Lunedì, 29 Maggio 2017 14:23

Droga nascosta nelle campagne del Fucino, blitz di Carabinieri e Forestale: 14 arresti

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33 persone denunciate, 14 arrestate, 50 mila euro di droga sequestrata, tra cocaina, hashish e marijuana.

Sono i numeri della maxi operazione antidroga condotta dai carabinieri di Tagliacozzo, dal Nipaf del gruppo carabinieri Forestale dell’Aquila e dalla stazione Carabinieri e  Forestale di Avezzano. Le indagini, coordinate dai sostituti procuratori dell’Aquila, Fabio Picuti, e di Avezzano, Lara Seccacini, hanno portato allo smantellamento di un’estesa e strutturata organizzazione criminale che operava tra Milano e l’Abruzzo, in particolare la zona della Marsica.

Dei 33 denunciati, 21 sono di nazionalità marocchina, 1 di nazionalità afgana e 11 di nazionalità italiana. Le misure cautelari, emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale dell'Aquila, sono, come detto, 14, di cui 10 in carcere e 4 ai domiciliari, anche se due persone risultano ancora a piede libero. I capi di accusa sono associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Altri soggetti, invece, pur non facendo parte dell’associazione, sono accusati di singoli episodi di spaccio e sono stati colpiti da un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Avezzano, Francesca Proietti.

Le indagini erano partite più di un anno fa da una serie di furti in istituti scolastici e abitazioni private avvenuti nella Marsica e nell’Alto Sangro.

La banda, all’interno della quale c’erano anche due donne, si reggeva su diversi legami parentali, che, secondo i carabinieri, erano un suo elemento di forza. L'approvvigionamento avveniva a Milano. Dal capoluogo lombardo, la droga veniva portata in auto nella Marsica, principale mercato di riferimento (in particolare l’area di Avezzano, anche se due importanti centrali di spaccio erano Scurcola Marsicana e Aielli). Tuttavia, l’organizzazione aveva diramazioni e faceva affari anche a L’Aquila, Sulmona, nel Teramano e nel Frusinate.

Nel blitz scattato questa mattina, i carabinieri hanno sequestrato 130 grammi di cocaina, 2 kg di marijuana e 1,6 di hashish, per un valore di 50 mila euro. Ma si stima che il volume d’affari annuo si aggirasse intorno al mezzo milione di euro.

La droga non era custodita in casa degli indagati ma veniva occultata e nascosta nelle campagne del Fucino, in punti precisi e noti solo ai membri del clan, in mezzo a fitta vegetazione, nei canali di irrigazione o anche sottoterra. Tanto che, nello svolgimento delle indagini, oltre alle intercettazioni ambientali e telefoniche, si è fatto ricorso anche all’uso di attrezzatura in dotazione alla Forestale, come ad esempio le fototrappole usate per il monitoraggio degli animali selvatici.

Nel corso delle perquisizioni domiciliari eseguite dai carabinieri a casa degli indagati, sono stati individuati anche sette immigrati clandestini, che però non hanno nulla a che vedere con il traffico di droga. Nei loro confronti, sono stati emessi altrettanti fogli di via.

I nomi degli arrestati

In carcere sono finiti Yassir Edouar, marocchino 32enne; Zineb Mourattil, marocchina 35enne; Ahmed Omari, marocchino 40enne; Youssef Bya, marocchino 34enne; Renata Petra, avezzanese 33enne; Abderrazzak Nassite, marocchino 35enne; Paolo Candelora, italiano originario di Napoli 42enne; Khalid El Mamouni, marocchino 36enne; Abdellatif Mhijir, marocchino 33enne.

Ai domiciliari, invece, sono andati Hicham Harcha, marocchino 29enne; Abderrazzak Stoutou, marocchino 30enne; Samir Anzaoui, marocchino 34enne.

Il ruolo apicale dell’organizzazione era ricoperto da Youssef Bya, dalla coniuge Renata Petra e da Ahmed Omari, che detenevano poteri direttivi, organizzativi e decisionali, mentre Yassir Edouar, la coniuge Zineb Mourattil e Atman Bya avevano il compito di fungere da intermediari con gli acquirenti di droga, dando supporto alle cessioni di stupefacente e recuperandone i proventi.

Ultima modifica il Lunedì, 29 Maggio 2017 14:53

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