La Corte di Cassazione (sesta sezione penale) ha annullato la sentenza con la quale Tribunale e Corte d’Appello avevano condannato l'ex presidente dell'Aret Giulio Petrilli a otto mesi di carcere senza condizionale per abuso d’ufficio.
La suprema corte ha annullato la sentenza di condanna per prescrizione, accogliendo le argomentazioni della difesa di Petrilli, rappresentata dall'avvocato Francesco Camerini.
Per Petrilli, per la cui assoluzione si erano mobilitate, attraverso una petizione e una raccolta firme su change.org, centinaia di persone, si conclude così in maniera definitiva una vicenda che lo aveva provato molto anche a livello umano.
I fatti contestati risalivano al periodo 2006-2008, quando, da presidente dell'Aret, Petrilli - che già negli anni Ottanta era stato vittima di una vicenda processuale assurda, che lo aveva portato in carcere con l'accusa, poi dimostratasi infondata, di banda armata - aveva ridotto l'indennità del direttore portandola da 110 mila a 39 mila euro e aveva regolarizzato la posizione lavorativa di cinque dipendenti, all’epoca part-time e poi assunti a pieno titolo.