“Siamo stati facili profeti, qualche settimana fa, quando avevamo chiesto di tenere alta l’attenzione sulla vertenza dei contact center aquilani per evitare che una bomba sociale esplodesse: oggi sappiamo che la vertenza che coinvolge circa 130 lavoratori del call center E-care rischia di avere un tragico epilogo. Auspichiamo un impegno costruttivo ed immediato delle Istituzioni, locali, regionali e nazionali, affinché questa vicenda si concluda in maniera positiva nel più breve tempo possibile”.
A dichiararlo è il candidato sindaco della coalizione di centrodestra al Comune dell’Aquila, Pierluigi Biondi, in relazione alla vicenda dei dipendenti del call center del capoluogo a rischio esubero.
Come noto, sono giorni d'attesa per il secondo lotto del bando di gara per la commessa di Poste Italiane, al momento gestita dal call center E-care: il rischio, concreto, è che possano perdersi 100 postazioni, corrispondenti a 130 addetti del comparto Tlc. “È necessaria – spiega Biondi – l’immediata apertura di un tavolo ministeriale presso il Mise ed invitiamo Poste, per cui E-care gestisce parte della commessa, ad impegnarsi affinché gli attuali livelli occupazionali vengano mantenuti in una città, L’Aquila, che non può permettersi di perdere neanche un posto di lavoro”.
“Noi siamo a disposizione – ha concluso Biondi – per fornire qualsiasi tipo di supporto, dal punto di vista politico, anche a livello parlamentare, per tutelare i dipendenti di un settore che è strategico per il futuro della città”.
Stamane, intanto, si è tenuto un incontro in Regione convocato dal vice presidente Giovanni Lolli; intorno al tavolo, la società E-care, le organizzazioni sindacali e le Rsu. “E-care attualmente è l’unica azienda che opera sull’intero perimetro previsto dalla gara del servizio Call Center di Poste Italiane ed impegna sulla commessa 433 unità a tempo indeterminato suddivise in 196 all’Aquila, 216 a Roma e 21 a Torino", ha sottolineato Lolli. "A seguito dell’aggiudicazione e contrattualizzazione in corso della gara, E-care risulta aggiudicatrice del Lotto 2 che corrisponde al 40% dei volumi di lavoro previsti dall’Accordo Quadro".
Questa aggiudicazione scaturisce da una sentenza del TAR che ha attribuito la lavorazione del Lotto 1 ad un’altra azienda precedentemente esclusa dalla stazione appaltante. "In questo modo, in riferimento al personale oggi impegnato nella commessa, si determinerebbe una criticità sugli attuali livelli occupazionali. Nel corso dell’incontro convocato stamane - ha aggiunto Lolli - è stato ribadito con chiarezza e fermezza che nessun posto di lavoro può essere perso né messo in discussione. Come vicepresidente della Regione, insieme alla senatrice Pezzopane – e altrettanto faranno in queste ore organizzazioni sindacali territoriali nei confronti delle proprie rappresentanze di categoria nazionali – ci siamo già attivati nei confronti del Governo per l’apertura di un Tavolo dove affrontare complessivamente l’intera partita con l’obiettivo di salvaguardare tutti i posti di lavoro presenti sul territorio”.