Elenco delle scuole controllate da Reluis; pubblicazione dei valori degli indici di vulnerabilità precedenti e successivi alle nuove verifiche nonché dei progetti di adeguamento sismico di tutti gli istituti, comunali e provinciali; comunicazione della tempistica prevista per l'ultimazione delle perizie.
Sono alcuni dei punti contenuti nel decalogo di richieste avanzato dal neonato Comitato scuole sicure L'Aquila a Comune e Provincia dell'Aquila e alla Regione.
Il comitato, nato informalmente su Facebook subito dopo le scosse del 18 gennaio, che hanno fatto tornare prepotentemente di attualità il problema della sicurezza antisismica delle scuole aquilane, si è ora dato un'organizzazione più strutturata, con tanto di statuto. Ieri c'è stata la prima riunione, tenutasi in un'aula del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università dell'Aquila.
I membri del comitato - genitori, insegnanti, ma anche studenti - chiedono soprattutto di avere libero e immediato accesso a tutti i documenti riguardanti gli indicatori di rischio degli edifici scolastici, sia delle scuole superiori, di proprietà della Provincia, che di quelle medie e inferiori, di proprietà comunale, e di conoscere tutti i piani di evacuazione.
L'obiettivo è affrontare "il problema della sicurezza complessivamente, per tutte le scuole della città. Non possiamo dimenticare i più piccoli, che hanno scuole comunali, né tantomeno "preferire" una scuola superiore ad un'altra. La sicurezza è un problema di tutti, e va risolto insieme a tutti, in coordinamento con i singoli comitati già nati e quanti ancora potrebbero nascerne".
Nuovi comitati, in effetti, stanno nascendo anche fuori L'Aquila. A Chieti un gruppo di genitori ha fatto richiesta a tutti i dirigenti delle scuole e per conoscenza al Comune e alla Provincia del certificato di vulnerabilità e di quello dell'ultimo sopralluogo dopo le scosse del 18 gennaio. "E' chiaro che la nostra situazione è completamente diversa da quella dell'Aquila" ma anche qui ci sono scuole messe veramente male, soprattutto quelle di competenza provinciale, con scarsissima manutenzione, situate in vicoli stretti, con un gran numero di studenti e ospitate in edifici vecchi che dopo le scosse di terremoto, le nevicate e gli allagamenti hanno piani e classi inagibili"