All'ordine del giorno del Consiglio comunale di martedì prossimo, il presidente dell'assise Roberto Tinari ha inserito una mozione presentata dal capogruppo di Forza Italia Roberto Junior Silveri e che porta la firma dei colleghi di maggioranza Ferdinando Colantoni, Leonardo Scimia, Vito Colonna, Daniele D'Angelo, Raffaele Daniele, Elisabetta De Blasis, Giorgio De Matteis, Francesco De Santis, Giancarlo Della Pelle, Daniele Ferella, Berardino Morelli, Roberto Santangelo, Fabrizio Taranta, Marcello Dundee, Ersilia Lancia, Luca Rocci, a rappresentare le forze di centrodestra in assise.
La mozione prevede lo sgombero dell'asilo occupato di viale Duca degli Abruzzi entro 15 giorni dall'eventuale approvazione in aula; non solo, impegna il sindaco Pierluigi Biondi a mettere in atto "azioni di polizia municipale tese all'identificazione delle persone che hanno occupato l'asilo fino ad ora, con particolare riferimento - scrive Silveri - alla identificazione dei presidenti e rappresentanti legali delle associazioni che si dichiarano firmatarie del Collettivo dell'asilo occupato, quali Casematte e 3e32, Opus, Polyhedric Center, Collettivo Fuori Genere, Reacto, Ass. 180 Amici L’Aquila Onlus, Arcigay, Circolo Arci Querencia, Link Studenti Independenti, Ass. Donne TerreMutate, Laboratorio di Giocoleria Asilo Occupato, Uds, Dabadub", e perfino "Appello per L’Aquila e L’Aquila che vogliamo", movimenti civici che esprimono la consigliera comunale di minoranza Carla Cimoroni.
Ora, la mozione prevede lo sgombero di un edificio che - oramai da 9 mesi - è vuoto, con l'occupazione sospesa per motivi di sicurezza a seguito dellle scosse sismiche di gennaio; da allora, sono stati organizzati soltanto alcuni eventi pubblici d'autofinanziamento, all'aperto, per pagare le utenze.
Non solo. Nelle settimane passate, il collettivo dell'asilo occupato ha incontrato il sindaco Pierluigi Biondi per capire come proseguire le attività culturali che, in questi anni, hanno animato la struttura; lo stesso sindaco - a quanto abbiamo potuto apprendere - non si è detto contrario al concetto d'occupazione come forma di rivendicazione politica e, d'altra parte, non ha mancato di partecipare al dibattito pubblico tra candidati che, in un altro spazio occupato o restituito alla collettività (a seconda dei punti di vista), e cioé Casematte, il comitato 3e32 ha organizzato a qualche giorno dalle elezioni. Sì, si tratta di una delle associazioni che Silveri vorrebbe fossero perseguite.
Va chiarito un altro aspetto della vicenda: la mozione porta la data del 1° agosto, e il capogruppo di Forza Italia - il principale partito di maggioranza - l'avrebbe sottoposta ai colleghi consiglieri di maggioranza nei giorni in cui si decidevano le presidenze delle Commissioni. Una sorta di 'do ut des': la firma sulla mozione dei gruppi consiliari, affinché tenesse l'accordo raggiunto sulla spartizione degli incarichi. Non lo diciamo noi, ma alcuni consiglieri apparsi piuttosto imbarazzati ora che la mozione è diventata di dominio pubblico in attesa della discussione in Consiglio comunale. Chissà come voteranno, in aula.
A lasciare interdetti sono i toni 'poliziotteschi' usati nella mozione e che poco si addicono ad un confronto politico, pure aspro. Si parla di "giovani non identificati singolarmente", di condotte "che mettono a rischio la sicurezza pubblica"; "senza voler addossare nominativamente responsabilità penali in questa sede" scrive Silveri nella mozione, come a tutelarsi da eventuali azioni legali delle associazioni indicate nel documento, "sono stati segnalati atti d'imbrattamento degli edifici pubblici e privati limitrofi agli spazi occupati, bottiglie di vetro infrante contro i muri e deiezioni trovate nelle strade medesime, rave party fino al mattino con bestemmie urlate al megafono, fenomeni di scambio di sostanze stupefacenti".
Accuse pesanti, lanciate "senza voler addossare nominativamente responsabilità penali", sebbene poi si chieda di perseguire associazioni con nomi e cognomi precisi; e il fenomeno sarebbe aggravato da una non meglio specificata "forza associativa, perpetrata da coloro che difendono l'occupazione dell'asilo".
Detto che d'imbrattamenti degli edifici del centro storico leggiamo troppo spesso sui quotidiani, e così di bottiglie rotte e deiezioni in giro per la città, ovviamente non solo intorno all'asilo occupato - l'argomento è stato al centro anche della recente campagna elettorale - i presunti fenomeni di scambio di sostanze stupefacenti si riferiscono, invece, ad una vicenda risalente al 2015 e che ha portato alla denuncia di due giovani, una ragazza dell'Aquila che avrebbe acquistato sostanze da un giovane di Latina fuori l'asilo occupato. Silveri saprà che - in questi anni - sono state diverse le vicende giudiziarie legate al traffico di sostanze stupefacenti in città, sotto gli alloggi del Progetto Case, in bar e locali privati, in strada. Parlare di scambio di sostanze all'asilo occupato - mai dimostrato - è perlomeno avventato, se non si conoscono vicende provate che possano giustificare la denuncia.
Tralasciando i richiami a norme e codici di procedura penale, di cui abbonda la mozione, è evidente si possa essere culturalmente contrari alle occupazioni di spazi pubblici, e ben venga il confronto e lo scontro politico, pure aspro; non è accettabile, però - per motivi d'opportunità politica o per un momento effimero di visibilità - raccontare l'esperienza dell'asilo occupato come una sorta di inferno dantesco della illegalità.
Sono state centinaia, infatti, le iniziative culturali e sociali organizzate in viale Nizza, in una struttura di pregio classificata B a seguito del sisma e che, fino all'occupazione del 2011, era rimasta colpevolmente abbandonata, dimenticata dalle Istituzioni. Le migliaia di persone che, in questi anni, hanno attraversato l'asilo occupato, hanno avuto risposta ad un bisogno insoddisfatto d'aggregazione sociale. I "giovani non identificati singolarmente" hanno acceso la luce sull'edificio, sui fondi Meloni ancora inutilizzati, sulle risorse mai impegnate messe a disposizione dallo Spi (il sindacato dei pensionati della Cgil) per la ristrutturazione del centro anziani proprio lì, all'ex asilo. Se l'amministrazione di centrosinistra ha avviato un confronto con le realtà associative giovanili della città per discutere il destino dell'edificio, se lo stesso Silveri ha potuto presentare il suo progetto di riqualificazione nei mesi scorsi, è merito di chi, la luce, non l'ha mai spenta. Di chi ha sempre sostenuto che le porte si sarebbero chiuse, appena fossero stati avviati i lavori di ricostruzione; di chi non ha mai preteso alcun diritto di proprietà, ma ha sempre rivendicato, piuttosto, che lo spazio rimanesse pubblico, a vocazione culturale e sociale.
Dai cineforum ai confronti politici - all'asilo, si tenne l'unico dibattitopubblico tra i candidati alla carica di Rettore dell'Università dell'Aquila, soltanto per fare un esempio - dalle sperimentazioni culturali ai laboratori artigianali ed artistici, dalle serata di tecno alle lezioni di tango (chissà se anche i ballerini abbiano mai urlato bestemmie nei microfoni) e fino alle mostre che hanno avuto persino patrocini istituzionali, la struttura oggi vuota, e che si vorrebbe sgomberare dai suoi fantasmi, ha rappresentato uno spazio di vitalità importantissimo per la città.
Uno dei pochi, pochissimi purtroppo.
Può piacere oppure no, ma non si può raccontare come un luogo di violenza e illegalità. Se ne ricordino i consiglieri comunali che, martedì, saranno chiamati a votare una mozione persecutoria: sebbene l'atto non avrebbe alcun risvolto, approvarlo rappresenterebbe davvero un brutto segnale. Un precedente inquietante, un attacco inaccettabile ad associazioni e comitati che, per il lavoro svolto in questi anni, andrebbero piuttosto ringraziate, e sostenute per quanto possibile.
Il comunicato del Collettivo Asilo Occupato
"Ci fa piacere apprendere dagli organi di stampa che finalmente il giovane consigliere Jr Silveri stia per presentare una mozione per sgomberare l'asilo di Viale Duca degli Abruzzi. La sua foga nel volere quest'atto e la sua voglia di farsi notare come politico locale, non gli ha fatto considerare, ad esempio, che purtroppo l'Asilo Occupato è stato già vergognosamente sgomberato dal terremoto dello scorso 18 gennaio".
A scriverlo, in una nota congiunta, sono le associazioni che costituiscono il Collettivo Asilo Occupato: Asilo occupato, ArtQuacke, 3e32/CaseMatte, Opus, Polyhedric Center, Collettivo Fuori Genere, Reacto, Appello per L'Aquila-Coalzione sociale, Ass. 180 Amici L'Aquila Onlus, Arcigay M Consoli L'Aquila, Circolo Arci Querencia, Link Studenti Independenti, Ass. Donne TerreMutate, UDS, Rifondazione Comunista L'Aquila, Laboratorio di Giocoleria Asilo Occupato, Uds, Dabadub, L'Aquila che vogliamo
"Da quel giorno" si legge "un edificio agibile, dimenticato da tutti per due anni dopo il sisma - su cui è stata riaccesa l'attenzione proprio grazie all'occupazione - non è stato più utilizzato per iniziative pubbliche perché tornato ad essere dichiarato inagibile. Qualche evento, in particolare quest'estate, si è svolto nel giardino antistante".
"Niente a che vedere con le centinaia di eventi culturali e politici che hanno animato l'Asilo Occupato dalla nascita dando una risposta sociale alla richiesta d'aggregazione presente in questa città così difficile ed ancora incompleta".
"Come incompleto ad oggi risulta essere l'utilizzo dei fondi Meloni (quindi provenienti da un ex ministro segretario dello stesso partito del sindaco e della stessa maggioranza di Silveri) che da anni sarebbero dovuti essere utilizzati proprio per riqualificare l'asilo evitando così la chiusura per un nuovo terremoto. Ma al giovane consigliere di Forza Italia a cui piace indossare il cappello da sceriffo, del futuro dello stabile e delle attività sociali che si potrebbero tornare a fare al suo interno, evidentemente poco importa".
"Gli importa solo di un passato su cui ha basato la sua piccola carriera politica, dimenticando forse però che anche lui stesso ha partecipato attivamente alle attività dell'asilo entrandoci e prendendo parte con una sua opera ad una mostra organizzata dal collettivo".
"Silveri vuole sgomberare un pericoloso vuoto sociale che si è riformato in città dopo esser stato colmato per anni dal lavoro di giovani e cittadini attivi che hanno dato una risposta tramite l'auto-organizzazione ai bisogni di questa città e alle lacune delle istituzioni. Cosa sta facendo lui invece per L'Aquila?".
"La sua mozione che individua come responsabile una buona parte dell'associazionismo aquilano è un atto di persecuzione politica inaccettabile, violento quanto stupido".
"Per adesso gli aquilani si rendano meglio conto di chi siede nel consiglio comunale e si facciano una propria idea tra chi spreca il suo tempo ed il suo potere politico per fare mozioni inutili e repressive e chi si è impegnato da anni per il presente ed il futuro di questa città ed ha intenzione di continuare a farlo anche tramite altre occupazioni se necessario".
Articolo 1/Mdp: "Attacco mirato e del tutto ideologico"
"Apprendiamo dal sito del Comune dell'Aquila che il giorno 26 settembre verrà discussa la mozione presentata dal capogruppo di Forza Italia, Roberto Jr Silveri, avente oggetto "Asilo pubblico occupato, sito in viale Duca degli Abruzzi (AQ)". Tale mozione richiede l'accesso agli atti per l'identificazione di chi fino ad oggi ha occupato l'asilo e un intervento di sgombero forzato dell'edificio entro 15 giorni dall'eventuale approvazione del documento. Riteniamo si tratti di un attacco mirato e del tutto ideologico perpetrato nei confronti di quei soggetti di partecipazione attiva presenti sul nostro territorio volti a creare spazi di socialità e aggregazione sociale e culturale".
Si legge in una nota firmata da Giorgio Bruno, Giulia Di Cesare, William Giordano, Roberto Moretti e Andrea Spacca di Articolo 1. "Ci preme specificare che l'occupazione dello stabile è stata sospesa già a partire dall'agosto 2016 - sottolineano - e che una delle ultime attività degli occupanti è stata la raccolta di materiale per il soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto di Amatrice. Ricordiamo che gli stessi si sono sempre dichiarati disponibili alla riqualificazione dello stabile mediante un processo partecipativo, a differenza dello stesso primo firmatario che, in una seduta della Consulta comunale giovanile del luglio 2016, insieme ad altri membri, si dichiarava titubante circa il processo proposto dall'amministrazione. Crediamo che ogni soggetto amministrativo che abbia a cuore un progetto per il territorio non possa eludere il principio di sussidiarietà espresso dall'art.118 della Costituzione, secondo cui le istituzioni si fanno promotrici della cultura della collaborazione tra Amministrazione e cittadini nella gestione dei beni comuni urbani".
Le Città e i territori non possono essere luoghi in cui sperimentare l'utilizzo di dispositivi repressivi - continuano gli esponenti del movimento - "i cittadini devono essere i protagonisti nella progettazione, riqualificazione e gestione partecipativa degli spazi di aggregazione. Invitiamo quindi il proponente della mozione a non costruire azioni di profilo meramente ideologico e di convenienza politica ed elettorale: se il Consigliere e la maggioranza tutta hanno a cuore il superamento delle condizioni di presunta illegalità all'interno dello stabile, si facciano promotori di un patto di collaborazione anche con i soggetti che animano e hanno animato l'asilo occupato. La nostra città è dotata di tutti gli strumenti partecipativi e legislativi per avviare un processo di questo tipo, quali il regolamento della partecipazione, il regolamento dei patti di collaborazione e tutti i luoghi istituzionali di partecipazione già presenti in Città. La campagna elettorale è finita, è il momento di iniziare a costruire un reale processo di coinvolgimento collettivo e un reale percorso di confronto ed elaborazione sulle tematiche relative al modello di socialità, di sviluppo e di governo del territorio".
Noi con Salvini: "Articolo 1 odia la normalità"
"È pazzesco, ma a tratti confortante, che alcuni elementi della sinistra più liquida mai vista dalla Prima Repubblica ad oggi credano ancora di poter imputare a scelte ideologiche le posizioni di un'Amministrazione che sta cercando solo di porre rimedio a ciò che si sarebbe dovuto fare parecchi anni fa".
Si legge in una nota di Andrea Costantini, segretario cittadino dei giovani di Noi con Salvini. "Nonostante le numerosissime segnalazioni, inchieste e testimonianze, per quasi otto anni i comitati e gli aderenti hanno portato avanti un progetto di illegalità con il totale laissez-faire del Partito Democratico e delle sue strutture satellite. Sgomberare l'Asilo Occupato è un atto di normalità. Chi ha voluto produrre socialità in questi anni, in modo veramente inclusivo, lo ha fatto alla luce del sole e con correttezza".
La città non ha mai avuto bisogno dei centri sociali - sottolinea Costantini - "specialmente oggi che la sfida da intraprendere si fonda sulla rinascita e sul ripristino dell'ordinarietà. Gli unici arroccati in posizioni ideologiche sono coloro che non vogliono capirlo e che hanno bisogno di rifugiarsi in quattro mura inagibili per non scontrarsi con la realtà. Per questo stupisce, ma non troppo, l'atteggiamento del Movimento "Democratici e Progressisti", evidentemente fermo alle battaglie ideologiche di un agone politico ormai morto e sepolto. Per immaginare un nuovo spazio di aggregazione, è assolutamente necessario ripristinare la legalità. E chi parla ancora di 'presunta illegalità' forse è il caso che si svegli o che studi un po' di più".
Inoltre, "utilizzare la Costituzione per giustificare un'occupazione abusiva è ridicolo. La Costituzione è invocabile per conflitti di potere, non certo per legittimare l'occupazione di uno stabile pubblico e inagibile. Sicuramente l'Assemblea Costituente non inventò l'"autonoma iniziativa" di cui parla l'art. 118, citato dal comunicato del Movimento, per permettere a chiunque di bivaccare ed agire contro il Codice Civile e Penale nella più totale anarchia".