Dopo 12 giorni di altissima emergenza, sul monte Morrone il fuoco sembrava aver dato tregua all'avanzata delle fiamme verso valle; invece, intorno alle 21 di ieri sera il sindaco di Pratola Peligna, Antonella Di Nino, ha spiegato che il Colle delle Vacche è andato in fumo. "Purtroppo, la situazione è precipitata e tutta la zona del Colle delle Vacche è stata evacuata" ha spiegato. Le fiamme sono troppo alte nonostante un dispiegamento di forze e di lanci aerei notevole, "in questo preciso momento crediamo che il Rifugio sia stato aggredito ed il fuoco abbia attaccato anche tutto quel materiale legnoso esito della slavina del mazo 2015: non ci siamo mai persi d’animo mettendoci tutto il cuore e cercando di dare il massimo", lo sfogo amaro della Di Nino.
I Vigili del fuoco e la protezione civile, insieme ai volontari, hanno cercato a lungo di arginare il fronte da terra, ma è stato inutile; a spegnere le fiamme hanno provato tre Canadair che, in pochi muniti, hanno operato sei lanci sulla zona. Non è bastato. All'alba, però, la buona notizia: "Siamo saliti con l'animo a pezzi pensando di trovare solo bruciato ma la vista è stata sorprendente ed il cuore ha iniziato ad emozionarsi", le parole di Antonella Di Nina. "È vero che un Sindaco non può piangere ma questa mattina una lacrima di gioia è scesa: il nostro Rifugio è salvo".
La situazione, tuttavia, resta drammatica.
Nel pomeriggio, a Roccacasale si stava lavorando ad un'altra linea tagliafuoco - simile a quella aperta proprio a Pratola Peligna - che, nelle intenzioni del sindaco Enrico Pace, avrebbe dovuto spaccare la montagna dalla località Orsa fino in zona Ciliegeto arrivando in pratica all’altezza del Colle delle Vacche; se non fosse che i Carabinieri forestali hanno bloccato i lavori, per il sussistere di un rischio idrogeologico. Il primo cittadino in serata ha avuto un malore, ed è stato trasportato in ospedale. Stamane, i lavori sono ripresi per realizzare un'altra linea; le fiamme infatti - correndo lungo il Collle delle Vacche minacciano Roccacasale e, per questo, diversi volontari - tra i quali le Brigate di solidarietà attiva - stanno salendo sulla montagna nel tentativo di dare una mano ad aprire la linea così da impedire che le fiamme possano arrivare al centro abitato.
Situazione sotto controllo, invece, tra Secinaro e Goriano Valli (Tione degli Abruzzi), inclusi ieri nel Com insieme a Castelvecchio Subequo, Gagliano Aterno e Molina. "Questa mattina possiamo tirare un piccolo sospiro di sollievo", ha comunicato l'amministrazione di Secinaro. "Il fuoco è stato domato! Le squadre dei vigili del fuoco stanno bonificando le zone colpite e spegnendo gli ultimi focolai. Si continuano a creare linee tagliafuoco per preservare e mettere in sicurezza le pinete e il verde rimasto".
Ancora timori sul fronte tra Raiano e Prezza, con le fiamme che - lungo il crinale - hanno raggiunto Goriano Sicoli costringendo alla chiusura della così detta 'Costa', l'unica strada che, fino a stamane, collegava la Valle Subequana con la Valle Peligna, riaperta in serata.
Dal 20 agosto, fanno sapere i vigili, data di inizio dell'incendio, sono 412 i lanci effettuati da parte dei Canadair e 386 quelli da parte degli elicotteri Drago VF. Ogni giorno sono oltre 50 i vigili del fuoco del comando dell'Aquila che operano a terra con 20 automezzi di spegnimento. Il dispositivo di soccorso è stato rafforzato con sezioni operative fatte confluire dai comandi di Perugia, Pesaro Urbino, Bologna e Modena, per un totale di ulteriori 36 vigili del fuoco con 8 mezzi antincendio. Stante la difficoltà di raggiungere le aree più impervie, parte del personale viene trasportato con gli elicotteri Drago AB412 in zona operativa e recuperato a termine intervento.
Il report aggiornato della situazione
La Sala Operativa Abruzzo dei Vigili del Fuoco comunica che sono attualemnte attivi sul territorio della Regione Abruzzo incendi boschivi che interessano le seguenti località (situazione e dati aggiornati alle ore 13.30 di oggi):
- SULMONA-MARANE-BADIA, L'AQUILA: area percorsa dal fuoco: oltre 450 ettari; quota: 600-1800 mt s.l.m; orografia della quota: area parco nazionale, collinare, montana, impervia; mezzi aerei presenti: n. 3 Canadair che hanno effettuato un totale di n. 92 lanci di 5.600 lt. di acqua di portata ciascuno, un elicottero S-64 Erickson che ha effettuato 43 lanci di 9.000 lt. di acqua di portata ciascuno; squadre a terra: 16 vigili del fuoco muniti di 2 autopompe e di 2 pickup, 19 volontari di P.C. muniti di 4 pickup, n. 10 Carabinieri-Forestali, n. 20 militari dell'E.I; stato dell'incendio: attivo.
- PACENTRO, L'AQUILA: area percorsa dal fuoco: 500 ettari; quota: 700-1600 mt s.l.m; orografia della quota: area parco nazionale, collinare, montana, impervia; squadre a terra: 10 vigili del fuoco muniti di 2 autopompe e di 2 pickup, 6 volontari di P.C. muniti di 2 pickup, n. 15 militari dell'E.I; stato dell'incendio: attivo.
- PREZZA-RAIANO, L'AQUILA: area percorsa dal fuoco: 100 ettari; quota: 700 mt s.l.m; orografia della quota: collinare, parco regionale; mezzi aerei presenti: un elicottero AB412 che ha effettuato 60 lanci della portata di 900 lt, per ogni lancio; squadre a terra: 19 vigili del fuoco muniti di 2 autopompe, 2 pickup, n. 10 volontari di P.C. muniti di n. 4 pickup, n. 15 militari dell'E.I; stato dell'incendio: sotto controllo.
- TIONE DEGLI ABRUZZI, L'AQUILA: area percorsa dal fuoco: 100 ettari; quota: 800-1000 mt s.l.m; orografia della quota: collinare, impervia; squadre a terra: 22 vigili del fuoco muniti di 3 autopompe e di 2 pickup, 6 volontari di P.C. muniti di 2 pickup, n. 15 militari dell'E.I; stato dell'incendio: sotto controllo.
Interrogato un uomo: trovato materiale nella sua auto
I Carabinieri forestali e gli uomini della Guardia di Finanza nel corso di un controllo a seguito degli incendi, hanno bloccato un uomo nei pressi di un maneggio, ai piedi del monte Morrone.
Nel cofano dell'auto trovato un vero e proprio kit con candele di grande dimensione, diluente, vernice e colla bostik.
L'uomo, un 73enne pensionato di Pratola Peligna, dopo essere stato fermato è stato sottoposto a sommarie informazioni, con il conseguente sequestro del materiale sospetto che portava nel bagagliaio della sua Polo rossa.
Davanti agli investigatori il 70enne si è difeso sostenendo che si trovava da quelle parti perché stava andando a prendere un caffè nella frazione di Bagnaturo, tra Sulmona e Pratola Peligna, e che il materiale era lì già da qualche tempo e che lo doveva buttare, negando qualsiasi connessione con gli incendi.
Gli investigatori non hanno creduto al racconto e lo hanno accompagnato a casa scortato, in attesa di eventuali provvedimenti della magistratura.
Dalla perquisizione domiciliare effettuata dai carabinieri forestali e dalla Guardia di Finanza nell'abitazione dell'uomo, tuttavia, non sarebbero emersi ulteriori elementi a suo carico tali da giustificare ulteriori provvedimenti, si apprende.
Situazione che ha spinto gli investigatori a sequestrare tutto il materiale sospetto trovato e a rilasciare l'uomo. Gli investigatori hanno comunque tenuto a stigmatizzare la sua imprudenza nel trasportare in auto materiale adatto ad accendere fuochi, in un momento così delicato e viaggiando proprio nella zona potenzialmente più esposta al rischio d'incendi.