"E’ intervenuta la politica di ogni schieramento e di ogni colore, è intervenuto il Tar del Lazio, è intervenuto l’Azionista; anche noi vorremmo dare un contributo alla discussione pubblica". Si legge in una nota firmata dai sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil e Sla-Cisal, che intervengono nel dibattito sulla messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25, "sicuramente un asset fondamentale per la mobilità", sottolineano; "lo sono soprattutto per la Regione Abruzzo, e per molti territori rappresentano l'unica possibilità di garantire nei fatti la mobilità e le relazioni".
L’infrastruttura ha subito gli effetti del terremoto: "è evidente - ribadiscono i sindacati - che vi sia bisogno urgentemente, come tra l’altro ribadito dal concedente, di interventi straordinari. Lavori da troppo tempo attesi e ritardati da diatribe legali che ne mettono a rischio la concreta realizzazione. Noi non siamo entrati nella discussione sulla titolarità delle risorse necessarie a tal fine. Tuttavia, ora che un chiarimento è venuto circa il destinatario delle rate di concessione è necessario che il Ministero sia conseguente rispetto alla necessità di assicurare gli opportuni interventi straordinari, evitando di impattare ancora sugli utenti dell’infrastruttura".
I sindacati ricordano che, in questi anni, hanno avuto un confronto duro coi vertici della concessionaria, "siamo stati e siamo impegnati nella tutela dei livelli occupazionali della stessa, non faremo sconti in tal senso: continuiamo a sostenere che le concessioni autostradali debbano assicurare buona occupazione. Oggi, però, vogliamo intervenire su un tema di carattere e di valore più generale. Ognuno si assuma le proprie responsabilità: l’autostrada va messa in sicurezza", la richiesta. "E’ necessario farlo per evitare rischi di isolamento per molti territori, per garantire la sicurezza degli utenti ed anche per garantire coloro che sull’infrastruttura lavorano. Il Ministero Concedente tolga ogni alibi a chi ha il dovere di mettere in sicurezza l’infrastruttura, la concessionaria cambi passo nelle relazioni industriali, la politica si occupi di tutti gli aspetti della concessione che è, e rimane, concessione di un bene pubblico. Bisogna essere conseguenti con le scelte fatte. La concessione delle A24 ed A25 o è sostenibile o non lo è".
La scelta di affidarla a gestione privata è storia di questo paese, giusta o sbagliata che sia, oggi è un dato di fatto. "Bisogna garantire le condizioni perché l’infrastruttura possa continuare a svolgere il ruolo per la quale è stata pensata, senza che da ciò ne derivino ulteriori aggravi per gli utenti. La strada è stata ancora una volta tracciata dalla Giustizia Amministrativa a riprova della insufficiente capacità decisionale di chi ne ha titolo. Ora bisogna accelerare i processi. Il decisore pubblico è l’unico in grado di dirimere definitivamente e strutturalmente tale condizione ed anche l’unico in grado di garantire qualità dei servizi, tariffe calmierate per l’utenza ed ovviamente livelli occupazionali adeguati".