Una scena 'indecorosa', nient'affatto appropriata all'assise consiliare di un comune capoluogo di Regione; stamane, la Commissione Territorio - riunita per discutere della viabilità a servizio di Cava Vaccarelli a San Giacomo - si è conclusa con una rissa verbale tra l'assessore alle Opere pubbliche, Maurizio Capri, e Angelo De Simone, referente dei comitati cittadini che volevano la realizzazione di una strada alternativa al progetto approvato dal Consiglio comunale nel 2012. Capri ha 'polemizzato' anche col consigliere d'opposizione Angelo Mancini, impossibilitato ad intervenire; per placare la rabbia (incomprensibile) dell'assessore, anche altri consiglieri commissari hanno rinunciato all'intervento, col presidente Stefano Palumbo - oggi faceva le veci di Enrico Perilli - costretto a chiudere velocemente i lavori.
Dunque, con 19 voti favorevoli e 2 astenuti la Commissione ha approvato la delibera di Giunta comunale n.47 del 21 febbraio scorso che, di fatto, certifica il via libera alla strada di collegamento San Giacomo/La Cona - su tracciato già definito cinque anni fa, tra la Cava in località Femmina Morta e la provinciale di Collebrincioni - a servizio dell'attività estrattiva della società Vaccarelli che detiene la concessione e verserà nelle casse dell'Ente, per 11 anni, la somma di circa 750mila euro, oltre ad accollarsi i costi di realizzazione della strada per circa 430mila euro.
Un passo indietro.
Nel 2012, il Consiglio comunale aveva approvato il progetto di ampliamento della cava presentato dalla società Vaccarelli vincolandola, però, alla realizzazione di adeguata viabilità, dal momento che l'unica strada d'accesso non è oramai in grado, da tempo, di sostenere il traffico di mezzi pesanti che causa continui danni alla carreggiata, disagi alla viabilità, pericoli per la sicurezza di automobilisti e pedoni, oltre a inquinamento acustico e continue sollecitazioni per gli edifici che insistono in zona. Per quattro anni, però, nulla si è mosso, fino al settembre 2016 quando, la società, ha ottenuto la determinazione positiva al progetto di ampliamento nella seduta della Conferenza dei servizi di Regione Abruzzo. A quel punto, il consigliere comunale di maggioranza Adriano Durante, frazionista di San Giacomo, ha protestato con veemenza, chiedendo la convocazione della Commissione territorio e denunciando la mancata realizzazione della viabilità alternativa.
In quella commissione, però, si è scoperto che - in modo piuttosto singolare - l'amministrazione Cialente, senza revocare la delibera del 2012 di Consiglio comunale, aveva affidato un incarico da 25mila euro ad un professionista esterno per realizzare uno studio di fattibilità finalizzato ad individuare una diversa ipotesi di viabilità; studio non supportato da alcun atto amministrativo legittimo, avendo l'assise già votato il progetto che prevedeva la realizzazione della strada tra la Cava - in località Femmina Morta - e la provinciale di Collebrincioni.
Progetto che era stato contestato, però, dall'altro consigliere comunale di maggioranza (e frazionista) Sergio Ianni che, portavoce di un gruppo di cittadini di San Francesco e Collebrincioni - aveva sottolineato come l'ipotesi non fosse percorribile, "perché avrebbe sì risolto il problema traffico pesante nel quartiere di San Giacomo spostandolo, però, al quartiere di San Francesco, e creando inoltre notevoli e gravi disagi sulla provinciale di Collebrincioni".
Una spaccatura politica che ha portato il sindaco Cialente a commissionare - appunto - il contestato studio di fattibilità per individuare un'altra soluzione che, tuttavia, ai fatti si è dimostrata irrealizzazione, troppo onerosa per la società Vaccarelli - si stimava un costo di 4 milioni e mezzo di euro - che, innanzi a questa ipotesi, aveva già minacciato di adire le vie legali. Così, l'amministrazione comunale è stata costretta a tornare sui suoi passi, al progetto originario cioé, e non è chiaro se lo studio di fattibilità sia stato effettivamete realizzato e pagato - potrebbe prefigurarsi persino un danno erariale - visto che il consigliere Angelo Mancini, che intendeva interrogare Maurizio Capri sul punto, ha ritirato il suo intervento per evitare di scatenare, di nuovo, la rabbia dell'assessore.
Cinque anni dopo, insomma, si torna al progetto originario e, a quanto si apprende, se tutto andrà come deve, entro fine anno la società Vaccarelli potrebbe realizzare la strada alternativa, ampliando l'attività estrattiva della Cava; il condizionale è d'obbligo, però: il tracciato, infatti, attraversa - per lo più - terreni dell'uso civico di Collebrincioni e, sebbene nel 2012 l'allora presidente dell'Amministrazione Separata avesse firmato un protocollo d'intesa, il parere al progetto definitivo non è stato ancora acquisito e l'attuale presidente, Daniele Ciuffetelli, audito a margine dei lavori, ha sottolineato come sia necessario procedere in questo senso, lasciando intendere che quel parere potrebbe anche essere ritirato.