Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la legge che adotta il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti (PRGR); l'aula ha accolto la maggior parte degli emendamenti presentati dalle opposizioni.
Il Piano Rifiuti è uno strumento di carattere ambientale, il cui obiettivo principale consiste nell'individuare il sistema più adeguato per la gestione integrata dei rifiuti sul territorio regionale. "Il Piano – si legge nella relazione al progetto di legge - persegue direttamente obiettivi di sostenibilità ambientale legati alla corretta gestione dei rifiuti al fine di garantire la minimizzazione dei rischi di contaminazione delle diverse matrici ambientali compresa la tutela della popolazione". La norma approvata, tra l'altro, ribadisce la contrarietà della Regione Abruzzo, già formalizzata con delibera di Giunta, alla realizzazione di un impianto di incenerimento dei rifiuti urbani sul proprio territorio.
Il PRGR si compone di una serie di allegati operativi tra i quali le "Linee guida ed indirizzi per la riorganizzazione dei servizi a livello locale", il "Programma di prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti e prime misure per la preparazione al riutilizzo", il "Piano delle bonifiche delle aree inquinate (PRB)", il "Rapporto Ambientale", lo "Studio di incidenza sui siti della Rete naturale 2000".
Il provvedimento è passato con 14 voti favorevoli dei rappresentanti del centrosinistra, 2 astenuti (Maurizio Di Nicola, esponente della maggioranza, e Mauro Di Dalmazio, consigliere d'opposizione) e 8 contrari (i pentastellati Sara Marcozzi, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi, Gianluca Ranieri e Riccardo Mercante, e i forzisti Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri e Emilio Iampieri); tuttavia, è proprio grazie ai rappresentanti delle opposizioni che la legge è arrivata ad approvazione: infatti, i consiglieri di Forza Italia e Movimento 5 Stelle, pur votando contro, hanno mantenuto il numero legale. Fossero usciti dall'aula, la maggioranza di centrosinistra non avrebbe avuto i numeri per garantire i lavori (in aula, erano presenti soltanto 15 consiglieri: ne servivano 16).
"Le opposizioni sono rimaste in aula per senso di responsabilità - ha spiegato Febbo - altrimenti a pagare sarebbero stati i cittadini abruzzesi"; in effetti, il Piano rifiuti andava approvato per far uscire la Regione dalla procedura d'infrazione europea, eredità della passata amministrazione, prima che venissero comminate le sanzioni.
"Oggi è un giorno importante per l'Abruzzo", ha dichiarato il sottosegretario Mario Mazzocca; "a quattro mesi dall'approvazione della DGR 440 dell'11/08/2017 e a più di 10 anni dall'approvazione del precedente Piano, al termine di un'ampia attività di incontri con i portatori di interessi generali, articolata mediante il lavoro di 6 tavoli di consultazione e una trentina di assemblee pubbliche, il Consiglio Regionale ha dato il via libera alla legge che prevede azioni e progetti finalizzati alla riduzione degli sprechi nel ciclo produzione-consumo ed intende promuovere ogni sforzo organizzativo verso 'rifiuti zero'".
L'adeguamento del Piano prevede una gestione del ciclo dei rifiuti rispettosa delle direttive europee - ha aggiunto Mazzocca - e finalizzato al conseguimento dei seguenti prioritari obiettivi:
- nessun impianto di incenerimento dei rifiuti;
- prevenzione e riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti;
- preparazione per il riutilizzo dei rifiuti;
- massimizzazione delle attività di riciclo;
- minimizzazione del smaltimenti finali in discarica;
- completamento ed efficientamento della rete impiantistica di trattamento/recupero dei rifiuti con la previsione anche di nuovi impianti di compostaggio o digestione anaerobica e rafforzamento della rete regionale del riciclo (es. piattaforme per imballaggi, centri di raccolta e centri del riuso).
"Il Piano - ha inteso chiarire il sottosegretario - aggiorna il Programma regionale di prevenzione della produzione dei rifiuti e il Piano regionale delle bonifiche dei siti contaminati; il documento, inoltre, sottolinea l'importanza di una puntuale e attenta progettazione e diffusione delle raccolte differenziate ad alta efficienza (sistemi domiciliari 'porta a porta'), che consentano di intercettare frazioni di rifiuti (es. frazione organica, carta, cartone, plastica, vetro, alluminio, legno) a basso grado di impurità da inviare al riciclo. Viene fissato un obiettivo di raccolta differenziata al 2022 del 70%. Il Piano inoltre prevede al 2022 una produzione pro-capite regionale di rifiuto indifferenziato residuo inferiore ai 130 kg/ab/a".