Mercoledì, 30 Ottobre 2013 18:28

Case popolari: Ater, Regione e GdF vogliono scovare i furbetti

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Stop ai furbetti delle case popolari. L'Ater della provincia dell'Aquila, la Regione Abruzzo e la Guardia di Finanza hanno firmato un protocollo d'intesa per combattere il fenomeno dei morosi - coloro che, colpevolmente, non pagano l'affitto pur potendolo fare – e degli abusivi, quanti, cioè, occupano un alloggio pur non avendo i requisiti per farlo.

Il documento è stato firmato questa mattina nella sede della Regione dal governatore Gianni Chiodi, dal comandante regionale della Guardia di Finanza, il generale Francesco Attardi, e dall'amministratore unico dell'Ater, l'avvocato Francesca Aloisi.

“Con la firma di questo protocollo” ha affermato l'avvocato Aloisi “potenzieremo il controllo delle posizione reddituali degli assegnatari delle case popolari e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Questo perché, nel corso degli anni, la morosità degli inquilini è cresciuta in modo esponenziale e non parlo della morosità incolpevole, quella che riguarda gli inquilini sprovvisti di reddito per poter pagare, ma della morosità colpevole, quella degli assegnatari che pur potendo pagare scelgono di non farlo perché sperano nell'inefficienza del sistema sanzionatorio. Altra cosa molto importante che verrà sottoposta a controllo” ha aggiunto l'amministratore “è quella dei requisiti per l'assegnazione degli alloggi. Per molti nuclei familiari l'assegnazione degli alloggi è avvenuta parecchi anni fa; molte famiglie che avevano i requisiti oggi si trovano a non averne più ma, nonostante ciò, continuano comunque a rimanere nelle case in modo silenzioso e a usufruire di un diritto che non dovrebbe essere più loro”.

I dati, snocciolati dalla stessa Aloisi, parlano chiaro: nella provincia dell'Aquila ci sono circa 250 posizioni anomale, la maggior parte delle quali localizzate nella Marsica. L'Ater dell'Aquila vanta diverse centinaia di migliaia di crediti, circa il 18-20% rispetto all'intero capitale. “Speriamo che, grazie a questo protocollo, riusciremo a recuperare qualcosa” ha dichiarato l'amministratore “innanzitutto le abitazioni occupate abusivamente. E poi gli arretrati: chi ha violato le regole tributarie dovrà pagare”.

I controlli, ha specificato il comandante della GdF Attardi, saranno effettuati grazie a un'attività di monitoraggio e di incrocio di dati: “Confronteremo i dati che ci perverranno dall'Ater con le nostre banche dati e le metteremo a confronto. Da lì verrà fuori una situazione che comunicheremo all'Ater per il recupero crediti, ove non dovessero scorgere situazioni meritevoli di essere segnalate alla procura della repubblica in presenza di reati”.

Il fenomeno dei morosi e degli abusivi ha raggiunto dimensioni preoccupanti e non solo nella provincia dell'Aquila. Gli inquilini che dichiarano il falso pagando un affitto inferiore al dovuto sottraggono soldi alle aziende, soldi che potrebbero essere reinvestiti nella manutenzione ordinaria degli immobili e nella costruzione di nuove case. Abusivi e furbetti, inoltre, impediscono a chi ne avrebbe veramente bisogno, nonché il diritto, di poter usufruire di un alloggio pubblico.

“L'elemento centrale di questo protocollo” ha sottolineato ancora il generale Attardi “è la tutela della legalità. Cercheremo di scovare i falsi poveri che richiedono agevolazioni senza averne titolo e così facendo sottraggono importanti risorse a coloro che sono effettivamente in difficoltà economiche. Cercheremo di tutelare le persone oneste. Sull'evasione fiscale” ha proseguito Attardi “non bisogna abbassare la guardia. In un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, nel quale si è innalzato il livello di attenzione sui temi della tutela delle risorse dello Stato e degli enti locali, dobbiamo continuare a individuare le pratiche migliori per ridurre sprechi, inefficienze e sperperi di risorse”.

Soddisfatto per la firma dell'intesa anche il presidente Gianni Chiodi: “Quello degli assegnatari delle case popolari è uno degli scandali italiani sui quali non si è mai messo mano. Uno scandalo dovuto anche a un cattivo costume della politica, il cui scopo, tenendo in piedi questo sistema, è quello creare clientele per ottenere consenso elettorale. Avendo fatto il sindaco, conosco molto bene il problema. Mi auguro che questo protocollo venga esteso a tutta la Regione. La collaborazione virtuosa con la Guardia di Finanza è fondamentale. Noi, come Pubblica Amministrazione, non abbiamo strumenti di indagine così pervasivi e  molto spesso ci ritroviamo nell'impossibilità di procedere pur volendolo fare”.

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