Martedì, 29 Agosto 2017 09:20

Alba Adriatica, il segretario Pd e il post anti migranti su Facebook. Rapino: "Distante dai nostri valori"

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"Una strategia l'avrei. Si regala a chi non ha diritto di stare in Italia una crociera con escursione sulla costa africaana. Sbarcati tutti, ripartenza della nave con destinazione altra 'crociera'. Duecento, trecento viaggi ci costano un po', ma credo vada fatto questo regalo. La 'vacanza' italiana deve pur terminare prima o poi".

Hanno fatto parecchio 'rumore' le dichiarazioni di Gabriele Viviani, segretario del Partito Democratico di Alba Adriatica (Teramo), sull'accoglienza dei migranti, considerato pure che, in questi giorni, nella cittadina teramana, gli abitanti di un condominio sono insorti per l'avvio di un corso di lingua a cittadini stranieri che si sarebbe dovuto tenere in un locale commerciale al piano terra della palazzina.

"Nessuna giustificazione a quanto scritto, in diversi post pubblicati su facebook, da Gabriele Viviani; non esistono difese per chi scrive certe cose", l'affondo di Marco Rapino, segretario regionale dei democratici. "Sono parole come macigni che ci indignano, sia come dirigenti di partito, sia come semplici militanti ma, ancor prima, come cittadini".

"I principi della nostra comunità politica vanno difesi - ha aggiunto Rapino - non scaricati e sacrificati a seconda di ciò che ci fa più comodo. Il Partito Democratico non ha mai ambito a sventolare la 'bandiera' del razzismo né, tantomeno, quella del populismo. I legittimi proprietari di queste bandiere continuino pure a tenersele strette e a farne sfoggio, noi continueremo ad alzare la bandiera del senso civico e dell'umanità. I nostri valori sono il nostro patrimonio. Non possiamo dimenticarli e cancellarli, anche nei momenti più bui. La storia del nostro Paese ci insegna proprio questo: la sconfitta della dittatura fascista per mano di chi non ha mai rinunciato ai propri ideali di libertà, uguaglianza, antifascimo e antinazismo".

Rapino ha inteso ribadire come "il tema dell'immigrazione sia complesso", un tema che "non può, in alcun modo, essere liquidato con una frase dal sapore amaro e demagogico sui social network, né essere trattato eliminando del tutto il nesso tra integrazione e sicurezza. Per essere sicuri dobbiamo investire meglio sull'integrazione, lo dobbiamo fare per il nostro tessuto sociale e per la nostra economia"; il segretario dem ha poi 'difeso' "le politiche del Ministro Minniti" che - ha chiarito - "stanno finalmente dando risultati sia in Italia sia in Europa, l'unico soggetto con cui confrontarsi per avere una politica di sicurezza e immigrazione omogenea. Sul territorio va sostenuta la rete per le integrazioni con le associazioni, i sindacati, i volontari, che sono i soggetti da ringraziare, valorizzare e sostenere. Solo attraverso una rete territoriale e capillare, possiamo costruire un'integrazione positiva. Non sarà Viviani a fermare l'immigrazione e non saranno le parole dei populisti a risolvere un processo storico, sarà una politica attenta, che si confronta e che prende decisioni intelligenti senza tentare pericolose speculazioni elettorali".

Dunque, l'invito al segretario Viviani "ad astenersi da ogni ulteriore polemica e di attendere quanto sarà stabilito dalla Commissione di Garanzia la quale deciderà se quelle parole rispecchiano il nostro Codice Etico. Sono convinto, però, che i valori del Segretario, ad oggi, siano molto distanti da quelli del Pd".

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