"Ormai siamo di fronte ad una situazione che, purtroppo, puntualmente va ripetendosi ogni mese. Parliamo della posticipazione della retribuzione dei salari alle lavoratrici delle pulizie del progetto CASE e MAP dell’Aquila; non passa mese che la società aggiudicatrice dell’appalto non violi i termini previsti dal CCNL di riferimento che prevede il pagamento degli stipendi entro e non oltre il 10 di ogni mese".
A denunciarlo sono Filcams Cgil e Uil Igiene ambientale, che aggiungono: "Per andare incontro alle esigenze di 'liquidità' della ditta aggiudicatrice, al fine di stabilizzare e regolamentare meglio la corresponsione dei salari, si è anche sottoscritto un accordo sindacale che posticipava al 20 di ogni mese il pagamento del salario ai dipendenti. Non è bastato. Ormai siamo al collasso totale e nella piena disperazione per molte di loro che non riescono a recarsi al lavoro in quanto hanno terminato la disponibilità economica e non riescono a far fronte neanche alle spese di carburante; alcune hanno anche un salario che si aggira intorno ai 300 euro mensili".
Inizialmente aggiudicato alla Manutencoop, in seguito l'appalto è stato smembrato, con la suddivisione del personale tra addetti alle pulizie – assegnati alla CSA - ed altri che sono finiti in diversa azienda, "con un capitolato di gara che prevedeva fondi per servizio di rimozione ragnatele pari ad euro 90 mila! Sono passati quindi al Consorzio Seaman che ha assegnato l’appalto alla consorziata Flash srl".
Ai cittadini - l'affondo dei sindacati - "viene richiesto il pagamento delle utenze che dovrebbero servire alla corresponsione dei servizi tra cui proprio quello inerente le attività di pulizia, con capitolato da noi ritenuto erroneo sin dall’inizio! Siamo in attesa da parte dell’amministrazione di un tavolo tecnico, per capire se vi siano le condizioni per un cambio di passo, concordando maggiori tutele e garanzie di salario ai lavoratori coinvolti e auspicando che si proceda celermente in tal senso, nel pieno rispetto della dignità di tutti i lavoratori".