Venerdì, 17 Febbraio 2017 19:39

Bussi, Corte d'Appello ribalta sentenza: condanne e risarcimenti da 3.7 milioni

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Avvelenamento colposo delle acque.

È quanto ha stabilito la Corte d'Assise d'Appello dell Aquila in merito alla mega discarica dei veleni della Montedison di Bussi sul Tirino (Pescara). La Corte ha così modificato la prima sentenza di due anni fa della Corte d'Assise di Chieti dove il reato non era stato riconosciuto; il 19 dicembre 2014, i 19 imputati erano stati assolti dall'accusa di aver avvelenato le falde acquifere, mentre il reato di disastro ambientale era stato derubricato in colposo e, quindi, prescritto. Nella sentenza di oggi, tra l'altro, la Corte ha sancito la sussistenza di alcune aggravanti in merito al reato del disastro colposo. Così, la Corte aquilana ha di fatto interrotto la prescrizione del reato.

La sostanziale modifica della sentenza di primo grado ha prodotto risarcimento danni e provvisionali a carico degli imputati quantificati in milioni di euro.

Prima di chiudere il dibattimento ed entrare in Camera di consiglio, la Corte ha rigettato l'acquisizione del piano di caratterizzazione realizzato dal commissario di governo Adriano Goio, convalidato nel dicembre del 2015, perché "l'acquisizione documentale pur possibile in rito abbreviato anche in appello - ha spiegato il presidente Luigi Antonio Catelli - deve avvenire prima dell'inizio della discussione e non a procedimento iniziato, quindi è inutilizzabile ai fini della nostra decisione". Catelli ha voluto chiudere il processo ringraziando tutte le parti e "il clima di serenità nel quale si è svolto il dibattito".

 

Disastro colposo aggravato, dieci condannati

La sintesi del lungo e articolato dispositivo letto dal presidente della Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila è che l'avvelenamento aggravato è stato riconosciuto ma prescritto. In merito al disastro colposo il riconoscimento delle aggravanti annulla la prescrizione consentendo così la condanna di dieci imputati.

Risarcimento da 3,7 milioni di euro

I giudici in virtù dei reati riconosciuti hanno anche stabilito le provvisionali e le spese legali da riconoscere a parti civili. Si tratta di 3,7 milioni di euro così ripartiti: 2,705 milioni di provvisionali e 592mila euro che con gli oneri arriveranno a un milione di spese legali. La sentenza ha così stabilito il principio del risarcimento danno che viene per ora solo coperto parzialmente dalle previsionali, ma il conto successivo sarà fatto in sede civile.

Le condanne

La Corte ha condannato a 3 anni di reclusione, pena condonata, con l'accusa di disastro innominato colposo nell'ambito del processo sulla cosiddetta megadiscarica di Bussi sul Tirino (Pescara) della Montedison, Maurilio Agugia, Carlo Cogliati, Leonardo Capogrosso e Salvatore Boncoraglio.

Condannati alla pena di 2 anni, anche questa condonata, Nicola Sabatini, Domenico Alleva, Nazzareno Santini, Luigi Guarracino, Carlo Vassallo e Giancarlo Morelli.

Si tratta nella maggior parte dei casi di ex manager della Montedison.

 

Forum H2O: "Ristabilita verità sulla gravità dei fatti, pene miti per quanto accaduto, nel nostro paese la qualità dell'ambiente vale poco. Ora bonifica!

"Dopo quanto accaduto in fase di udienza preliminare e in primo grado, questa sentenza di appello almeno ristabilisce la verità su fatti di inaudita gravità che hanno riguardato la qualità della vita di 700.000 persone", le parole di Augusto De Sanctis del Forum H20. "Le pene - a cui si aggiunge il condono con contorno di prescrizione - sono miti, a testimonianza su come le leggi nel nostro paese considerino la tutela dell'ambiente e la difesa della salute. Comunque la vera giustizia per noi è la bonifica, il nostro territorio deve essere risanato fino in fondo subito e risarcito per i danni subiti come prevede la sentenza. Non possiamo aspettare un minuto di più, nella val Pescara è un disastro con i pesci al mercurio. Una vergogna internazionale che deve finire. Questa sentenza può aiuterci senz'altro".

 

Bussiciriguarda: "Finalmente"

Le associazioni del Comitato Bussiciriguarda, accogliendo con soddisfazione l’esito del processo presso la Corte d’Appello dell’Aquila, "che costituisce una pietra miliare nella giurisprudenza nazionale, e conferma la nostra tesi sulla strategia d’impresa, ribadisce che la sua azione è sempre stata finalizzata ad ottenere il risanamento ambientale della Valpescara".

"Questa sentenza non solo dà ragione alla nostra battaglia, ma ci consente di rafforzare il nostro impegno dandoci ulteriori energie affinché si possa ottenere quanto prima il ripristino della qualità dei luoghi. Da domani, pertanto, abbandonate le aule dei Tribunali, saremo sentinelle vigili e di stimolo continuo affinché tutte le Amministrazioni, nazionale, regionale e locali facciano quanto di loro competenza per restituire alla collettività acque e terreni risanati".

 

WWF: "Cambia totalmente lo scenario"

"Cambia totalmente lo scenario di quello che è diventato ormai famoso come il 'processo di Bussi': la Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila ha emesso una sentenza nella quale sostanzialmente riconosce la verità storica di entrambi i reati: sia l'avvelenamento delle acque sia il disastro ambientale riqualificandoli in fatti di colpa".

Si legge in una nota del WWF. Appena dopo la lettura del dispositivo della sentenza, l'avv. Tommaso Navarra, che ha rappresentato l'associazione in questa lunghissima vicenda giudiziaria, ha dichiarato: "Dopo due anni di lavoro e di assoluta fiducia nella giustizia oggi possiamo dire che anche i reati ambientali possono trovare un giusto accertamento di verità. Un ringraziamento particolare va ai nostri associati che negli anni hanno saputo credere in questo percorso giudiziario tanto tribolato quanto importante".

Luciano Di Tizio, il delegato Abruzzo che ha seguito il processo per il WWF Italia, aggiunge: "Oggi è stato compiuto un passo avanti importante nell'accertamento della verità ma l'obiettivo finale, come abbiamo sempre detto, resta la bonifica del territorio e l'applicazione del sacrosanto principio del chi ha inquinato paghi".

Ultima modifica il Sabato, 18 Febbraio 2017 22:52

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