Gli interni mozzafiato del cinquecentesco Palazzo Carli Porcinari, con i suoi soffitti in legno decorati e i suoi affreschi, riscoperti proprio durante i lavori di restauro; i nuovi spazi del Teatro Comunale; i lunghi corridoi di Palazzo Camponeschi, che a breve ritornerà a ospitare l'università; il cortile di Palazzo di Jacopo Notar Nanni, uno dei più antichi dell'Aquila.
Sono alcune delle bellezze che sarà possibile visitare fino a domani grazie a "Cantieri aperti", i tour guidati nei cantieri del centro storico organizzati da Officina L'Aquila, la tre giorni di convegni e incontri dedicati ai temi della ricostruzione, del restauro e della rigenerazione urbana.
Sono oltre 150, in questo momento, i cantieri attivi nel centro storico della città. Grazie a Officina L'Aquila sarà possibile visitarne alcuni tra i più importanti: Palazzo Notar Nanni, Palazzo Camponeschi, Palazzo Carli Porcinari, Palazzo dell'Arcivescovado, Palazzo Ex Carispaq, Teatro Comunale (per informazioni e prenotazioni www.officinalaquila.it).
Palazzo Notar Nanni
Costruito dalla famiglia Notar Nanni, originaria di Civitaretenga, a cavallo tra il XIV e il XV secolo, è uno dei palazzi signorili più belli e rappresentativi dell'Aquila, esempio di commistione tra architettura medievale e rinascimentale. Jacopo di Notar Nanni, mercante di bestiame, seta e zafferano assai conosciuto in città, fu grande amico di Bernardino da Siena: fu lui a pagare la costruzione del mausoleo, situato all'interno dell'omonima basilica, dove ancora oggi riposano le spoglie del santo. Gravemente danneggiato dal terremoto, il palazzo è stato ristrutturato dal consorzio Di Vincenzo e Strever. I lavori, costati circa 7 milioni di euro, termineranno entro la fine del 2017.
Palazzo Carli Porcinari
Da non confondere con l'omonimo edificio situato su via Roma (noto anche come palazzo Ciavoli-Cortelli), questo palazzo, che si trova all'imbocco di via Paganica, dal lato di piazza Palazzo, risale al XV secolo ma, come molti palazzi dell'Aquila, presenta una vasta stratificazione di stili architettonici, risalenti anche ai secoli successivi. L'edificio si sviluppa su più piani e ha una serie di corti interne che si aprono quasi a scatola cinese. I lavori di restauro, costati circa 12 milioni di euro ed effettuati dalla ditta Mancini, hanno dovuto porre rimedio a danni molto pesanti inferti dal sisma ma hanno riportato alla luce autentiche meraviglie, tra cui una stanza interamente affrescata che fino al 2009 era stata adibita a cantina.
Palazzo Camponeschi
Nelle sue aule e nei suoi lunghi corridoi sono passati migliaia di studenti. Fino al 6 aprile 2009, palazzo Camponeschi è stato la sede della facoltà di Lettere dell'Università dell'Aquila. Pesantemente colpito dal sisma, l'edificio, che era appartenuto prima ai Gesuiti e poi alla famiglia aristocratica degli Spaventa, tornerà, da luglio, a disposizione dell'ateneo, che l'ha scelto come nuova sede del rettorato. I lavori di ripristino, costati 10 milioni di euro ed eseguiti dalla ditta Conscoop-Internazionale, hanno apportato un consolidamento strutturale riportando alla luce anche elementi di pregio - decorazioni lapidee, intonaci e stucchi settecenteschi - che alcuni interventi susseguitisi nel tempo avevano occultato. Il progetto ha modificato anche la distribuzione funzionale degli spazi interni: al posto della vecchia aula magna, ad esempio, sono stati realizzati alcuni uffici.
Teatro Comunale
Si dovrà attendere la fine del 2018 per vedere la riapertura del Teatro Comunale. I lavori, iniziati un anno fa, stanno procedendo senza intoppi ma la complessità dell'intervento richiede tempi lunghi. Oltre al recupero della vecchia struttura, il progetto della Sovrintendenza prevede, infatti, una rifunzionalizzazione delle sale interne, con la realizzazione di una sala ipogea polivalente e il rifacimento del foyer. L'intervento, il cui costo si aggira sui 7 milioni di euro, prevede anche un ampliamento della capienza della platea e dei palchetti laterali, il cui numero di posti salirà a 500.
Palazzo Ex Carispaq
Ancora pochi mesi e gli aquilani potranno tornare a percorrere a piedi un'altra porzione di portici, quelli del palazzo ex Carispaq su Corso Vittorio Emanuele, uno degli aggregati più grandi del centro storico. I lavori di consolidamento e restauro (importo complessivo: 12 milioni di euro), affidati alla ditta Cingoli, dovrebbero terminare a fine anno, anche se non è escluso che possa esserci una proroga. Una volta ultimato, l'edificio, in parte vincolato, tornerà ad ospitare gli uffici della banca (ora Bper) ma solo quelli della parte direzionale. I locali e gli spazi al pianterreno subiranno un cambio di destinazione d'uso, probabilmente commerciale.
Fotogallery di Luca Bucci