“L’Aquila ha avuto una grande fortuna negli ultimi otto anni, quella di avere Cialente come sindaco”.

Si è aperta con un’inattesa sviolinata al primo cittadino la lectio magistralis tenuta dallo storico e giornalista Paolo Mieli in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.

Un anno iniziato, come ha ricordato il direttore Marco Brandizzi, con un boom di immatricolazioni - 150 nuovi iscritti a fronte dei 92 dello scorso anno – e che arriva dopo un 2016 in cui l'Accademia ha ospitato l’annuale convegno sul restauro - “Lo stato dell’Arte”, con oltre 100 operatori provenienti da tutta Italia - un evento di risonanza e importanza internazionali.

Mieli, che ha tenuto un intervento intitolato“Intellettuali e regime”, estratto dal suo ultimo libro, In guerra con il passato. Le falsificazioni della storia, dedicato, in particolare, alla figura di Gabriele d’Annunzio, ha voluto ricordare i passi avanti fatti dalla ricostruzione in otto anni, elogiando il ruolo avuto da Cialente soprattutto attraverso alcune forti prese di posizione.

“E’ meglio che gli intellettuali facciano gli intellettuali e non si mettano in testa di fare politica o di godere troppo della scena pubblica” ha detto ai giornalisti l’ex direttore del Corriere della Sera che, parlando di falsificazione e post-verità, ha affermato che all’Aquila “questo rischio non c’è, perché nel complesso, tra carta stampata, web, tv e radio, c’è un’informazione molto ricca e documentata e non uniforme. Semmai bisogna evitare il piagnisteo, perché se si derubrica tutto al pianto dell’Aquila il resto d’Italia non sta nemmeno a sentire. Invece penso che gli aquilani possano guardare con fiducia al futuro”.

Il rapporto tra Mieli e l’Accademia, peraltro, è destinato a durare, grazie all’attivazione di un nuovo corso per la creazione di format televisivi che sarà tenuto da Greta Salve, autrice di programmi di storia economica curati e presentati dallo stesso Mieli.

Un corso che andrà ad aggiungersi a quelli di fotografia, decorazione, grafica, pittura, scenografia e scultura. Proprio l’implementazione dell’offerta formativa (nell’ultimo anno sono nati due corsi, quello in fotografia e la scuola di restauro, una delle cinque presenti in Italia) è stata la chiave dell’aumento delle iscrizioni.

Con i nuovi 150 immatricolati del 2016/17 gli studenti dell’Accademia dell’Aquila salgono a 400: “Sono numeri per noi molto importanti” osserva il direttore Brandizzi “certo inferiori a quelli di Accademie come Milano o Roma, anche se tra i nostri studenti molti vengono proprio da Roma, segno che hanno preferito una piccola realtà di eccellenza come la nostra. Per il 2017 il nostro obiettivo di aumentare ulteriormente l’offerta formativa con l’attivazione del corso in Arte Terapia, e le iniziative legate al territorio. Ci sarà sicuramente una seconda edizione di Eremi Arte e abbiamo trovato un accordo con il comune di Poggio Picenze per riattivare una delle vecchie cave di pietra bianca situate nel paese. L’idea è quella di usare questo materiale in laboratori di restauro dei beni monumentali dell'Aquila distrutti o danneggiati dal terremoto”.

Sono già due, del resto, i progetti di restauro che l’Accademia sta curando in collaborazione con le istituzioni: quello del leone ritrovato a Porta Barete e quello della tela della finta cupola di San Massimo.

Per completare quest’ultimo, ha ricordato il presidente dell’Accademia, Roberto Marotta “c’è bisogno di un ambiente adeguato per la stesura della tela, che misura 140 metri quadri”. E serviranno spazi più grandi anche per accogliere i nuovi studenti e i nuovi corsi: “C’è bisogno di un supporto economico per consentire il completamento del nuovo padiglione in costruzione per ospitare il corso di restauro” ha ricordato Marotta “Nel mentre, chiedo al sindaco Cialente di consentirci di rimanere nel musp dell’ex liceo musicale sulla strada statale 80”.