Si infrange al primo turno il sogno di L'Aquila Capitale Europea della Cultura per il 2019. Non si è fatto attendere il giudizio della commissione, riunita per decidere quali delle ventuno città candidate dovessero passare il primo turno di selezione, che poco dopo le ore 17 ha pubblicato sul sito web del Ministero dei Beni Culturali la nota in cui si indicano le città ammesse alla seconda tornata selettiva.
"La giuria europea - si legge sul sito del Mibac - presieduta da Steve Green e composta da membri italiani e stranieri, scelti e concordati con la Commissione Europea, al termine delle audizioni, quale momento conclusivo della valutazione intrapresa dopo il 20 settembre 2013, data ultima di consegna dei dossier di candidatura, ha annunciato la redazione di un testo di preselezione delle città che concorreranno all’ultima fase dell’Azione comunitaria 'Capitale Europea della Cultura'".
Sei le città scelte: "Le città sono Cagliari, Lecce, Matera, Perugia-Assisi, Ravenna e Siena. La giuria tornerà a riunirsi nell’ultimo trimestre del 2014, per valutare i progetti modificati delle città preselezionate, sulla base delle raccomandazioni che saranno formulate dalla giuria stessa".
Stefania Pezzopane, senatrice del Pd e presidente del Comitato Promotore AQ19, ai microfoni di NewsTown appare dispiaciuta: "Sono sorpresa dalla scelta, noi abbiamo lavorato con molto rigore e serietà, con pochi soldi rispetto alle ingenti risorse impegnate dalle altre città. Certo, sapevamo di avere un grande handicap in partenza".
Pezzopane non crede ci siano grandi dirette responsabilità da parte del comitato promotore e dell'amministrazione comunale, di cui faceva parte ai tempi del lancio della candidatura: "Non credo ci siano grandi responsabilità da parte nostra - sottolinea la Senatrice - anche perché hanno escluso la grande favorita Venezia e altre città prestigiose che puntavano alla vittoria, come Torino e Urbino. Abbiamo fatto una scommessa, ma non è stata condivisa dall'Italia e dall'Europa, che probabilmente ha ritenuto che non saremmo stati capaci di accogliere con strutture ricettive e turistiche le persone che sarebbero arrivate a L'Aquila nel 2019. Abbiamo detto loro, infatti, che avremmo accolto persone in tutta la Regione".
Secondo Stefania Pezzopane tutta la candidatura aveva il difetto della latitanza delle risorse economiche: "Abbiamo lavorato con poche risorse - evidenzia - e con personaggi che si sono impegnati a titolo gratuito, a differenza di altre realtà, appoggiate da personaggi enormi e pagati. Credo vadano ringraziate le persone che si sono impegnate. Non avevamo nel programma fuochi d'artificio, parte delle cose che avremmo voluto realizzare possiamo realizzarle comunque. Abbiamo comunque svolto un lavoro prezioso, perché abbiamo unito tante energie".
L'esponente del Partito Democratico si lascia andare anche a un giudizio politico sull'esito della prima selezione: "Hanno pesato sicuramente molti fattori: il rapporto Søndergaard ha influito nella misura in cui i membri della giuria non sono mai stati a L'Aquila ma hanno letto i giornali in questi giorni. Certo, ha influenzato anche l'arresto dell'assessore alla cultura abruzzese. Già la Regione ha latitato in questa candidatura, poi l'arresto di Luigi De Fanis proprio in questi giorni ha influenzato notevolmente".