"La discussione sulla localizzazione delle sede unica del Comune sta assumendo i contorni di una pericolosa e vergognosa 'guerra tra bande' tutta interna al Partito Democratico".
A denunciarlo è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Guido Quintino Liris. "Sono passati quasi 8 anni dal tragico sisma, ed ora, a soli tre mesi dalle elezioni, l'attuale amministrazione affronta la problematica della sede unica del Comune, con l'atteggiamento ipocrita e ridicolo di chi non tiene in giusta considerazione l'essere arrivati, ormai, a fine mandato. Ritengo sia opportuno che siano il nuovo Consiglio Comunale e il nuovo Sindaco con la nuova amministrazione a prendere decisioni tanto delicate quanto vincolanti e irreversibili".
Una presa di posizione che ricalca, e sostiene, quella assunta dal consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci che si è attirato gli 'strali' del sindaco Massimo Cialente, dell'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano e dell'assessore Maurizio Capri. "Il PD è nella piena confusione", l'affondo di Liris; "la segreteria comunale ha una posizione, il Sindaco un'altra, il Presidente del Consiglio una diversa, l'Assessore alla ricostruzione un'altra ancora. E tutti gli accoliti si affrettano sui social network a schierarsi con l'una o l'altra fazione, senza analizzare il peso specifico di una scelta tanto importante, bensì esibendo la miserabile volontà di dare vita al lancio vicendevole di stracci. Va fatta una chiara riflessione su quella che si immagina debba essere la futura vita del Centro Storico: non si può chiedere alle partire Iva di rientrare in Centro, e, di contro, l'amministrazione comunale attuale, pur di non rientrare dentro le mura, sceglie di edificare una sede nuova su un fossato ad alto rischio idrogeologico".
"Io voglio che si torni in CENTRO - sottolinea dunque Liris - vorrei che Fare Centro non fosse solo uno slogan elettorale per imbonire commercianti e residenti, ma è indispensabile che tutte le scelte vengano prese secondo il criterio della funzionalità e della fruibilità. Non posso accettare che temi strategici come questo diventino terreno di scontro all'interno della guerra per le candidature del Partito Democratico: vorrei che fossero motivi di confronto all'interno della prossima campagna elettorale, e chi vincerà le elezioni attuerá il proprio programma voluto dagli Aquilani".