Giovedì, 22 Dicembre 2016 00:42

Call center Inps, Boeri incontra i sindacati: lettera aperta dei lavoratori

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Stamane, il presidente dell'Inps Tito Boeri incontrerà i sindacati nazionali e provinciali aquilani per discutere della situazione del contact center Inps-Inail-Equitalia che all'Aquila garantisce lavoro a 560 persone che, in vista dell'appuntamento, hanno inteso inviare una lettera aperta al presidente dell'Istituto nazionale della previdenza sociale.

"Siamo i 560 giovani, ed alcuni meno giovani, della sede dell’Aquila del contact center che da 6 anni svolgono per l’INPS un servizio pubblico qualificato e insostituibile", si legge nella missiva. "Lo facciamo grazie all’INPS ma anche grazie al nostro impegno. Siamo quasi tutti assunti a tempo indeterminat; oltre il 25% è disabile ed è la nostra parte migliore. Abbiamo conosciuto da tempo - aggiungono i lavoratori del contact center - il suo impegno per il lavoro, soprattutto giovanile. Noi siamo fra i tanti 'Giovanni, Maria, Gina, Marcello, Monica, Carlo' che lei cita nel suo prezioso libro dal titolo terribile ma emblematico 'Contro i giovani', nel capitolo 'Una generazione di perdenti?'".

Dunque, vengono citati alcuni passi del libro: "Per far aumentare sia il lavoro che la produttività bisogna che l’ingresso di donne e giovani ... si accompagni a un miglioramento della qualità della nostra forza lavoro. Ciò avrebbe ricadute positive sull’efficienza di tutti i fattori produttivi"; ancora: "Non si può acquistare capitale umano come si acquistano dei macchinari, degli stabilimenti o delle partecipazioni al capitale di rischio di un’impresa". E, aggiungono i dipendenti del call center, "nemmeno svenderlo o disperderlo come macchinari usati. Siamo totalmente d’accordo con lei - le parole rivolte a Boeri - e non ci rassegniamo ad essere una generazione di perdenti! Dobbiamo dirle, però, che non riteniamo queste affermazioni coerenti con il comunicato con cui anche l’INPS, come purtroppo fatto da altri grandi Enti pubblici, ha annunciato l’intenzione di emanare una gara 'di fatto' al massimo ribasso rispetto al solo costo del lavoro".

L’INPS tace sull’applicazione della recente clausola sociale - aggiungono i lavoratori aquilani - che prevede la continuità del rapporto di lavoro in caso di subentro di nuova azienda; come tace sulla sua applicabilità anche ai dipendenti delle imprese in subappalto, sul possibile utilizzo strumentale del trasferimento del personale in altre sedi, sulla previsione nel bando di gara del possesso di livelli minimi di professionalità degli operatori e della valorizzazione del personale disabile oltre la quota d’obbligo. "La nostra è l’azienda che occupa il maggior numero di persone nel territorio del cratere del sisma. L’assenza di questi elementi rischia inevitabilmente di provocare a L’Aquila non solo un problema occupazionale ma un vero e proprio dramma sociale. Ma non solo: in assenza di queste previsioni si rischierebbero inevitabilmente conseguenze in termini di riduzione dei livelli di efficacia e qualità di un servizio caratterizzato da notevole complessità e che richiede adeguata esperienza professionale. Il nuovo appalto sarà aggiudicato in base all’offerta migliore e, confidiamo, nel rispetto delle norme vigenti cui ci riferiamo le quali però, senza questi chiarimenti, sarebbero facilmente vanificate".

Non solo. "Nel caso di INPS, i risparmi conseguenti a previsioni di costo del lavoro anche al di sotto dei minimi contrattuali costituirebbero solo apparentemente un risparmio per il bilancio dell’Ente".

I 560 dipendenti a rischio hanno provato a fare un po' di conti su ciò che potrebbe accadere in assenza di una corretta applicazione della clausola sociale, sottoposti a Boeri per una valutazione: si calcolano 33mila euro a lavoratore sostituito, senza considerare i costi del personale di staff e dell’indotto. Inoltre, l’azienda subentrante potrebbe usufruire anche di altre agevolazioni all’assunzione, derivanti da Fondi nazionali ed europei, fino al 50 % del costo lordo del personale per 2 anni. "Il costo totale a carico della collettività sarebbe quindi anche molto superiore ai 33mila euro medi per ciascun lavoratore. Non sembra anche a lei - si chiedono i lavoratori - uno sperpero di risorse pubbliche a fronte del mantenimento del medesimo numero di occupati precedenti? E con il rischio di finanziare 'di fatto' con risorse pubbliche il profitto di imprese private?".

Staremo a vedere se Boeri prenderà in considerazione la missiva firmata dai 560 lavoratori del contact center aquilano. Intanto, si è mossa anche la senatrice Stefania Pezzopane che ha preso carta e penna per scrivere al ministro del Lavoro Giuliano Poletti e allo stesso Boeri. "E' necessario garantire i lavoratori del call center che lavora per Inps su almeno tre questioni fondamentali", ha spiegato Pezzopane. "La prima riguarda la proroga del servizio per almeno altri 6 mesi e successivamente fino all'aggiudicazione della gara, per garantire continuità del servizio ai cittadini". Poi, "bisogna evitare la carneficina sociale, orientando la gara alla qualità e non al becero abbattimento dei costi. Com'è noto, infatti, le aziende, a partire da Almaviva, e tutti i sindacati concordano sul fatto che la situazione disastrosa del settore dipende proprio dalle incontrollate gare al ribasso".

In questo senso, la norma inserita nella legge di Bilancio che toglie dai ribassi il costo del personale va a correggere comportamenti inaccettabili anche di soggetti pubblici. "In terzo luogo, occorrono garanzie per la concreta adozione della clausola sociale anche per i sub-appalti. Sono tutti aspetti contenuti nel disegno di legge per regolamentare il settore dei call center che ho presentato in Senato", ha aggiunto la senatrice democrat; "solo puntando sulle competenze delle lavoratrici e dei lavoratori e sul rispetto delle regole e della legislazione in materia di lavoro si può pensare di garantire, da un lato, l'occupazione di qualità e, dall'altro, un servizio adeguato ai cittadini. E questo è irrinunciabile - ha concluso Pezzopane - soprattutto per i call center che operano per le aziende pubbliche".

Ultima modifica il Giovedì, 22 Dicembre 2016 10:07

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