Venerdì, 28 Luglio 2017 04:36

Terreni espropriati per sisma, oltre 9 milioni di indennità non riscosse

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Ci sono quasi 10 milioni di euro "dormienti" su un conto corrente della Ragioneria Territoriale dello Stato che aspettano di essere prelevati dai cittadini dell’Aquila e del Cratere.

Sono i soldi delle indennità di esproprio per i terreni occupati per la realizzazione del Progetto Case, dei map e degli altri manufatti più o meno temporanei costruiti dopo il terremoto del 6 aprile 2009.

La cifra esatta è di 9,8 milioni di euro: 7,4 riferiti all’Aquila e 2,3 agli altri comuni del Cratere, per complessive 1664 particelle.

Si tratta di soldi parcheggiati lì da così tanto tempo che l’ufficio centrale espropri dell’Usra ha dovuto scrivere e divulgare un avviso per ricordare ai proprietari che ne hanno diritto di andare a ritirare le somme loro spettanti.

Parliamo, naturalmente, di una minima parte del totale delle particelle espropriate, che, tra L’Aquila e il Cratere, sono oltre 7 mila.

A che punto è il pagamento delle indennità di esproprio?

Secondo le tabelle e i report disponibili sui siti di Usra e Usrc, all’Aquila le istruttorie concluse dal 2013 a oggi (i dati sono aggiornati al 30 giugno 2017) sono 3374 (su 5120 particelle), mentre nel Cratere 1100 (su 2228 particelle). Cifre che, sommate, fanno meno della metà del totale. Complessivamente le risorse fin qui impegnate per indennizzare i proprietari ammontano a 76 milioni di euro, la maggior parte delle quali (60 milioni) riguarda ovviamente il comune dell’Aquila.

La Protezione civile aveva fatto una stima di oltre 200 milioni di euro, più volte rimodulata al ribasso. Le Opcm e le delibere Cipe hanno  stanziato, per questo particolare capitolo del post terremoto, 170 milioni di euro, cifra che però è comprensiva anche delle spese di funzionamento dell’ufficio centrale costituitosi presso l’Usra e di eventuali ricorsi. Non è infrequente, infatti, che i proprietari contestino le indennità calcolate dall’ufficio impugnandole e avviando così un contenzioso.

E i soldi giacenti nelle casse della Ragioneria?

“Può capitare” dice il coordinatore dell’ufficio, Fausto Pedetta, “che predisponiamo i pagamenti ma che i diretti interessati non lo riscuotano perché magari non sono raggiungibili. In quel caso facciamo alla Ragioneria Territoriale del Mef un deposito amministrativo. Chi ne ha diritto può fare istanza di nulla osta e svincolare i soldi che gli spettano”.

Ultima modifica il Sabato, 29 Luglio 2017 01:26

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