Domenica, 29 Settembre 2013 18:58

Rifiuti abbandonati, l'Asm annuncia tolleranza zero. E partono le prime denunce

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Continuano gli episodi di abbandono di rifiuti in prossimità dei cassonetti sparsi nel comune dell'Aquila. Si tratta, in molti casi, di rifiuti ingombranti o nocivi.

Malgrado i dati sulla raccolta differenziata e sull’afflusso di cittadini nelle giornate ecologiche siano in costante aumento - anche grazie agli sforzi compiuti dal personale dell'Asm - a quanto pare le cattive abitudini sono dure a morire.

Viaggiando in giro per le varie località cittadine, soprattutto quelle periferiche, non è difficile incappare in cassonetti “adornati” di quantità importanti di rifiuti ingombranti o in vere e proprie discariche abusive, pattumiere a cielo aperto.

Un atteggiamento che, oltre a essere incivile, è anche illegale e dannoso dal punto di vista economico, perché poi a pagare le spese e i costi delle bonifiche sono tutti i contribuenti.

Va ricordato, en passant, che chi abbandona il sacchetto di rifiuti accanto ai cassonetti rischia una sanzione da 25 a 500 euro. Se poi i sacchi insudiciano il suolo con scolature di oli e/o grassi la sanzione è di 500 euro.

Ma ci sono anche casi che prevedono pene più severe. Estrema attenzione devono fare, ad esempio, i titolari di impresa, perché abbandonare rifiuti speciali non pericolosi, ad esempio mobilio rotto, materassi, reti da letto, scatoloni ecc., comporta anche una denuncia penale con l’arresto da 3 mesi a un anno. Se i rifiuti sono pericolosi, poi, è previsto l’arresto da 6 mesi a tre anni e una sanzione da 2.600 a 26.000 euro (rifiuti speciali pericolosi come l’eternit, frigoriferi, monitor, i neon, acidi, solventi ecc).

L'ennesimo caso riguarda la frazione di Pagliare di Sassa. Un cittadino, nei giorni scorsi, aveva telefonato all'Asm per segnalare uno scarico incontrollato e abusivo di rifiuti lungo via S. Pietro, una strada che costeggia il Progetto Case.

Questa volta, però, l'azienda non si è limitata a intervenire per riparare il danno. Il presidente Luigi Fabiani, attivatosi in prima persona, ha dato ordine ai suoi dipendenti di aprire i sacchetti dell'immondizia abbandonati per controllare se vi fosse qualche carta o indizio in grado di permettere di risalire ai responsabili del misfatto.

Chi cerca trova, dice il proverbio, e infatti, alla fine, del materiale contenente potenziali indizi è spuntato fuori. In mezzo ai rifiuti - tra i quali c'erano vecchi vestiti, un televisore, del cartongesso, secchi di vernice, un forno e persino un filtro dell'olio di un automobile - gli operai dell'Asm hanno trovato alcuni fogli dai quali, forse, si potranno ricavare indicazioni utili sull'identità degli autori del danno ambientale.

Fabiani ha già annunciato che sporgerà denuncia. “La gente deve finirla di fare queste cose. E' un danno economico per tutti i cittadini perché i lavori di bonifica verranno pagati da tutti. E' il classico caso in cui la maleducazione di una persona ricade su tutta la comunità. Bastava chiamarci e come Asm saremmo andati a caricare tutta questa roba anche a domicilio”.

Tra i materiali abbandonati” ha proseguito Fabiani “abbiamo trovato anche rifiuti pericolosi, che non possiamo smaltire: un vecchio televisore, all'interno del quale c'è del mercurio; del cartongesso; un forno e un filtro dell'olio di un auto. Tutte cose che andrebbero smaltite singolarmente e in altro modo”.

Fabiani ha voluto ricordare come ormai lo smaltimento dei rifiuti ingombranti, speciali o pericolosi, legato soprattutto ai lavori di riparazione delle abitazioni danneggiate dal terremoto, abbia assunto dimensioni abnormi, andando completamente fuori controllo. “La quantità di abbandoni di questi rifiuti all'Aquila è spaventosa, siamo passati da 180 tonnellate di ingombranti ante sisma alle 1850 tonnellate di oggi. Purtroppo fra maleducazione dei cittadini e ditte edili impegnate nella ricostruzione che abbandonano materiale di scarto dove capita, la situazione è diventata preoccupante".

Ultima modifica il Domenica, 29 Settembre 2013 19:11

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