Martedì, 28 Febbraio 2017 10:58

Strage di Berlino, i familiari di Fabrizia: "Negato ogni risarcimento"

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"Insensibili, assenti, disorganizzati, incapaci".

Sono indignati i familiari di Fabrizia Di Lorenzo, la 31enne di Sulmona, unica vittima italiana dell’attentato ai mercatini di Natale di Berlino in cui morirono altre 11 persone e 60 rimasero ferite. A poco più di due mesi dalla strage, la famiglia parla per la prima volta ai microfoni del 'Corriere della Sera', raccontando il dolore profondo vissuto con compostezza e della "rabbia" per il comportamento delle autorità tedesche.

Non riceveranno neppure un risarcimento, a meno che non venga cambiata un’assurda legge del 1985 che lo esclude per i danni causati alle vittime di crimini violenti commessi "con un veicolo a motore o un rimorchio", come il 19 dicembre 2016.

"Non c’è importo che possa pagare la morte di nostra figlia", ha chiarito la mamma di Fabrizia, "ma un risarcimento significherebbe ammettere le responsabilità per non aver fermato un criminale noto da anni, e per non aver preso precauzioni, come le barriere installate dopo l’attentato".

Anche per questo l’avvocato Roland Weber, incaricato dal governo di assistere le vittime, ha chiesto di modificare la famigerata legge dell’85. Per ora, l’unico risarcimento andrà ai parenti dell’autista polacco del tir perché è stato ucciso da Amri a colpi di pistola e non sotto le ruote. Per gli altri c’è solo il fondo tedesco (appena 7,5 milioni) per le vittime della strada. "Questo mi dà una rabbia ulteriore. Come si può - protesta la signora Giovanna - equiparare quello che è accaduto a un normale incidente stradale? Ci sentiamo presi in giro da chi non vuole riconoscere di aver sbagliato e non vuole evitare che quello che è accaduto si ripeta in futuro".

Cosa chiede la famiglia? "Che i tedeschi ammettano pubblicamente le loro responsabilità". In una parola: "Giustizia".

 

Pezzopane si rivolge a Mattarella e Gentiloni: "Fabrizia non è vittima di strada"

"Fabrizia Di Lorenzo non può essere considerata una vittima della strada, così come non sono morte in un incidente le altre persone stroncate dall'attentato realizzato da Anis Amri. Per questo rivolgo un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, attento interprete dei sentimenti degli italiani e al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che nei giorni del dolore e dello sgomento sono stati molto vicini alla famiglia e alla città di Sulmona".

L'appello è della senatrice del Pd Stefania Pezzopane. "E' importante riconoscere un attentato terroristico per quello che è; lo si deve alle famiglie delle vittime, alla memoria dei caduti e alle loro comunità di origine. La Germania deve fare questo sforzo, anche attraverso le necessarie modifiche di legge. Non è solo una questione di accesso al risarcimento, che pure è legittimo, ma è un atto di consapevolezza indispensabile anche per evitare di minimizzare l'accaduto ed utile a non abbassare la guardia contro il terrorismo di matrice islamica. Il nostro Paese deve agire perché ciò avvenga, in memoria di Fabrizia, una giovane insieme italiana ed europea e di tutti i caduti in modo così drammatico".

Ultima modifica il Martedì, 28 Febbraio 2017 19:42

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