A seguito delle alluvioni e degli allagamenti causati dall'ondata di maltempo che sta interessando l'Italia - costati la vita a sette persone a Livorno, città travolta da acqua e fango - l'associazione ambientalista Stazione ornitologia abruzzese e Nuovo Senso Civico onlus chiedono al governo nazionale di impugnare la legge abruzzese su garage e seminterrati abitabili.
"La Regione Abruzzo" si legge in una nota "opera per aumentare i rischi dei cittadini in caso di alluvione con il varo della Legge 40/2017 sull'abitabilità di scantinati, garage e seminterrati. Morti e feriti, lutti e tragedie, in ultimo in Abruzzo il Rigopiano e in Italia a Livorno, non sembrano far recedere la politica regionale da scelte foriere di disastri".
"A Livorno" scrivono le due onlus "l'ennesima, tragica, riprova dei rischi che corrono i cittadini che abitano ai piani bassi e, in particolare, ai livelli al di sotto del piano campagna che vengono inondati in pochi secondi senza lasciare scampo a chi dorme tranquillamente pensando di essere al sicuro. Il racconto dei superstiti e dei soccorritori fa comprendere come certi fenomeni di allagamento non lascino neanche il tempo per salire le scale, al buio, tra gli arredi che galleggiano e nel comprensibile panico con l'acqua che cresce fino al soffitto".
"Non a caso la Protezione Civile nazionale, nel vademecum rivolto ai cittadini, chiede addirittura di evitare di conservare oggetti preziosi nei locali seminterrati, per evitare che le persone scendano per salvare i propri beni in caso di alluvione. Figurarsi viverci!".
"Ad Olbia" osservano Soa e Nuovo senso civico "nell'alluvione del 2013 quasi metà dei morti si trovavano in scantinati e seminterrati. Lo scorso luglio la gran parte dei consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione, ad eccezione del M5S che ha votato contro (senza fare barricate e organizzare la lotta preventiva che tale norma avrebbe meritato), ha approvato la legge 40/2017 che rende abitabili garage e seminterrati, addirittura permettendo anche di svolgervi attività artigianali (quindi installando postazioni di lavoro)".
"Il tutto" si legge ancora "tra il plauso quasi generale della comunità, da sindaci a tecnici che hanno affollato la giornata di presentazione della legge fatta dall'Assessore Di Matteo. Un'occasione per contestare, non certo per avallare una tale scelta scellerata che aumenta il rischio per la vita dei cittadini".
"Una legge che contestammo immediatamente" affermano le due associazioni "citando norme ed elementi tecnici incontrovertibili, ricevendo in cambio anche email offensive e prove di totale insensibilità da parte di alcuni consiglieri regionali che l'avevano votata. Fa pensare una comunità che ha festeggiato quasi all'unanimità dei suoi rappresentanti il varo di questo provvedimento a soli 6 mesi dalla tragedia del Rigopiano, che era arrivata da un'omissione durata 25 anni della carta del rischio valanghe".
"Solo un articolo in prima pagina uscito sul quotidiano La Repubblica" conclude la nota "ha squarciato il velo su questa norma che rischia di provocare lutti nella nostra regione. Auspichiamo nell'impugnativa annunciata dal Ministro Del Rio ma vorremmo che per una volta i consiglieri regionali riflettessero sul gravissimo errore cancellando la norma. Ora basta lutti, la prevenzione deve essere quotidiana!".