Mercoledì, 11 Dicembre 2013 11:49

"Il terremoto tra scienza e diritto", il nuovo libro di Fabrizio Marinelli

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"Il terremoto tra scienza e diritto", nuovo libro del professore di diritto privato dell'Università degli Studi dell'Aquila Fabrizio Marinelli (edito da Edizioni L'Una, casa editrice dell'Univaq) è stato presentato ieri pomeriggio presso l'Auditorium della sede universitaria della Reiss Romoli a Coppito.

Il testo riporta integralmente la requisitoria del pubblico ministero, Marco Billi, e la sentenza di condanna in primo grado per i sette membri della Commissione Grandi Rischi del tribunale dell'Aquila. Sulla base di tali testimonianze, l'autore invita a riflettere sulla delicata relazione tra previsioni scientifiche, media e mondo giuridico, in un precario equilibrio tra politica, economia e scienza. L'opera si pone in continuità con il lavoro iniziato dal professore di antropologia culturale dell'Univaq Antonello Ciccozzi in 'Parola di scienza', dove si riporta per intero la sua consulenza tecnica al processo Grandi Rischi. Per la prima volta, infatti, esperti in ambito scientifico sono stati giudicati, non per non aver saputo prevedere l'imminente evento sismico, bensì per aver lanciato un forte segnale di rassicurazione alla popolazione senza aver prima fatto un'analisi reale del rischio.

Presenti alla conferenza anche la Rettrice Paola Inverardi, il presidente della casa editrice Edizioni L'Una Fabrizio Politi, il professore di Fisica del sistema Terra dell'Univaq Guido Visconti, l'avvocato e consigliere comunale Maurizio Capri, il caporedattore de Il Centro e parte civile nel processo Giustino Parisse e il professore di diritto penale Mauro Catenacci.

Numeroso il pubblico presente all'auditorium: tanti studenti, ma anche giovani cadetti della Scuola per Ufficiali e Sottoufficiali della Guardia di Finanza. In prima fila, anche i PM Fabio Picuti e Roberta D'Avolio.

"Le vicende dell'Aquila sono la prova di come la parola scientifica possa essere manipolata dalle forze economiche dominanti, in quanto attività produttiva - ha dichiarato durante l'incontro Fabrizio Marinelli - non occorre finanziare le 'previsioni scientifiche', bensì la messa in sicurezza di determinati luoghi". 

"In quei giorni la Protezione Civile, come ha dichiarato recentemente Enzo Boschi in un'intervista, era troppo impegnata con l'organizzazione del G8 alla Maddalena per occuparsi delle 'scossette' dell'Aquila - ha sottolineato con vena polemica Giustino Parisse - inoltre il messaggio di 'rassicurazione' che uscì dalla riunione del 31 marzo servì anche per combattere il 'fenomeno Giuliani', opponendo presunti scienziati a un presunto stregone". Il giornalista si riferisce a Giampaolo Giuliani, tecnico dell'INGV, divenuto famoso dopo il sisma per le presunte previsioni del terremoto elaborate attraverso l'analisi del gas radon.

"Esistono delle regole cautelari a carico degli scienziati? Dal processo dell'Aquila in poi, sì. Il 31 marzo la Commissione Grandi Rischi si incontrò a L'Aquila e dopo una riunione durata appena un'ora, senza alcun approfondimento collegiale della situazione, comunicò alla stampa un messaggio 'rassicurativo'. Si sarebbero dovuti astenere dal comunicare qualcosa", ha evdenziato Mauro Catenacci.

Dal 22 ottobre 2013 in poi, dunque, il panorama scientifico internazionale non è immune al sistema giuridico. "Il terremoto tra scienza e diritto" lo testimonia.

Ultima modifica il Mercoledì, 11 Dicembre 2013 15:04

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