Durerà almeno fino a Ferragosto l’ondata di caldo africano abbattutasi lunedì sull’Italia.
Il rafforzarsi dell'alta pressione sul Mediterraneo centro-occidentale e un costante flusso d'aria calda proveniente da sud-ovest manterranno le temperature ben oltre i 30° per ancora diversi giorni.
Le prime precipitazioni destinate a portare un po’ di refrigerio non arriveranno prima della metà della prossima settimana. A giovarne per prime saranno le regioni centrosettentrionali. In Abruzzo e nelle altre regioni centrali occorrerà attendere invece il fine settimana prima di Ferragosto. Solo a metà mese le temperature torneranno nella norma, vale a dire una decina di gradi al di sotto dei valori di questi giorni.
Nella nostra regione, gli effetti combinati di temperatura e umidità sono avvertiti maggiormente nella fascia collinare e nelle valli interne. Oggi sono previste massime tra 36 e 40 gradi e minime notturne superiori a 24-26 gradi.
Il ministero della Salute ha diramato un'allerta calore di livello 3 (livello massimo) per l'area metropolitana di Pescara, una delle ventiquattro città italiane da bollino rosso. Ma anche L’Aquila non è da meno: ieri nel capoluogo - dove, come recita il detto popolare, si era abituati ad avere “11 mesi di freddo e 1 di fresco” - si sono toccati i 38 gradi.
Alcuni esperti hanno già parlato di estate più calda degli ultimi ottant’anni e sono in molti a mettere in stretta relazione ondate come questa, sempre più frequenti, al riscaldamento globale.
Ma le cose stanno proprio così?
“A dire il vero abbiamo già avuto, in anni recenti, estati molto calde” spiega Guido Visconti, professore emerito all’Università dell’Aquila, membro dell’Accademia dei Lincei, già ordinario di Fisica dell'atmosfera e oceanografia presso l'ateneo aquilano e fondatore, tra le altre cose, del Centro di Eccellenza per la Previsione di eventi Meteorologici severi (Cetemps) “ad esempio quelle del 2003 e del 2007. Il problema è che questa situazione di alta pressione africana staziona sul Mediterraneo almeno da un paio di mesi e questa è sicuramente una situazione un po’ particolare”.
Professor Visconti, quindi si può parlare di fenomeno eccezionale? Se sì, lo si può mettere in relazione diretta con il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici?
Ogni 10/15 anni c’è una stagione particolarmente calda. Questa sembra esserlo più delle altre perché il caldo è iniziato a giugno. L’eccezionalità, in altre parole, è costituita dalla durata. Se poi questo fa parte della tendenza al riscaldamento globale non possiamo dirlo.
Quando terminerà quest’ondata?
A metà della prossima settimana le temperature dovrebbero iniziare a scendere, soprattutto nell’Italia centro-settentrionale, dove ci saranno delle precipitazioni. Per avere delle piogge anche in Abruzzo e nell’Italia Centrale, però, dovremo aspettare almeno venerdì/sabato, sempre della prossima settimana. Per Ferragosto le temperature dovrebbero abbassarsi e tornare a livelli normali.
Cosa pensa dell’ordinanza firmata dal sindaco dell’Aquila per evitare gli sprechi d’acqua? Era necessaria?
Non ha senso. A parte che l’acqua c’è ma poi l’ordinanza dura tre mesi, include cioè anche settembre e ottobre quando addirittura a Roma hanno detto che l’acqua si potrà prendere fino a settembre. Potrei capire un provvedimento del genere se ci fossero problemi di approvvigionamento, ma non ci sono. Vogliono fare qualcosa per evitare gli sprechi? Iniziassero a mettere i rubinetti alle fontane. Quello non lo fanno ma poi razionano l’acqua che serve a innaffiare gli orti e i giardini fino a ottobre. Non ha nessun senso. Mi sembra più una mossa che si inquadra nella personalità dell’attuale amministrazione. Prendono dei provvedimenti sulla base di quello che vedono in televisione.
Voi del Cetemps siete stati consultati dall’amministrazione?
No, assolutamente. Il precedente sindaco da questo punto di vista era molto attento, ci chiamava spesso. Mi sembra invece che la nuova amministrazione segua più la linea del Ventennio.