Abruzzo flagellato dagli incendi.
È iniziato alle nove in punto di stamane un nuovo vertice nella sede del Centro operativo comunale (Coc) di Sulmona alla presenza del prefetto dell'Aquila, Giuseppe Linardi, e del presidente della Regione Luciano D'Alfonso per fare il punto - in particolare - sulla situazione del Monte Morrone.
"Le situazioni di fuoco hanno una copertura importante sia dal punto di vista delle risorse umane - sul territorio agiscono Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali e volontari professionalizzati - che dal punto di vista tecnologico, d'attacco dal cielo e da terra", ha spiegato il governatore. "Continuiamo a fare in modo che questi numeri non diminuiscano ma possano essere implementati: dall'inizio ad oggi, il personale dell'Esercito è passato da 40 a 65 unità. Purtroppo, lo scenario è caratterizzato da un aumento di lingue di fuoco anche in altri Comuni: nell'arco della giornata di ieri abbiamo avuto Pacentro e Prezza; ora, abbiamo notizia che dal Lazio c'è una situazione da approfondire che riguarda Antrodoco, col fuoco che potrebbe scavallare e arrivare in Abruzzo".
Per questo - ha aggiunto il governatore - "col Prefetto dell'Aquila abbiamo assunto a noi le informazioni derivanti da una riunione tecnica per far sì che, in anticipo, si possa muoversi con la macchina del pronto intervento e con le azioni di contrasto. Oggi, sul punto del fuoco del Morrone e di Prezza sono all'opera due canadair, l'Erikson - un vero e proprio bombardiere d'acqua - con un elicottere e mezzi da terra; da qui a qualche minuto, arriveranno due canadair francesi e stiamo tentando di recuperare il terzo canadair che ieri è entrato in avaria per via dell'esercizio. Puntiamo ad avere 5 canadair e l'Erikson per fare in modo che si possa vincere il fuoco sul Morrone e si riesca a governare il fuoco di Prezza; poi, dobbiamo rimettere mano alla situazione della Marsica, essendo sicuri che le fiamme ad Antrodoco non scavallino nell'aquilano".
La situazione
Sono riprese le operazioni di spegnimento dell'incendio che da nove giorni sta devastando il monte Morrone con 1000 ettari di bosco andati in fumo. In azione il tanto atteso elicottero Erickson (in Italia ce ne sono solo quattro) che riesce a scaricare 10 mila litri per ogni viaggio. Ieri, dopo aver lavorato per un'ora sul fronte del fuoco il mezzo si è fermato per la necessaria pausa di un'ora e per fare rifornimento di carburante; ha poi ripreso le attività di spegnimento fino a sera. In azione anche due Canadair e un elicottero dei vigili del fuoco che ha controllato dall'alto l'avanzata del fronte dell'incendio dando indicazioni ai due mezzi impegnati nel contrastare le fiamme. Sono attesi due canadair di rinforzo dalla Francia.
I vigili hanno dovuto raggiungere la sommità della montagna in località Vicenne nei pressi dell'eremo di San Pietro per recuperare le auto di alcuni volontari che sabato sera erano riusciti a scendere a Valle dopo essere rimasti intrappolati tra le fiamme.
Altri focolai, seppur di dimensioni minori, si segnalano anche a Carsoli, San Benedetto dei Marsi, Sante Marie e Marano dei Marsi, tutte località in provincia dell'Aquila. Preoccupano, invece, i focolai accesi ad Anversa - con le fiamme che minacciano le pale eoliche installate in zona - e nella zona pedemontana che insiste tra i comuni di Raiano, Cocullo e Prezza. "È stato eseguito un ottimo lavoro soprattutto sul versante San Giovanni evitando che il fuoco arrivasse sulla strada ed alle abitazioni adiacenti", ha spiegato il sindaco di Prezza Marianna Scoccia. "È stato trovato un innesco non acceso", ha confermato; "alle 6, è partita la squadra di 20 volontari del COC di Prezza". Il Sindaco ed il capo squadra dei Vigili del Fuoco hanno già perlustrato l'intera area: si sta effettuando un'azione di bonifica, la situazione in zona è sotto controllo.
"E' un vero dolore al cuore vedere le nostre montagne bruciare, vedere tanta passione di uomini e donne che con generosità assoluta affrontano il pericolo per combattere il fuoco che sta divorando la nostra identità, vedere indietreggiare il nemico e poi accorgersi di essere tornati sempre al punto di partenza", lo sfogo amaro della collega di Sulmona Annamaria Casini che, nelle ore scorse, è arrivata a minacciare le dimissioni. "E' un vero dolore vedere tanti sforzi vanificati dal cambio della direzione del vento, da un nuovo innesco per mano di un pazzo criminale o da una riduzione di mezzi che portano acqua sulle chiome. E' un vero dolore costatare che anche di fronte ad una tragedia del genere c'e chi ha l'indecenza di polemizzare o strumentalizzare ignorando quanto male possa fare alla nostra comunità seminare odio, divisione, disprezzo, calunnia, fomentando rabbia e forse anche gesti folli. Malgrado oggi il dolore e lo sgomento siano palpabili insieme all'acre odore di fumo, io sono certa che i Peligni avranno la forza di combattere e vincere questa guerra, che sapranno unirsi e stringersi usando il dolore e la rabbia trasformandoli in forza contro un nemico comune che è il fuoco". Casini ha poi ringraziato il governatore Luciano D'Alfonso che - ha aggiunto - "sta sostenendo con tenacia presso il governo la mia richiesta di rinforzare la dotazione di mezzi".
"Oramai è evidente: siamo di fronte ad un attacco senza precedenti ed è chiaramente un medesimo disegno criminoso", l'affondo dell'assessore regionale Andrea Gerosolimo. "Una cosa è certa noi non abbiamo paura. Non mi darò pace fino a che non li avranno trovati e sono certo che l'autorità giudiziaria farà altrettanto. Se li prendiamo buttiamo la chiave".
Ma c'è chi fa notare - in queste drammatiche ore - come sia mancata previsione, prevenzione ed adeguato intervento in emergenza per fronteggiare gli incendi che stanno incenerendo il patrimonio naturale d'Abruzzo; competenze che sono in carico all'Ente Regione, al presidente D'Alfonso e agli assessori della sua Giunta. "Ad inizio estate - ha ricordato l'ambientalista Giovanni Cialone - la flotta aerea regionale era dotata di un elicottero con secchione di stanza a Pescata e, eventualmente, di un altro velivolo simile; la flotta di Regione Sardegna, invece, è di 12 mezzi con un elicottero Puma che sgancia 7000 litri d'acqua".
La guida di montagna Ferdinando Lattanzi è tornato, invece, sull'abolizione del Corpo Forestale dello Stato: "Nel 2007 - esattamente 10 anni fa - l'Abruzzo bruciava come oggi ma allora c'era il Corpo Forestale dello Stato che con la sua capillarità riusciva a bloccare gli incendi sul nascere e quando questo non era possibile aveva il know how per affrontarli in modo efficiente. Nell'incendio di San Giuliano di estensione molto minore di quello del Morrone - ha ricordato Lattanzi - intervennero contemporaneamente due elicotteri Erickson e tre canadair oltre alle squadre di terra, in quello quasi contemporaneo della Valle Subequana operarono due canadair fino a quando uno cadde tragicamente e ne morì il pilota".
Intanto, le fiamme minacciano da vicino l'Eremo di Sant'Onofrio al Morrone ed il Santuario di Ercole Curino.
Preoccupa, e molto, anche l'estendersi del fronte delle fiamme sul Monte Giano, vicino Antrodoco (Rieti). Stando a quel che riferiscono i vigili del fuoco, l'incendio avrebbe scollinato nell'Aquilano estendendosi alla piana di Cascina, dal lato di Cagnano Amiterno.
Giornata impegnativa, quella di ieri, per i vigili del fuoco di Teramo, che sono dovuti intervenire a Santo Stefano di Torricella Sicura (Teramo) per spegnere un incendio di sterpaglie e boscaglia. Sul posto è accorsa una squadra composta da sei unità, con un'autopompa, un'autobotte e un fuoristrada con modulo antincendio, oltre a due fuoristrada della Protezione Civile di Morro d'Oro e Torricella Sicura, che stanno collaborando alle operazioni. Le fiamme sono arrivate fino a circa 700 metri dall'Ostello di Monte Fanum, dove è attualmente allestito un centro di accoglienza per migranti, con l'incendio al momento sotto controllo e con i soccorritori impegnati in un'ampia e complessa opera di bonifica volta ad evitare la riattivazione di alcuni focolai e che l'incendio possa tornare ad espandersi. L'area interessata dal rogo ha una superficie di circa 10 ettari. Sul posto è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri forestali, per tutti gli accertamenti utili all' individuazione delle cause dell'incendio
Dopo un'incessante notte di lavoro da parte di una squadra dei vigili del fuoco di Teramo, con la collaborazione di squadre della Protezione civile, è stato quasi estinto il vasto e violento incendio che nella giornata di sabato aveva interessato una zona boschiva sul monte Foltrone, detto anche montagna di Campli, in un'area al confine tra i comuni di Campli (Teramo) e Civitella del Tronto (Teramo). I vigili e i volontari hanno aggredito le fiamme con i getti degli idranti in dotazione ai mezzi operativi, fino al quasi totale spegnimento della vasta area interessata dall'incendio. Successivamente è stata effettuata un'opera di bonifica, per evitare la riattivazione del rogo.
Il report dei vigili del fuoco
La sala operativa Abruzzo dei vigili del fuoco, comunica che sono attualemnte attivi sul territorio della Regione Abruzzo incendi boschivi che interessano le seguenti località (situazione e dati aggiornati alle ore 13 di oggi):
- MARANO DEI MARSI, L'AQUILA: squadre a terra: 2 vigili del fuoco; 3 volontari di P.C muniti di 3 pickup. stato dell'incendio: in bonifica.
- PACENTRO-PASSO SAN LEONARDO, L'AQUILA: area percorsa dal fuoco: 320 ettari . quota: 1300-1600 mt s.l.m. orografia della quota: montana, impervia. mezzi aerei presenti: 1 Canadair che ha effettuato 2 lanci; un elicottero AS412 della flotta statale che ha effettuato n. 11. squadre a terra: 2 vigili del fuoco; 4 volontari di P.C. muniti di 1 pickup, 6 militari dell'EI;. stato dell'incendio: attivo.
- SULMONA-MARANE, L'AQUILA: area percorsa dal fuoco: 260 ettari . quota: 1300-1500 mt s.l.m. orografia della quota: montana, impervia . mezzi aerei presenti: 1 Canadair ha effettuato n. 10 lanci; un elicottero AB412 che ha effettuato 6 lanci; un elicottero S-64 che ha effettuato 30 lanci. squadre a terra: 15 vigili del fuoco muniti di 2 autopompe e di 2 pickup; 10 volontari di P.C. muniti di 3 pickup; n. 15 militari dell'E.I. stato dell'incendio: attivo, in miglioramento.
- PREZZA, L'AQUILA: area percorsa dal fuoco: 35 ettari . quota: 450-1000 mt s.l.m. orografia della quota: collinare, montana, impervia . mezzi aerei presenti: 1 Canadair che ha effettuato n. 15 lanci; un elicottero della flotta regionale AS350 che ha effettuato 30 lanci. squadre a terra: 10 vigili del fuoco muniti di 1 autopompa e di 1 pickup; 15 volontari di P.C. muniti di 3 pickup; n. 15 militari dell'E.I. stato dell'incendio: sotto controllo, attivo.
- COCULLO, L'AQUILA: mezzi aerei presenti: 1 Canadair CHE ha effettuato n. 8 lanci. squadre a terra: 5 vigili del fuoco muniti di 1 autopompA e di 1 pickup; 6 volontari di P.C. muniti di 2 pickup; n. 10 militari dell'E.I. stato dell'incendio: bonifica, sotto controllo.
- CIVITELLA DEL TRONTO-GUAZZANO, TERAMO: area percorsa dal fuoco: 40 ettari . squadre a terra: 2 vigili del fuoco; 4 volontari di P.C. muniti di 2 pickup. stato dell'incendio: sotto controllo.
- POGGIO CINOLFO, L'AQUILA: squadre a terra: 2 vigili del fuoco; 6 volontari di P.C. muniti di 2 pickup. Stato dell'incendio: attivo, in miglioramento.
Pezzopane (Pd): "Fermare assassini ambientali"
"Mentre scrivo esplodono altri incendi a Prezza e Cocullo. Una tragedia. Con Luciano D'Alfonso chiamiamo Palazzo Chigi. Chiediamo aiuto. Servono altri aerei, che vengano anche dai paesi amici a spegnere questo fuoco avvelenato. Continueremo a trovare ogni soluzione,ma bisogna fermarli questi assassini. Appena si spegne un fuoco, ne parte un altro".
A dichiararlo, in una nota, è la senatrice Stefania Pezzopane.
"Non si finisce di ringraziare tutte le persone che, da giorni, stanno lavorando senza sosta per salvare il patrimonio naturale della nostra regione, Vigili del fuoco, Carabinieri Forestali, Protezione civile, Esercito ma anche cittadini e volontari che hanno deciso di dare il loro contributo. Ma serve ancora, serve tutto".
"Serve ovunque. Forse servono anche strumenti nuovi, non sono solo pazzi piromani, c'è un disegno criminale".
"Mi rivolgo al Ministro dell'Interno, al Ministro della Giustizia, agli organi della Magistratura e delle forze dell'Ordine. Serve una strategia coordinata tra procure ed ogni altro utile organismo. Non sono fatti scollegati l'uno dall'altro, potrebbe esserci un disegno criminale superiore, un voler mettere in scacco le istituzioni, alimentare bisogni dentro cui collocare malaffare. Chiedo con energia che si compia ogni sforzo per rintracciare gli autori dei roghi e li si sottoponga a una rigorosa attività giudiziaria. In questo senso rivolgo un appello alla magistratura, affinché indaghi sulla possibilità che vi sia un unico disegno criminoso dietro la sequenza di fuoco che sta interessando il nostro territorio. Desta sospetto la scientificità con cui vengono innescate le fiamme, in luoghi così lontani tra loro da richiedere una dispersione di uomini e mezzi su una vasta area".
"E' noto che dietro un incendio possono esserci diversi motivi, che spaziano dalla piromania alla speculazione agraria passando per la necessità di lavoro per alcune categorie. Al momento non si hanno certezze ma si possono elaborare ipotesi; l'unica evidenza è che nell'estate in corso l'Abruzzo è bersagliato da episodi di violenza ignea come mai prima nella sua storia".
"I roghi nascono senza soluzione di continuità, e occorre tenere conto del fatto che la combinazione tra fuoco, alta quota, legna secca e assenza di pioggia eleva a potenza la distruttività degli eventi. Nei prossimi giorni presenterò un'interrogazione urgente per verificare anche se ci sono stati errori e mancanze nei primi giorni da parte dei DOS locali e se ci sono responsabilità nella gestione di questi incendi. Le nostre montagne bruciano, vengono distrutte. Lo stato di emergenza deve continuare fin quando verrà spenta l'ultima piccola fiamma. Non possiamo permetterci rallentamenti o distrazioni. Ed ognuno deve fare il proprio dovere. Bisogna lavorare uniti per mettere fine a questo disastro ambientale e sarà necessario prevedere pene più stringenti per gli autori di questi "attentati" alle nostre bellezze naturali e alla nostra salute. Siamo di fronte ad assassini ambientali e come tali vanno trattati".
De Petris (Sinistra Italiana): "Ritardi inspiegabili, intralci burocatrici e scioglimento Forestale hanno impedito di domare le fiamme"
"Il monte Morrone quasi completamente distrutto, oltre mille ettari del Parco nazionale della Maiella incendiati: questo disastro ambientale non dipende solo dalle azioni criminali degli incendiari nè dalle condizioni climatiche. Questa catastrofe ambientale dipende soprattutto da ritardi inspiegabili e intralci burocratici che, sommati all'irresponsabile scioglimento del Corpo Forestale, hanno impedito di domare tempestivamente le fiamme. Senza l'intervento spontaneo dei volontari, il bilancio sarebbe anche più devastante".
Lo afferma la capogruppo di Sinistra Italiana al Senato Loredana De Petris.
"Già il 24 agosto - ricorda - avevamo annunciato un'interrogazione parlamentare urgente e avvertito della situazione gravissima che si era creata a Sulmona. I fatti successivi hanno confermato quanto fondato fosse il nostro allarme". "Presenteremo l'interrogazione urgentissima alla riapertura dell'aula e io stessa, con il segretario regionale di Si Daniele Licheri e con il segretario di Si di Sulmona Domenico Cataldo, insieme ad associazioni e a singoli cittadini presenteremo un esposto sui ritardi e le omissioni al tribunale di Sulmona. Quello che è accaduto in questi giorni è troppo grave per restare impunito", conclude la senatrice De Petris.