Un calo generalizzato di fatturato del 60% che significa un mancato incasso di 150mila euro per le strutture ricettive e di ristorazione del Gran Sasso, per la Scuola Sci di Assergi e il Noleggio. A denunciarlo, gli albergatori di Fonte Cerreto che hanno messo a confronto il periodo di vacanza dell'anno passato - dal 1 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016 - con quello appena concluso. Un confronto, come detto, sconfortante.
Per questo, gli imprenditori della montagna stanno approntando una relazione che verrà depositata in Regione Abruzzo, col consigliere Pierpaolo Pietrucci che ha assunto l'impegno di portarla negli uffici di Presidenza così da sostenere la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale.
Non ha nevicato, d'altra parte e, dunque, le strutture ricettive e ricreative non hanno potuto lavorare. Non si tratta soltanto di questo, però. "Campo Imperatore è legato a doppio filo agli sport invernali - ha inteso sottolineare Luigi Faccia, direttore della Scuola Sci di Assergi - ed è chiaro, oramai, come ci sia urgente bisogno di potenziare le infrastrutture". Che significa "approntare il Piano d'Area e investire, soprattutto, sull'innevamento programmato: è persino più importante della sostituzione delle Fontari", la provocazione.
"Con l'innevamento artificiale avremmo potuto lavorare sin dal mese di novembre, e per tutto il periodo tra Natale e l'Epifania che ha regalato giornate bellissime", ha aggiunto Ada Fiordigigli dell'Hotel Fiordigigli. E invece, l'albergo ha patito un calo di presenze del 47.8% rispetto allo scorso anno. "Altrove si è potuto sciare e questo è un danno irrecuperabile per Campo Imperatore. Se ne sarà accorto anche il Centro turistico che ha preso in mano la gestione dell'albergo in quota: giusto ieri, leggevamo della chiusura della struttura per mancanza di prenotazioni. Mai come quest'anno si è resa evidente la necessità di strutturare turisticamente la nostra montagna", ha ribadito.
"Così, non possiamo andare avanti", l'ha sostenuta Fabrizio Bellassai, titolare del Nido delle Aquile. "Meno 60% di presenze, in questo periodo, è dato spaventoso, che non si era mai verificato prima. E mai ci eravamo sentiti abbandonati come quest'anno: Fonte Cerreto è stato lasciato all'incuria, senza illuminazione; con due dita di neve, tra il 6 e il 7 gennaio la strada è stata intransitabile per ore, per non dire della chiusura perenne della provinciale per Montecristo".
Basta proclami, insomma, "che siamo noi - le parole disperate degli albergatori - a dovere fare i conti, poi, con i turisti delusi". Emblematico il caso dell'apertura degli impianti promessa dal sindaco Massimo Cialente per domenica scorsa, 8 gennaio: "Era chiaro che non si sarebbe potuto aprire, e così è andata", ha spiegato Bellassai. Tra l'altro, "a quanto leggiamo non sarebbe stato neppure approntato il collaudo delle Fontari", l'allarme di Ada Fiordigigli; "così fosse, pure avesse nevicato senza vento all'Epifania saremmo stati senza impianto". Così è, in effetti.
"Siamo stanchi persino di sentire le nostre voci ripetere, ogni volta, le stesse cose", ha dunque aggiunto, amara, l'imprenditrice. "E siamo stanchi delle promesse, delle programmazioni da qui a 5 anni: abbiamo bisogno di programmazione da oggi ad un mese, per cercare di raddrizzare la stagione. Se non c'è neve, non lavora la montagna e non lavora neppure la città: è necessario investire, lo ribadiamo, sull'innevamento programmato. Che poi, abbiamo sentito il sindaco parlare di innevamento a Monte Cristo e non a Campo Imperatore: tuttavia, le migliori condizioni per la produzione della neve artificiale si trovano oltre i 1600 metri e, dunque, a Monte Cristo sarebbe assolutamente inutile".
Il turismo invernale vuole la neve, l'appello degli albergatori; "i turisti vengono in montagna per sciare, le altre attività sono certamente importanti d'inverno, ma sono un 'contorno'. Dover mandare i nostri clienti a sciare a Campo Felice è un danno gravissimo per l'economia che ruota intorno al Gran Sasso". E sì, accade proprio questo; e non ci crederete, ma gli albergatori di Fonte Cerreto hanno una convenzione con Campo Felice - hanno i pass in conto vendita, per dirla in breve - ma non con Campo Imperatore.
Una situazione schizofrenica, senza dubbio. Da un lato, si annunciano importanti investimenti per il rilancio del Gran Sasso; dall'altro, gli imprenditori del turismo montano denunciano di sentirsi abbandonati, e aggiungono di non essere stati neppure coinvolti nei processi di sviluppo: "abbiamo chiesto a Comune e Regione di riceverci, d'altra parte è necessaria una sinergia territoriale tra Ctgs, amministrazioni pubbliche e imprenditori per pensare ad un progetto capace davvero di dare un futuro alla nostra montagna, ma non ci hanno mai coinvolto".
Speriamo che in Regione "si smuova qualche coscienza", ha concluso Luigi Faccia, "e mi auguro che il Comune stia vicino agli imprenditori ora che il danno è fatto e dovranno arrivare, comunque, le cartelle di acqua, gas, luce, immondizia e così via; magari non si potranno concedere delle agevolazioni, ma certamente dei pagamenti rateali per venire incontro alle esigenze di chi prova a lavorare sul Gran Sasso".