Il nuovo sciame sismico che ha investito l'Abruzzo, con particolare interessamento dell'Alto Aterno aquilano, ha riacceso i riflettori sul tema della sicurezza degli edifici pubblici, in particolare delle scuole.
Lunedì, dopo la chiusura dei giorni scorsi disposta dal sindaco Cialente - decisione motivata prima dalle nevicate e poi anche dalle scosse - migliaia di ragazzi torneranno in classe ma i genitori si interrogano sulla sicurezza degli istituti frequentati dai propri figli. Molti di loro sono preoccupati perché alcuni edifici, malgrado siano risultati, a seguito dei controlli scattati dopo la nuova sequenza di scosse, agibili, sarebbero tutt'altro che sicuri.
E' il caso, ad esempio, dell'istituto d'istruzione superiore Cotugno dell'Aquila.
Un gruppo di mamme e papà ha scritto una lettera, indirizzata alle istituzioni locali e al prefetto, per lanciare l'allarme sulla vulnerabilità sismica dell'edificio.
A raccontare tutto a NewsTown è la madre di un ragazzo, uno studente del liceo classico: "Dopo la scossa del 30 ottobre, la scuola chiese una verifica di agibilità, che venne fatta dalla provincia (l'ente proprietario dello stabile, ndr). Al termine delle verifiche l'agibilità venne data ma i rilievi evidenziarono anche un alto tasso di vulnerabilità sismica. La scuola, in altri termini, al momento risulta agibile ma in caso di una nuova forte scossa crollerebbe". Il problema riguarderebbe sei degli otto blocchi che formano il corpo dell'edificio: "Alcune parti hanno una vulnerabilità dello 0,26 senza carichi. Una situazione grave".
Più precisamente, si legge nella lettera, "solo 2 degli 8 corpi (numerati da A ad H) dai quali risulta costituito l’edificio scolastico soddisfa la verifica ai carichi verticali previsti dalle Norme Tecniche delle Costruzioni del 2008; nei rimanenti 6 tale verifica è soddisfatta solo se si dimezzano i carichi accidentali. Inoltre la valutazione della risposta della struttura in caso di sisma, effettuata considerando sempre i sovraccarichi verticali dimezzati, porta alla determinazione di indici di sicurezza sismica bassissimi, che vanno nei casi peggiori dallo 0% (zero sicurezza) per il corpo F, al 26.3% (sicurezza pari al 26% di quanto richiesto dalle norme sismiche affinché la struttura possa essere considerata adeguata), per i corpi C, D, E. Solo i corpi B ed H sono adeguati".
Secondo i genitori, regione, provincia e comune sono perfettamente consapevoli della situazione e non da oggi. A riconoscerlo è anche il presidente della Provincia dell'Aquila Antonio De Crescenrtiis: "Sappiamo da tempo qual è la situazione del Cotugno, situazione comune, peraltro, a molti altri edifici scolastici, e per questo lo teniamo sotto costante osservazione. Non voglio minimizzare ma dai sopralluoghi che abbiamo effettuato dopo le scosse del 18 gennaio, ai quali ha partecipato anche la dirigente scolastica, non sono emersi danni o problemi strutturali. Gli unici danni che abbiamo registrato sono delle lesioni riportate da alcune pareti non portanti in due classi ma ci siamo già attivati per ripararle. L'edificio, però, è agibile, non c'è nessun rischio crollo".
Pochi giorni fa, in una riunione alla quale hanno preso parte anche Cialente e Pierpaolo Pietrucci, i genitori hanno proposto di trasferire i 1200 alunni del Cotugno in una sede alternativa. Come soluzioni erano state prospettate l'edificio della ex Optimes (che aveva già ospitato, dopo il sisma, l'università) e l'ex tribunale di Bazzano. Entrambe le proposte, però, sono state rigettate. Bazzano avrebbe un problema di agibilità mentre la ex Optimes è uno stabile privato, per il quale la provincia dovrebbe pagare un affitto: "Cosa che non potremmo fare" spiega De Crescentiis "finché abbiamo un certificato di agibilità".
Questo particolare, però, né il fatto che, nel 2009, l'edificio resse bene alla scossa del 6 aprile, non rassicura per niente i genitori, che ora minacciano di non mandare più i figli a scuola fintanto che non verranno presi provvedimenti; fintanto, cioè, che i ragazzi non saranno trasferiti in qualche edificio "che offre tutte le garanzie di sicurezza che le normative richiedono".
Evacuare l'edificio e intato intervenire per diminuirne la vulnerabilità? Si potrebbe fare ma costerebbe, secondo Cialente, più di dieci milioni di euro. "Ma a quel punto" dice il primo cittadino "tanto vale abbatterlo e ricostruirlo". Ammesso sempre che si trovino le risorse.
Scuole, la nota del Comune dell'Aquila
Il Centro operativo comunale (Coc) di Protezione Civile rende noto che sono terminate le verifiche da parte dei tecnici comunali sugli edifici scolastici a seguito dei recenti eventi sismici, dalle quali non sono emerse criticità. Le ispezioni condotte infatti non hanno rilevato la presenza di modifiche alla situazione preesistente tali da pregiudicare l'utilizzo in sicurezza degli immobili.
Pertanto le scuole potranno essere regolarmente aperte nella giornata di lunedì 23 gennaio.
Lo stesso Coc comunica che è stato prontamente allestito un campo di accoglienza presso la tensostruttura del campo sportivo di Arischia dotato di elettricità, riscaldamento e bagni con doccia. Nella tensostruttura sono disponibili 20 letti con materasso e 80 brandine. Si avvisano tutte le persone che intendano usufruire di tale struttura per il pernottamento di dotarsi di coperte.