Da giorni, si discute del possibile trasferimento di 20 dipendenti - 10 impiegati all'Usra e 10 all'Usrc - ai costituendi uffici speciali che si occuperanno della ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre.
A prevederlo sono i decreti istruiti dal Governo Renzi e in discussione in Commissione bilancio, in Senato. La norma - inserita su esplicita richiesta del commissario straordinario Vasco Errani - ha scatenato violente polemiche, tanto che l'assessore alla ricostruzione del Comune dell'Aquila, Pietro Di Stefano, è arrivato persino a minacciare le dimissioni. "Non siamo assolutamente nelle condizioni di privarci di nessuna risorsa umana se vogliamo far uscire i contributi e far recuperare il tempo perso alle frazioni, grazie proprio alle scellerate decisioni di altri commissari", l'affondo dell'assessore.
A rassicurarlo il governatore Luciano D'Alfonso, che si sarebbe accordato con Errani sulla opportunità di trasferire soltanto il personale dell'Usrc che, a differenza dei colleghi dell'Usra, non esaminano direttamente le pratiche, compito che per i Comuni del cratere viene svolto direttamente dagli Utr. Sul punto, però, Stefania Pezzopane, che sta seguendo l'iter dei decreti in Senato, ha preferito non sbilanciarsi. C'è una questione giuridica, da sciogliere. "Considerato che è prevista persino una retribuzione salariale differente, almeno per il momento - si è domandata Pezzopane - come si può consentire un diverso trattamento tra il personale dell'Usra e quello dell'Usrc?". Anche per questo - ha aggiunto - "sto lavorando affinché le unità di personale da trasferire non siano nel numero di 20, che il provvedimento non sia di natura permanente piuttosto provvisoria, e che venga concessa la possibilità di sostituire immediatamente coloro che verranno trasferiti attingendo dalle graduatorie Ripam che ho proposto vengano prolungate per ulteriori 3 anni".
Se ne saprà di più nelle prossime ore.
Oltre i dipendenti che potrebbero essere trasferiti altrove, tuttavia, all'Usra ce ne sono altri, ben 25, che hanno il contratto in scadenza tra fine novembre e fine dicembre. Nessuno ne parla, ma ci sono 25 unità di personale che, entro il 31 dicembre, potrebbero restare a casa. E se perderne 10 sarebbe un problema, rinunciare a 25 dipendenti potrebbe significare rallentare ancor di più l'istruzione delle pratiche.
In particolare, parliamo di 10 dipendenti interinali, assunti tramite 'Obiettivo Lavoro', i cui contratti scadono alla fine del mese, e di 15 co-co-co, in scadenza il 31 dicembre.
Al momento, per i lavoratori a contratto di collaborazione continuata e continuativa non c'è alcuna certezza. Per quel che attiene agli interinali, invece, e tra loro rientrano anche i 19 dipendenti dell'ufficio centralizzato per gli espropri, sono in attesa dell'esito della procedura aperta, indetta ad inizio novembre da Usra e Usrc, finalizzata all'individuazione di un'Agenzia per il lavoro a cui affidare, mediante sottoscrizione di un accordo quadro di durata biennale, la fornitura del 'Servizio somministrazione di lavoro a tempo determinato'.
Al di là delle incertezze di natura personale, per i dipendenti al lavoro fino al 30 novembre prossimo, la questione più preoccupante è che le procedure non si concluderanno comunque a breve e, dunque, potrebbero esserci alcuni mesi di scopertura delle funzioni lavorative. Con quel che potrebbre conseguirne.