Puntuale come il Natale, oramai consolidata tradizione abruzzese di fine anno, ecco che si torna a parlare dei possibili, ennesimi, aumenti dei pedaggi sulle tratte autostradali A24 e A25 gestite da Strada dei Parchi, società del gruppo Toto. Non si conosce ancora l'incremento tariffario previsto, sta di fatto che potrebbe configurarsi l'ennesima stangata che rischia di ripercuotersi negativamente sull'intero sistema economico abruzzese.
Il deputato di Sel/Sinistra Italiana Gianni Melilla, dunque, ha chiesto una moratoria nazionale al Ministero dei Trasporti e Infrastrutture per evitare l'aumento dei pedaggi. "La nostra autostrada è vecchia e insicura - l'affondo - non ha operato investimenti innovativi a livello energetico installando impianti fotovoltaici come invece ha fatto l'autostrada del Brennero, anch'essa di montagna, non ha nessuna stazione di servizio per il carburante, bar, ristorante e bagni per 100 chilometri da Chieti a Magliano dei Marsi e viceversa, nonostante la ripetuta promessa di farne una nella valle peligna".
Poi, l'appello al ministro Graziano Delrio affinché non conceda alcun aumento dei pedaggi nel 2017, "a tutte le concessionarie autostradali, compresa Strada dei Parchi", e l'invito "a tutte le Istituzioni e alle forze sociali ed economiche per far arrivare al Governo la voce degli operatori economici e dei pendolari che utilizzano l'autostrada per motivi di lavoro o di studio e non possono sopportare altri aumenti dei pedaggi autostradali".
D'altra parte, già l'anno passato Strada dei Parchi aveva ottenuto l'aumento delle tariffe del 3.45%, il secondo più caro in Italia tra le 7 concessionarie autostradali su 27 cui era stato concesso. E negli ultimi 13 anni, su A24 e A25 i pedaggi sono schizzati del 187%; dal 2009 al 2016 l'aumento è stato del 42,88% a fronte dell'inflazione cresciuta del 10%.