Lunedì, 21 Novembre 2016 17:48

Usra, dipendenti ancora in stato di agitazione: sciopero più vicino

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I lavoratori dell’Usra, l’ufficio speciale della ricostruzione dell’Aquila, non revocano lo stato di agitazione annunciato la scorsa settimana e tornano a chiedere parità di trattamento, da parte dello Stato, con i dipendenti di tutti gli uffici speciali, inclusi quelli costituendi che si occuperanno della ricostruzione dei territori colpiti dai due terremoti del Centro Italia.

“A seguito delle posizioni espresse negli ultimi giorni a mezzo stampa non possiamo fare a meno di sottolineare” scrivono in una nota le rsu dei lavoratori “quanto sia sbagliato concentrare l’attenzione sul personale Usra da mettere a disposizione della struttura del Commissario straordinario per il sisma del centro Italia, piuttosto che sulla necessità di uguagliare le condizioni di tutti gli Uffici Speciali”.

“Questo è il momento di rilanciare” si legge ancora “di dimostrare che la ricostruzione dell’Aquila è fatta di buone pratiche da esportare. Il punto non è consentire o meno la partecipazione dei dipendenti Usra, ma cogliere l'occasione per valorizzare una eccezionalità della pubblica amministrazione che finalmente tutti apprezzano al punto da dichiarare insostituibili gli attuali dipendenti”.

“Ci preme pertanto sottolineare” prosegue il comunicato “che lo spostamento di un gruppo di colleghi dell’Usra, oltre che rendere tutti orgogliosi del riconoscimento per il buon lavoro sin qui svolto, costituisce una ulteriore opportunità di diffusione e valorizzazione del modello di ricostruzione aquilana e garantisce il mantenimento di un livello di attenzione sempre alto nei confronti dei processi in atto a L’Aquila e nelle frazioni”.

“Unitamente a questo” affermano i lavoratori “la battaglia che deve essere condotta e che condurremo è quella di pretendere una crescente attenzione affinché l’Usra possa essere messa in condizione di accelerare ulteriormente il cammino della ricostruzione, anche attraverso la valorizzazione delle risorse umane, almeno adeguandone le condizioni lavorative rispetto ai colleghi impiegati nella ricostruzione delle aree colpite dai più recenti avvenimenti”.

“L’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila” continua la nota “ha maturato notevole esperienza anche nell’attività istruttoria dei progetti di ricostruzione e potrebbe dare un contributo determinante al nuovo processo post sismico, almeno pari se non superiore a quello degli altri soggetti chiamati oggi ad offrire la propria professionalità”.

“Non bisogna infine tralasciare” si legge ancora “che così come verrebbe penalizzata la ricostruzione dell’Aquila qualora dovesse prestare 10 dei 20 dipendenti necessari alla struttura del Commissario straordinario, allo stesso modo o ancor di più sarebbe penalizzata quella dei comuni del cratere che verrebbe privata non di 10 ma di tutte le 20 unità necessarie ai nuovi Uffici”.

“Le tanto discusse best practices della ricostruzione dell’Aquila” dichiarano i dipendenti “intese proprio come esperienze che hanno consentito di ottenere risultati eccezionali, non si attuano con modelli procedurali precostituiti, ma consentendo ad un gruppo di persone di esportare le esperienze virtuose, con l’obiettivo di dotare chi rimane dei necessari strumenti per ultimare il processo di ricostruzione avviato per L’Aquila ed il Cratere”.

“In relazione a questi argomenti” conclude la nota “non possiamo che rimanere amareggiati e delusi, comunicando che il nostro stato di agitazione sarà presto concretizzato. Rinnoviamo pertanto la richiesta di impegno di tutte le parti coinvolte a veder risolta la questione quanto prima, con la speranza di avere un confronto durante l’assemblea sindacale del 25 novembre e di non dover perpetrare azioni forti che creerebbero solo disagi”.

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