Venerdì, 26 Maggio 2017 00:38

L'Aquila: Maxxi a Palazzo Ardinghelli, apertura nel 2018

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Slitta al 2018 l’apertura del Maxxi a Palazzo Ardinghelli, all’Aquila.

A darne notizia è Pietro Barrera, segretario generale dell’omonima fondazione (afferente al Mibact) che gestisce il museo progettato da Zaha Hadid, la cui sede si trova in via Guido Reni, a Roma.

Barrera è venuto ieri all’Aquila per partecipare a un evento organizzato dalla Sinfonica Abruzzese e dall’università all’Auditorium del Parco, nell’ambito del festival L’Aquila contemporanea plurale.

Inizialmente prevista per il 2017, l’inaugurazione della sede distaccata, fortemente voluta dal ministro Franceschini, si farà attendere ancora qualche mese perché prima dovranno terminare i lavori di restauro del palazzo (uno degli edifici più belli del centro storico dell’Aquila), finanziati dalla Russia con 7 milioni di euro. Soldi ai quali il Mibact ne ha aggiunti altri due per l’allestimento del museo.  

“Siamo stati sorpresi e onorati quando il ministro Franceschini ha lanciato l’idea di una sede distaccata del Maxxi all’Aquila” ha ricordato Barrera “La Sovrintendenza sta facendo un’opera enorme, meravigliosa. Confido che i lavori possano terminare all’inizio del 2018. Noi, come Maxxi, stiamo lavorando per farci trovare pronti perché vorremmo che non ci fosse nemmeno un giorno di interruzione tra la chiusura dei cantieri e l’apertura del museo”.

Più che un museo tradizionale, il Maxxi dell’Aquila, dice Barrera, sarà un “centro di creatività”, che dovrà vivere in sinergia e connessione con la città. Non un luogo dove si andrà semplicemente a vedere delle cose ma “uno spazio pubblico in cui si coltiverà la creatività e si farà cultura”.

Il museo ospiterà un allestimento permanente di pezzi provenienti dalla collezione d’arte contemporanea del Maxxi, di cui faranno parte anche 5 opere originali che il ministro Franceschini ha commissionato per l’occasione ad altrettanti artisti italiani: “Sono tutte opere site specific” afferma Barrera “ossia creazioni pensate appositamente per Palazzo Ardinghelli. Questa collezione ci servirà come punto di partenza, per metterci in moto. Il Maxxi dovrà essere un posto da vivere e anche un luogo di incontro tra tutte le altre istituzioni culturali e scientifiche della città, compresa l’università”.

Sarà interessante, dice Barrera, vedere come una collezione d’arte contemporanea andrà ad innestarsi in un edificio del Settecento: “La contaminazione tra il contemporaneo e le espressioni artistiche e architettoniche dei secoli che ci precedono è una delle cose più affascinanti che esistano”.

L’allestimento sarà curato in modo da non sovraccaricare eccessivamente le stanze interne dell'edificio: “Palazzo Ardinghelli è uno spazio meraviglioso ma non grandissimo. Non bisognerà portarci troppe opere o opere troppo grandi. Non deve diventare un deposito di opere d’arte”.

Ultima modifica il Venerdì, 26 Maggio 2017 18:05

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