"La dignità dei lavoratori e la salvaguardia dei livelli occupazionali rappresentano i due aspetti che mi preme sottolineare in questa vicenda. Con il dialogo e il buon senso, sono certo che si riuscirà a ristabilire un clima di serenità che non potrà che giovare ai dipendenti e nei rapporti tra azienda e sindacato".
Così il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi sulla difficile situazione che è si venuta a creare tra l'Ugl - primo sindacato nei punti vendita cittadini - e Carrefour, in particolare nel supermercato di via Panella. Biondi, che non ha potuto partecipare alla conferenza stampa convocata nel pomeriggio per problemi personali, ha inteso inviare comunque un messaggio ai lavoratori, evidentemente preoccupati dal braccio di ferro tra azienda e sindacato.
Una vicenda che si trascina da mesi.
Come noto, il 28 maggio scorso il caporeparto della macelleria del punto vendita Carrefour, Franco Eleuteri, 62 anni, si è tolto la vita nella taverna della sua abitazione di Vazia, frazione di Rieti, lasciando intendere, in una lettera, che il terribile gesto potesse essere in un qualche modo riconducibile ad un'azione di mobbing sul posto di lavoro. La lettera, sequestrata dai Carabinieri, ha fatto scattare un’inchiesta della procura di Rieti, per ora contro ignoti, con l'ipotesi di reato d'istigazione al suicidio. Stando alla moglie di Eleuteri, intervistata da Abruzzoweb, "la situazione lavorativa si era fatta difficile, tesa, per una serie di motivi e specie dopo le durissime reazioni dell'azienda all'iscrizione di diversi lavoratori ad un sindacato (l'Ugl, appunto ndr)".
Al diffondersi della notizia, il segretario generale provinciale Giuliana Vespa - esprimendo vicinanza alla famiglia - aveva sottolineato come l'Ugl non avesse mai goduto di "simpatie da parte datoriale", aggiungendo che "di questo e di tanto altro" avrebbe parlato "nel momento e nelle sedi opportune". "Confidiamo nell'operato della magistratura che possa, al più presto, chiarire se e di chi sono le responsabilità di questo terribile gesto. Franco merita giustizia", aveva ribadito.
Qualche giorno dopo, il sindacato aveva denunciato che il clima nel punto vendita di via Panella era per molti "insostenibile"; l'azienda "ai massimi livelli - direttore Italia, capoarea, direttore regionale e direttore vendite Italia - ha effettuato inaccettabili e malcelate pressioni nei confronti dei lavoratori che si erano iscritti alla Ugl". Tale "censurabile atteggiamento" ha generato nei dipendenti "un comprensibile stato di ansia e di paura", l'affondo.
Ancora qualche ora, e il 16 luglio scorso la stessa Giuliana Vespa ha reso noto che una dipendente del supermercato, "iscritta e dirigente provinciale della Ugl, dopo aver ricevuto, nel giro di pochi giorni, continui cambi di turni e di sede lavorativa", aveva accusato un malore sul posto di lavoro per cui è stato necessario l'intervento del 118 per il trasporto al pronto soccorso. "La diagnosi è stata di 'episodio sincopale durante l'orario di lavoro con cardiopalmo in paziente con stress psicofisico'", ha svelato la sindacalista lamentando, di nuovo, "continue mortificazioni ai danni dei lavoratori del punto vendita Carrefour di via Panella". Tanto che alcuni simpatizzanti di CasaPound si sono presentati alle porte del supermercato manifestando il loro sostegno ai dipendenti.
Stante la situazione, a L'Aquila sono dunque arrivati i vertici del sindacato, il vice segretario generale Claudio Durigon e il vice segretario della Ugl terziario, Luigi Giulio De Mitri Pugno. "Siamo qui per mostrare la nostra vicinanza ai lavoratori; auspichiamo una conciliazione tra le parti a garanzia dei dipendenti e dell'azienda", ha spiegato Durigon, annunciando che settimana prossima, probabilmente martedì, si terrà un incontro tra la segreteria nazionale e la parte datoriale, a Roma. "Così, intendiamo dare un significato più ampio alla vicenda, un respiro nazionale. Ai lavoratori chiedo serenità: il sindacato vi è vicino - ha ribadito - e l'obiettivo è fare in modo che il posto di lavoro torni un luogo tranquillo".
"Innanzitutto vogliamo rinnovare il nostro cordoglio per la tragedia che ha colpito il nostro iscritto Franco Eleuteri ed esprimere nuovamente le nostre condoglianze alla sua famiglia ed ai suoi amici", ha aggiunto De Mitri Pugno, leggendo un comunicato stampa pubblicato sul sito dell'Ugl Terziario.
"A livello nazionale e territoriale, ribadiamo la necessità che la Procura accerti quanto accaduto, che sia fatta giustizia e che ogni responsabilità sia accertata. La gravità di quanto è accaduto ci ha imposto e ci impone di mantenere sulla vicenda una posizione di rispettoso silenzio, in attesa che la Procura svolga la sua indagine ed accerti i fatti individuando ogni eventuale responsabilità. Non riteniamo infatti che sia né utile né rispettoso partecipare al circo mediatico che inevitabilmente si mette in campo in queste situazioni. E’ una scelta che abbiamo fatto soprattutto nel rispetto di Franco Eleuteri e della sua famiglia”.
L’Ugl Terziario ha tenuto a ribadire il "consolidato e proficuo sistema di relazioni sindacali con Carrefour: i rapporti sono sempre stati improntati, nella diversità dei ruoli, al massimo rispetto", è stato spiegato. "Non abbiamo ragione di dubitare che i vertici aziendali condividano la necessità di accertare la verità ed assumere le decisioni conseguenti".
E' per questo che le relazioni sindacali su questa vicenda - come detto - "saranno gestite direttamente dalla segreteria nazionale al fine di garantire il massimo sostegno ai nostri iscritti e quadri sul territorio".
Insomma, una mano tesa al sindacato provinciale e, di converso, un tentativo di rassicurare i lavoratori che, a quanto si è capito, temono anche per il posto di lavoro, arrivati a questo punto.
Ricostruendo la vicenda, Vespa ha spiegato che fino agli inizi di marzo gli iscritti all'Ugl dei punti vendita Carrefour erano 3 o 4 (e tra loro, Franco Eleuteri appunto): poi, per solidarietà nei confronti del direttore uscente del supermercato di via Panella, si è arrivati fino a 40-41 iscritti; "probabilmente, i rapporti conflittuali con l'azienda hanno portato a vessazioni prima esplicite e poi un poco velate ai danni dei lavoratori. Ovviamente, non vogliamo vinti né vincitori: chiediamo soltanto venga ripristinata la giusta serenità nel luogo di lavoro", le parole del segretario provinciale. "Vorremmo poter stringere la mano all'azienda con l'assicurazione che i dipendenti, da domani, potranno tornare tranquilli nel punto vendita. Non chiediamo nulla di più e nulla di meno".
L'aspetto da sottolineare - ha concluso Durigon - "è che il sindaco, le Istituzioni e i sindacati sono fianco a fianco a tutela dei lavoratori".