Giovedì, 10 Ottobre 2013 14:59

Dopo più di quattro anni, otto anziani tornano nella struttura ex Onpi

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“Sono contento. In questi quattro anni mi è mancato tutto, perché ero abituato a vivere qui. A Sora mi sono trovato bene, ma mi mancava L’Aquila”.

Il signor Mimino è davvero felice di essere finalmente tornato all'Ex Onpi, insieme ad altri sette anziani. Stamane, per festeggiare il ritorno in città erano presenti anche il sindaco Massimo Cialente, il vice sindaco Riga e gli assessori allo sport Iorio e al Sociale Di Giovambattista. “Era ora che rientrassimo”, sussurra una signora con occhi lucidi rivolgendosi al Sindaco, che si dice felice ma ancora non pienamente soddisfatto.

“Oggi non è che sia proprio contentissimo, perché non riesco a superare un po’ di amarezza per tempi troppo lunghi rispetto a quello che avevo programmato - confessa il primo cittadino - In Italia, purtroppo, ogni cosa è complicata, guardate i ritardi per lo stadio di Acquasanta”.

Quanto è costato mantenere per quattro anni gli anziani fuori città? Il Sindaco risponde in modo generico. “È costato un sacco di soldi. È costato un po’ più che tenerli qui”.

Al momento del terremoto erano in totale una sessantina gli anziani ospitati nella struttura. Dopo la scossa del 6 aprile, 40 tra loro non autosufficienti sono stati trasferiti a Sora, in un centro per anziani. In attesa della riapertura della struttura di via Capo Croce, inaugurata lo scorso 12 luglio, e costata 12milioni di euro. 

Gli otto ospiti, di ritorno da Sora, torneranno a vivere nel Blocco C, un’ala dell’edificio in grado di ospitare 40 posti letti. “Già da lunedì, però, la struttura accoglierà 16 persone”, assicura a NewsTown il direttore della struttura Antonio Orsini.

Nel "blocco C" ci sono anche una palestra, l’infermeria, camere per le operatrici sociali, camera mortuaria, solarium, sala tv e sala biliardo.
L’altra ala della struttura, "il blocco B", con altri 40 posti letto per autosufficienti, dovrebbe essere pronta per la fine di ottobre, l'inizio di novembre”.

Non sono invece ancora pronti altri spazi deputati alla riabilitazione come il teatro, la cappella, la zona definita “social housing” adibita ad ospitare 11 appartamenti per ragazze madri.

Il terremoto non ha sospeso solo la vita dei sessanta anziani, ma anche il lavoro di 12 dipendenti che tornano a lavoro dopo quattro anni, ponendo fine ad un lungo periodo di cassa integrazione. “Sono felice di lavorare in una struttura rinnovata - racconta Patrizia Zanon - Facevo l’operatrice socio sanitaria e mi occupavo delle persone. In quattro anni ho continuato a lavorare per conto mio come fisioterapista in attesa che la struttura riaprisse”.

Quattro lunghi anni lontani dall’Aquila hanno appesantito le rughe degli anziani, già duramente provati dal terremoto. La lontananza è stata difficile da sopportare anche per i familiari degli ospiti dell’Ex Onpi. Tra gli altri, Gabriele Ortensi che ci racconta cosa ha significato seguire la vita del familiare in questi anni: “In quattro anni, mio fratello è stato sballottato da Sora a Roma, poi a Scoppito presso l’istituto Villa Del Carmine e infine all’Aquila. Un’odissea che ha provato l'intera famiglia”.

 

 

Ultima modifica il Giovedì, 10 Ottobre 2013 15:33

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