E' migliorata per quanto riguarda la viabilità delle strade ma rimane fortemente critica la situazione a Capitignano (L'Aquila), epicentro della scossa più forte verificatasi il 18 gennaio, quella di magnitudo 5.5 Richter alle 11:14.
Il comune dell'alta valle dell'Aterno, già danneggiato dai terremoti del 2009 e del 2016, è sotto un metro e mezzo di neve. La situazione dei danni causati dal terremoto ancora non è chiara, e lo sarà solo allo sciogliersi delle nevi. Per ora è noto che si siano verificati crolli di case vecchie e capanni.
Gravi i danni al capannone dell'impresa Aterno costruzioni, fortemente impegnata nella ricostruzione post-sisma all'Aquila. In questo caso la ditta è stata particolarmente sfortunata, in quanto il capannone si trova esattamente sopra longitudine e latitudine dell'epicentro individuato da Ingv. E' crollato anche un ricovero per animali, causando la morte di una settantina di ovini.
Nel centro storico del paese risulta lesionata la torre campanara della chiesa di San Flaviano, mentre sono aumentate le crepe alla cupola della chiesa stessa, già danneggiata dalle scosse di agosto e ottobre dello scorso anno. Danni anche al santuario di Santa Maria degli Angeli.
Risultano ad ora raggiungibili tutte le frazioni di Capitignano, che conta poco meno di 700 abitanti: Aglioni, Paterno, Pago, Mopolino, Collenoveri e Sivigliano. Circa 200 abitanti sono attualmente ospitati in strutture di accoglienza e nei moduli abitativi provvisori (map) all'Aquila. Molti hanno trovato autonoma sistemazione sempre nel capoluogo abruzzese e a Roma. Il resto ha trascorso le ultime difficili notti nella palestra del campo sportivo del paese, allestita e assistita da gruppi di protezione civile provenienti dal marsicano, dalla Lombardia e da San Marino.