I rifiuti trovati nell'estate scorsa sul bel litorale di Vasto (Chieti) arriverebbero addirittura dall'estero o da acque internazionali. E' questa la tesi del Governo, esplicitata in risposta ad una interrogazione parlamentare del senatore abruzzese del Movimento 5 Stelle Gianluca Castaldi.
Lo scorso luglio alcuni tratti della spiaggia vastese erano stati invasi da materiale di vario tipo, dalle bottiglie ai cartoni di latte, fino a rifiuti pericolosi come siringhe e fiale di vetro.
Tra le polemiche sui media locali, l'Ufficio marittimo della città abruzzese aveva addossato la colpa a scarichi illegali nei fiumi Sangro e Trigno. Tesi respinta dall'Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta) che al contrario aveva parlato di rifiuti portati da mezzi notevolmente a largo, considerando la lunga permanenza dei rifiuti in mare e le correnti.
Oggi il ministero dell'Ambiente, rispondendo a Castaldi, afferma che "potrebbero pervenire da fiumi anche lontani dal litorale vastese e potrebbero avere anche origine extra nazionale". Una ipotesi definita surreale dal senatore pentastellato: "Considerato che fra quei rifiuti c'era materiale con riferimenti ad attività commerciali della zona Vasto, San Salvo e Lanciano, lo scenario surreale da immaginare sarebbe questo: un nutrito gruppo di paesani locali prima fa shopping nel nostro territorio, poi va in vacanza in Croazia o in Albania e butta tutti i suoi rifiuti in mare, i quali, per una sorta di legge del contrappasso, vengono trainati dai flutti marini proprio fino ai territori di origine", ironizza Castaldi.
"Fra Comune di Vasto, Regione Abruzzo e Governo, tutti e tre targati Partito Democratico, si sono sentite solo generiche rassicurazioni.
I nostri fiumi sono avvelenati, ma ci dicono che va tutto bene. Le spiagge vengono invase dai rifiuti, la balneazione viene vietata, ma ci dicono che i sistemi di depurazione funzionano alla grande. La colpa ,al massimo, è di noi cittadini", conclude il parlamentare del Movimento 5 Stelle.