E' morto all'età di 87 anni Nicola Troilo, figlio di Ettore, fondatore e comandante della Brigata Maiella.
Custode della memoria della Brigata, Nicola era stato, insieme al fratello Carlo, tra gli animatori delle iniziative per la conservazione e la valorizzazione delle vicende della brigata partigiana abruzzese.
La Brigata Maiella fu fondata nel dicembre del 1943 a Casoli ed è stata l'unica formazione partigiana nella storia della Resistenza a essere stata insignita della medaglia d'oro al valor militare. Segui' il fronte di guerra dall'Abruzzo a Bologna che contribui' a liberare il 21 aprile del 1945.
In una nota l'Anpi di Pescara fa sapere di "apprendere con grande tristezza la scomparsa di Nicola Troilo, figlio del comandante della Brigata Maiella Ettore Troilo a cui e' intitolato il Comitato Provinciale dell'Anpi di Pescara. Nicola ci era stato sempre vicino e con lui se ne va un pezzo d'Italia, quella migliore, che ci ha consegnato un paese piu' libero e giusto. Non ti dimenticheremo mai compagno Nicola, ovunque tu sia, saluta per noi Ettore, tra i migliori abruzzesi di sempre".
L'ultimo saluto a Nicola Troilo si terrà a casa Troilo a Torricella Peligna oggi, giovedì 24 agosto dalle ore 17,00.
"Con Nicola Troilo perdiamo un testimone e un protagonista della vicenda straordinaria della Brigata Maiella e di una famiglia a cui debbono infinita riconoscenza tutte le italiane e gli italiani che si riconoscono nei valori della Costituzione repubblicana".
Lo scrivono in una nota congiunta Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE e Marco Fars, segretario regionale Prc-Se.
"Rendiamo omaggio al ragazzo non ancora quattordicenne che fu partigiano nella Brigata fondata dal padre Ettore, una del più belle figure della nostra storia, segretario di Giacomo Matteotti, comandante partigiano, prefetto di Milano dopo la Liberazione destituito da Scelba negli anni in cui l'Italia democristiana voltava le spalle agli uomini che l'avevano liberata dal fascismo. Dobbiamo a Nicola Troilo la ricostruzione della storia della Brigata in un libro prezioso e l'impegno a tenere viva la memoria, quello che definiva "il dovere di non dimenticare quel mondo contadino ormai scomparso dal quale sorse la maggioranza dei patrioti, quel movimento di popolo che nacque spontaneo dai lutti e dalle rovine causati dalle sciagurate guerre fasciste".
Acerbo e Fars continuano dicendo che ''Troilo ricordava che la maggior parte dei patrioti che avevano combattuto non avevano potuto raccontare la loro storia perche per scarsa scolarizzazione non ne avevano gli strumenti. E che in tantissimi dopo la guerra erano dovuti emigrare in tutto il mondo in cerca di lavoro. Citando Ferruccio Parri ci ricordava che "l'avversione al fascismo deve essere prima che politica morale". Una lezione che ognuno di noi deve mantenere viva nella coerenza e nel rispetto di quei principi di libertà e solidarietà dei quali Ettore e Nicola Troilo hanno dato un'altissima testimonianza. Ora e sempre Resistenza".