Lutto cittadino a Sulmona, "in segno di rispetto e partecipazione al profondo dolore della famiglia e della comunità sulmonese": stamane alle 11 si sono celebrate le esequie di Fabrizia Di Lorenzo, la giovane morta nell'attentato di Berlino. Più di tremila persone hanno affollato la Cattedrale di San Panfilo; in città, sono arrivati il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro dell'Interno Marco Minniti oltre a numerose autorità regionali e locali: il governatore Luciano D'Alfonso, il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, le senatrici Paola Pelino e Stefania Pezzopane, la sindaca di Sulmona Annamaria Casini, i sindaci di L'Aquila e Pescara, Massimo Cialente e Marco Alessandrini.
"Fabrizia amava la vita con grandi ideali e forti valori, il suo sorriso resterà sempre con noi", le parole del vescovo di Sulmona, Angelo Spina. "Era andata via da qui per cercare lavoro, ha dovuto lasciare questa terra che non riesce a dare speranza ai nostri giovani", ha aggiunto, duro, il vescovo.
Un applauso della folla all'esterno della cattedrale aveva accolto l'arrivo del feretro di Fabrizia; subito dietro, i genitori e il fratello. Per volere della famiglia, in chiesa sono entrati soltanto parenti e amici: la folla è stata trattenuta al di là delle transenne. E niente telecamere e fotografi dentro la cattedrale.
La salma di Fabrizia era ornata in Italia sabato mattina. Anche a Ciampino, ad accoglierla c'era il Capo dello Stato col ministro della Difesa Roberta Pinotti.
Subito dopo la benedizione della bara da parte del cappellano militare, i genitori di Fabrizia, Gaetano e Giovanna, e il fratello Gerardo avevano posato un fiore sul feretro, una rosa dal gambo lungo. Poi l'abbraccio con il Capo dello Stato che ha voluto salutare a famiglia Di Lorenzo arrivata da Berlino su un Airbus 319 dell'aeronautica militare.