Venerdì, 01 Dicembre 2017 15:39

Comune dell'Aquila, stipendi decurtati per recupero del debito orario: sindacati protestano

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La Fp Cgil e l’Ugl della provincia dell’Aquila, congiuntamente, hanno inviato nei giorni scorsi una richiesta d'incontro urgente al dirigente delle Risorse Umane del Comune, Ilda Coluzzi, e al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, circa la decurtazione in busta paga di novembre e dicembre 2017 del debito orario imputato ai lavoratori per il periodo relativo al 1 gennaio-31 dicembre 2016.

"Risulta che con nota interna del 16 novembre 2017 - denunciano Francesco Marrelli e Simone Tempesta - la dirigente Coluzzi ha comunicato ai dirigenti dei vari settori comunali l’intenzione di procedere, con le predette mensilità, al recupero del debito orario maturato dai dipendenti comunali nell’anno 2016 e, quindi, alla conseguente decurtazione economica. Tale circostanze, oltre a comportare una grave riduzione stipendiale, stanno generando un’incertezza tra i dipendenti anche in riferimento alla corretta applicazione del sistema di rilevamento delle presenze - aggiungono i sindacalisti - che risulta estremamente complicato e farraginoso".

A quanto si apprende, i lavoratori riferiscono di decurtazioni effettuate anche in presenza di ore lavorate in più e non conteggiate. Le organizzazioni sindacali, alla luce di quanto emerso, hanno dunque chiesto, in via cautelativa, la sospensione immediata del provvedimento di recupero e una puntuale verifica dei meccanismi di conteggio applicati al software di gestione. "La scelta operata dalla dirigente è arrivata in modo unilaterale senza alcun preavviso ai lavoratori interessati, privandoli della doverosa verifica sulle singole posizioni. Tra l’altro, la nota interna riporta la data del 16 novembre 2017, in piena fase di elaborazione dei cedolini, impedendo qualsiasi intervento correttivo".

La circolare del 2014, relativa al sistema di rilevazione automatica delle presenze, prevede il recupero di un eventuale debito orario a partire dal primo stipendio utile e non in due mensilità del 2017 per l’intero anno 2016. "La scelta operata pone in una grave situazione di difficoltà intere famiglie di questo territorio che percepiscono stipendi medi di circa 1200 euro. A tal fine è utile la convocazione di un incontro urgente finalizzato a chiarire definitivamente la problematica e far rientrare lo stato di agitazione che serpeggia tra i lavoratori".

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