"Ho appena presentato un'interrogazione parlamentare per denunciare la grave e assurda vicenda della chiusura, in Abruzzo, di 5 Uffici territoriali per la ricostruzione, fermi dal 1 marzo per un inghippo burocratico. I Comuni hanno dovuto anticipare gli stipendi per i lavoratori impiegati, nonostante i soldi fossero stati stanziati, finché non hanno potuto più sopportare l'onere finanziario. L'ostacolo è di natura burocratica e questo rende tutto ancora più inaccettabile. Ora basta".
A dirlo è la senatrice del Pd Stefania Pezzopane che sottolinea come lo stop delle attività dei 5 uffici che si occupano della ricostruzione in 75 comuni fuori cratere comporti il congelamento di 680 milioni di euro di lavori per 3800 immobili danneggiati. "I contratti dei 24 impiegati a collaborazione coordinata e continuativa sono scaduti il 28 febbraio - spiega Pezzopane - ma la loro proroga è stata da tempo disposta attraverso provvedimenti già approvati che hanno stanziato anche i relativi fondi. La causa del fermo è dunque solo di natura burocratica: è allucinante che qualcuno nella Pubblica amministrazione si ostini a cercare di ostacolare gli sforzi politici che stiamo compiendo per potare a termine la ricostruzione, remando contro attraverso le procedure burocratiche".
Eppure sta avvenendo proprio questo. "Con l'interrogazione - conclude Pezzopane - chiedo un impegno tempestivo da parte della Presidenza del Consiglio perché abbiamo già aspettato 2 settimane, gli uffici devono riprendere al più presto il loro lavoro".