ha scelto per questa opzione, rimanendo nel corpo provinciale ma inquadrati (e pagati) dalla Regione, che li tutela attraverso un decreto regionale di qualche mese fa. "Il decreto sulla riorganizzazione delle province di fatto impedisce a tutti i comuni abruzzesi l'assunzione di nuovi vigili", ha spiegato il comandante. Lo stesso Grippo, inoltre, ha il contratto in scadenza a fine mese. Ci sarà un interim fino al prossimo gennaio, ma è tutt'altro che scontata la sua conferma.